Il suo scavetto prima di un calcio di rigore di Salas in un famoso Juve-Torino finito 3-3 è diventato storia. Cresciuto nella Cremonese, l'ex fantasista di Samp, Fiorentina e Toro ora si occupa di antinfortunistica e carrelli per moto. GUARDA IL VIDEO
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Da un campo da calcio a una fabbrica. E’ questa la nuova vita di Riccardo Maspero “perché quando smetti di giocare devi trovare qualcosa da fare”. L’azienda dell’ex Toro, Cremonese, Samp e Fiorentina realizza carrelli sollevatori per le moto. Anche se l’ex fantasista sente più sua l’altro ramo produttivo dell’azienda: quello dedicato ai “sistemi di protezione per le cadute dall’alto per la messa in sicurezza del tetto”. Lodigiano di nascita, Maspero dopo i primi calci nel Fanfulla approda alla Cremonese di Gigi Simoni, tecnico a cui Ricky è molto legato: “E’ l’allenatore che mi ha costruito perché a 18 anni già giocavo in Serie A. Ero abbastanza esuberante e trovare la persona che ti bacchetta per placarti è importante”.
Poco dopo arrivò la chiamata della Samp: “Mi scoprirono in una tournee, in realtà loro volevano Tentoni. Fatto sta che alla fine della tournee presero me e lasciarono a casa Tentoni”. 21 presenze e 4 gol non valsero la riconferma con i blucerchiati e Maspero tornò alla Cremonese: “E’ stato un anno positivo, ma non nascondo di avere avuto problemi con qualche senatore. Qualche incomprensione col Mancio. Volevo dimostrare il mio valore e non mi accontentavo di stare nella Sampdoria e di giocare una volta sì e una volta no”. Uomo derby tanto a Genova e Torino, quanto e soprattutto a Cremona: “Mi ricordo che una volta la settimana prima del match con il Piacenza fu delirante. Telefonate a tutte le ore a casa. Alla domenica allo stadio c’era uno striscione con il mio numero di telefono ‘Chiamare 24 ore su 24’, dovetti cambiare numero”.
Dopo qualche anno in giro per l’Italia con le maglie di Lecce, Vicenza, Perugia e Reggiana, ecco il rincontro con Simoni: “Mi diede la possibilità di far vedere il mio valore al Torino”. Con i granata Maspero diventa famoso per un incredibile derby con la Juve finito 3-3: “E’ stata una partita indimenticabile. Pronti via 3-0, c’avevano massacrato. Usciamo dagli spogliatoi, 3-1, 3-2. Poi c’è questo cross di Asta, il colpo di testa di Ferrante lì è stata una gioia immensa. 3-0, 3 pari, un gol sotto la Maratona, è un ricordo che mi emoziona ancora”. Ma in quella partita, Maspero fu protagonista anche di un episodio passato alla storia con vittima suo malgrado Marcelo Salas: “Forse è stato il momento più importante. L’arbitro fischia rigore per la Juve, allora ho cercato di disturbare chi avrebbe tirato dagli 11 metri, così ho dato dei calci con la punta al dischetto e si è formata una buca. Salas non sapeva dove posizionare la palla, l’ha messa appena appena sopra alla buca che avevo appena fatto. Così sono tornato vicino al dischetto e ho ricominciato a scavare e c’era Tacchinardi che mi spingeva via. Ho scavato fino a quando il dischetto non fu disfatto del tutto”. Salas sbagliò il rigore e lo scavetto di Riccardo Maspero entrò nella storia.
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Da un campo da calcio a una fabbrica. E’ questa la nuova vita di Riccardo Maspero “perché quando smetti di giocare devi trovare qualcosa da fare”. L’azienda dell’ex Toro, Cremonese, Samp e Fiorentina realizza carrelli sollevatori per le moto. Anche se l’ex fantasista sente più sua l’altro ramo produttivo dell’azienda: quello dedicato ai “sistemi di protezione per le cadute dall’alto per la messa in sicurezza del tetto”. Lodigiano di nascita, Maspero dopo i primi calci nel Fanfulla approda alla Cremonese di Gigi Simoni, tecnico a cui Ricky è molto legato: “E’ l’allenatore che mi ha costruito perché a 18 anni già giocavo in Serie A. Ero abbastanza esuberante e trovare la persona che ti bacchetta per placarti è importante”.
Poco dopo arrivò la chiamata della Samp: “Mi scoprirono in una tournee, in realtà loro volevano Tentoni. Fatto sta che alla fine della tournee presero me e lasciarono a casa Tentoni”. 21 presenze e 4 gol non valsero la riconferma con i blucerchiati e Maspero tornò alla Cremonese: “E’ stato un anno positivo, ma non nascondo di avere avuto problemi con qualche senatore. Qualche incomprensione col Mancio. Volevo dimostrare il mio valore e non mi accontentavo di stare nella Sampdoria e di giocare una volta sì e una volta no”. Uomo derby tanto a Genova e Torino, quanto e soprattutto a Cremona: “Mi ricordo che una volta la settimana prima del match con il Piacenza fu delirante. Telefonate a tutte le ore a casa. Alla domenica allo stadio c’era uno striscione con il mio numero di telefono ‘Chiamare 24 ore su 24’, dovetti cambiare numero”.
Dopo qualche anno in giro per l’Italia con le maglie di Lecce, Vicenza, Perugia e Reggiana, ecco il rincontro con Simoni: “Mi diede la possibilità di far vedere il mio valore al Torino”. Con i granata Maspero diventa famoso per un incredibile derby con la Juve finito 3-3: “E’ stata una partita indimenticabile. Pronti via 3-0, c’avevano massacrato. Usciamo dagli spogliatoi, 3-1, 3-2. Poi c’è questo cross di Asta, il colpo di testa di Ferrante lì è stata una gioia immensa. 3-0, 3 pari, un gol sotto la Maratona, è un ricordo che mi emoziona ancora”. Ma in quella partita, Maspero fu protagonista anche di un episodio passato alla storia con vittima suo malgrado Marcelo Salas: “Forse è stato il momento più importante. L’arbitro fischia rigore per la Juve, allora ho cercato di disturbare chi avrebbe tirato dagli 11 metri, così ho dato dei calci con la punta al dischetto e si è formata una buca. Salas non sapeva dove posizionare la palla, l’ha messa appena appena sopra alla buca che avevo appena fatto. Così sono tornato vicino al dischetto e ho ricominciato a scavare e c’era Tacchinardi che mi spingeva via. Ho scavato fino a quando il dischetto non fu disfatto del tutto”. Salas sbagliò il rigore e lo scavetto di Riccardo Maspero entrò nella storia.