Derby, Allegri: carichi e fiduciosi. Leo: lavoro per vincere
CalcioMilan-Inter inizia con il botta e risposta nelle conferenze stampa della vigilia tra i due tecnici. Il milanista: "La partita vale più per loro, Berlusconi ci sarà". Il nerazzurro: "L'accoglienza dei tifosi? Non ho problemi di rivincita". IL VIDEO
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Botta e risposta in conferenza stampa. Alla vigilia del derby di Milan-Inter, prendono la parola i due allenatori, il rossonero Allegri e il nerazzurro Leonardo. Una sfida nella sfida.
Qui Milan - "Questa partita è attesa da tutti, dal calcio italiano, dai media, da noi stessi. E' una partita dentro la partita. Vale più per loro che per noi, ma il derby è una partita a se. Indipendentemente da domani, anche se sento parlare molto, credo che sia tutto aperto. Solamente in caso di nostra vittoria le cose volgerebbero molto a nostro favore e anche in caso di pareggio, ma è un derby e sarà molto difficile". Massimiliano Allegri presenta così la sfida con l'Inter di sabato sera.
Dopo una sosta di due settimane si torna a giocare e una sfida determinante per il campionato. "In queste due settimane ho sentito tante cose. Per raggiungere certi risultati bisogna giocare da squadra e il milan lo ha fatto per quasi tutto il campionato. Mancano 8 partite compresa quella di domani e ci sono tanti punti in palio, giocheremo per fare risultato davanti a 70mila milanisti che ci inciteranno. A livello di motivazione i ragazzi non avranno problema a trovarle, a livello fisico -aggiunge il tecnico rossonero- la squadra sta bene, sotto l'aspetto psicologico è impossibile pensare che la squadra scenda in campo con poche motivazioni, ma anzi dobbiamo rimanere il più sereni possibile".
Allegri ha sentito il presidente del consiglio Silvio Berlusconi lunedì all'ora di pranzo. Una telefonata distensiva e serena in vista della delicata sfida contro l'Inter domani al Meazza. "Ho sentito il presidente lunedì mattina all'ora di pranzo - racconta Allegri -, mi è sembrato molto sereno. mi ha detto che sarebbe venuto e spero che ci sia perché abbiamo bisogno di lui". Allegri parla anche della sfida con Leonardo con il quale, dice di essersi incontrato un paio di volte: "Ho incrociato Leonardo a Coverciano, quando stava partecipando al corso per diventare allenatore. Sono andato da lui a dire due bischerate. Poi - ha aggiunto - ci siamo sentiti - quando ho ricevuto l'incarico di allenare il Milan".
Allegri ha poi detto che nella partita mancherà Andrea Pirlo. Oltre al centrocampista saranno assenti pure Ibrahimovic, Ambrosini, Inzaghi e Bonera. Infine, una considerazione sul passaggio di Leonardo dal Milan all'Inter: "Sono da otto mesi in rossonero, difficile passare da una sponda all'altra, le situazioni cambiano. Non giudico Leonardo, se è andato all'Inter è perché se la sentiva di fare, però sarebbe difficile passare dall'altra parte...".
Probabile formazione (4-3-1-2): Abbiati; Zambrotta, Thiago Silva, Nesta, Abate; Flamini, Seedorf, Gattuso; Boateng, Pato, Robinho.
Qui Inter - Sono tutti convocati i giocatori nerazzurri, anche Milito - reduce da un lungo infortunio -, per la sfida di domani sera al Meazza nel derby col Milan. Unici assenti Samuel, Lucio (squalificato) e Suazo. E allora il primo a parlare alla vigilia di Milan-Inter è Leonardo, tecnico nerazzurro. "Sono molto coinvolto nel progetto dell'Inter, mi sento molto legato a questo club, io lavoro per vincere. Non ho problemi di rivincita, proprio no" dice subito, in avvio di conferenza stampa.
"L'accoglienza dei tifosi? Io vivo tutto in allegria. Non dimentico un secondo di quello che ho vissuto, ma la partita sarà dei giocatori, non mia... La mia storia col Milan è stata molto confusa, allenatore dopo 6 anni da dirigente e poi è finita. Quando ho lasciato il Milan, non sapevo cosa potesse succedere. Non scrivo mai il copione della mia vita. Se dovessi tornare indietro, rifarei tutto", dice Leonardo. "Ho fatto una scelta basata solo sulle mie sensazioni. Porto con me tante emozioni, per una serie di motivi. Ma non sono la cosa più importante in questo derby". Quindi, un riferimento alla pausa per le partite delle Nazionali: "I giocatori faticano di più in due settimane di allenamenti, non ho preoccupazioni da questo punto di vista".
"Ho fatto la mia scelta, vado avanti. Mi lego alle istituzioni ma soprattutto alle persone e all'Inter mi sono legato tanto alle persone" ha detto ancora il tecnico a proposito del suo passato. Ma Leonardo non si sente proprio il protagonista del derby di domani: "Non sarà la mia partita", ha detto. Poco prima dell'inizio della conferenza stampa, il tecnico nerazzurro ha salutato tra l'altro con un abbraccio il brasiliano Careca, ex campione del Napoli.
"A livello psicologico il derby porta tanta energia, ma a livello matematico non è decisivo" ha proseguito Leo. "Guardando le ultime giornate ci sono Napoli e Udinese, che stanno volando, poi c'è la Lazio con il Napoli, decisivo quindi a livello di classifica no". Se dovesse arrivare una preziosissima vittoria, come reagira'? "Io cerco sempre di reagire in maniera naturale. Se sentirò di gioire, lo farò. Lavoro per arrivare al gol e alla vittoria: non ho nessun blocco".
L'aspetto prettamente tecnico della sfida rischia di passare in secondo piano. "Inter e Milan -spiega Leo- si conoscono fin troppo bene, non c'è niente da scoprire o da inventare. Il Milan non avrà Ibrahimovic? Davanti avrà comunque elementi in grado di tenere alto il livello del gioco. Credo che andranno in campo due squadre intenzionate a giocare, più portate a creare che a distruggere".
Probabile formazione (4-2-1-3): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, Zanetti; Thiago Motta, Cambiasso; Sneijder; Pandev, Pazzini, Eto'o.
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Qui Milan - "Questa partita è attesa da tutti, dal calcio italiano, dai media, da noi stessi. E' una partita dentro la partita. Vale più per loro che per noi, ma il derby è una partita a se. Indipendentemente da domani, anche se sento parlare molto, credo che sia tutto aperto. Solamente in caso di nostra vittoria le cose volgerebbero molto a nostro favore e anche in caso di pareggio, ma è un derby e sarà molto difficile". Massimiliano Allegri presenta così la sfida con l'Inter di sabato sera.
Dopo una sosta di due settimane si torna a giocare e una sfida determinante per il campionato. "In queste due settimane ho sentito tante cose. Per raggiungere certi risultati bisogna giocare da squadra e il milan lo ha fatto per quasi tutto il campionato. Mancano 8 partite compresa quella di domani e ci sono tanti punti in palio, giocheremo per fare risultato davanti a 70mila milanisti che ci inciteranno. A livello di motivazione i ragazzi non avranno problema a trovarle, a livello fisico -aggiunge il tecnico rossonero- la squadra sta bene, sotto l'aspetto psicologico è impossibile pensare che la squadra scenda in campo con poche motivazioni, ma anzi dobbiamo rimanere il più sereni possibile".
Allegri ha sentito il presidente del consiglio Silvio Berlusconi lunedì all'ora di pranzo. Una telefonata distensiva e serena in vista della delicata sfida contro l'Inter domani al Meazza. "Ho sentito il presidente lunedì mattina all'ora di pranzo - racconta Allegri -, mi è sembrato molto sereno. mi ha detto che sarebbe venuto e spero che ci sia perché abbiamo bisogno di lui". Allegri parla anche della sfida con Leonardo con il quale, dice di essersi incontrato un paio di volte: "Ho incrociato Leonardo a Coverciano, quando stava partecipando al corso per diventare allenatore. Sono andato da lui a dire due bischerate. Poi - ha aggiunto - ci siamo sentiti - quando ho ricevuto l'incarico di allenare il Milan".
Allegri ha poi detto che nella partita mancherà Andrea Pirlo. Oltre al centrocampista saranno assenti pure Ibrahimovic, Ambrosini, Inzaghi e Bonera. Infine, una considerazione sul passaggio di Leonardo dal Milan all'Inter: "Sono da otto mesi in rossonero, difficile passare da una sponda all'altra, le situazioni cambiano. Non giudico Leonardo, se è andato all'Inter è perché se la sentiva di fare, però sarebbe difficile passare dall'altra parte...".
Probabile formazione (4-3-1-2): Abbiati; Zambrotta, Thiago Silva, Nesta, Abate; Flamini, Seedorf, Gattuso; Boateng, Pato, Robinho.
Qui Inter - Sono tutti convocati i giocatori nerazzurri, anche Milito - reduce da un lungo infortunio -, per la sfida di domani sera al Meazza nel derby col Milan. Unici assenti Samuel, Lucio (squalificato) e Suazo. E allora il primo a parlare alla vigilia di Milan-Inter è Leonardo, tecnico nerazzurro. "Sono molto coinvolto nel progetto dell'Inter, mi sento molto legato a questo club, io lavoro per vincere. Non ho problemi di rivincita, proprio no" dice subito, in avvio di conferenza stampa.
"L'accoglienza dei tifosi? Io vivo tutto in allegria. Non dimentico un secondo di quello che ho vissuto, ma la partita sarà dei giocatori, non mia... La mia storia col Milan è stata molto confusa, allenatore dopo 6 anni da dirigente e poi è finita. Quando ho lasciato il Milan, non sapevo cosa potesse succedere. Non scrivo mai il copione della mia vita. Se dovessi tornare indietro, rifarei tutto", dice Leonardo. "Ho fatto una scelta basata solo sulle mie sensazioni. Porto con me tante emozioni, per una serie di motivi. Ma non sono la cosa più importante in questo derby". Quindi, un riferimento alla pausa per le partite delle Nazionali: "I giocatori faticano di più in due settimane di allenamenti, non ho preoccupazioni da questo punto di vista".
"Ho fatto la mia scelta, vado avanti. Mi lego alle istituzioni ma soprattutto alle persone e all'Inter mi sono legato tanto alle persone" ha detto ancora il tecnico a proposito del suo passato. Ma Leonardo non si sente proprio il protagonista del derby di domani: "Non sarà la mia partita", ha detto. Poco prima dell'inizio della conferenza stampa, il tecnico nerazzurro ha salutato tra l'altro con un abbraccio il brasiliano Careca, ex campione del Napoli.
"A livello psicologico il derby porta tanta energia, ma a livello matematico non è decisivo" ha proseguito Leo. "Guardando le ultime giornate ci sono Napoli e Udinese, che stanno volando, poi c'è la Lazio con il Napoli, decisivo quindi a livello di classifica no". Se dovesse arrivare una preziosissima vittoria, come reagira'? "Io cerco sempre di reagire in maniera naturale. Se sentirò di gioire, lo farò. Lavoro per arrivare al gol e alla vittoria: non ho nessun blocco".
L'aspetto prettamente tecnico della sfida rischia di passare in secondo piano. "Inter e Milan -spiega Leo- si conoscono fin troppo bene, non c'è niente da scoprire o da inventare. Il Milan non avrà Ibrahimovic? Davanti avrà comunque elementi in grado di tenere alto il livello del gioco. Credo che andranno in campo due squadre intenzionate a giocare, più portate a creare che a distruggere".
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