Marotta disegna la Juve del futuro: Pirlo, Bastos e...

Calcio
Beppe Marotta e Pavel Nedved (Getty)
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L'ad bianconero a ruota libera sul domani del club fra probabili colpi di mercato, sogni impossibili e un Gigi Delneri tutt'altro che certo della riconferma: "Oggi lui il nostro allenatore e ha un contratto biennale. Ma è giusto ipotizzare altri scenari"

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Gigi Delneri si gioca il futuro in queste sette giornate, nel frattempo Beppe Marotta pensa a costruire la Juventus del futuro. In un forum al Corriere dello Sport, il direttore generale bianconero parla di tutto, a cominciare proprio dall'attuale tecnico della Vecchia Signora. "Abbiamo un impegno biennale, per applicazione e professionalità è considerato da tutti noi in termini positivi", spiega Marotta. Poi ancora: "Bisognava restituire uno spirito di gruppo alla Juve e lo ha fatto molto bene. Partiamo dall'idea che oggi il nostro allenatore è Delneri, giusto poi ipotizzare scenari diversi, ma il calcio è materia spesso affidata alla sorte". Eppure girano, con insistenza, i nomi di Mazzarri e Spalletti. "Mazzarri l'ho avuto e non nascondo che costruire le squadre per lui non è facile. La maglia della Juve, come per i giocatori pesa anche per il tecnico. Spalletti? Intanto ci tengo a chiarire che nessuno di noi ha parlato con nessuno. A San Pietroburgo è come uno zar e credo che fino a fine contratto resterà lì, un suo ritorno in Italia non lo vedo proprio".

Dai tecnici ai giocatori. Marotta spiega che la Juve punta ad aggiungere qualità e quindi all'innesto di "almeno un paio di top player. Di solito è l'attacco la zona del campo che dà maggiori emozioni, uno può essere lì e uno a centrocampo". Pastore, Menez e Vucinic, nomi da top player. "Per quanto riguarda l'argentino pensiamo a una tipologia di giocatore con una maggiore esperienza, in prospettiva è un campione, ma la sua valutazione è altissima e la maglia della Juventus peresebbe anche a lui. Menez e Vucinic sono due giocatori molto validi, ma potremmo ragionare solo su operazioni di scambi tecnici. Robben e Ribery? 40 milioni ogni cartellino più i due stipendi. Impossibile per noi, almeno entrambi".

Si parla di Andrea Pirlo e Marotta, aprendo il blocchetto degli appunti segreti, sorride e rivela: "Pirlo nei miei campetti c'è... poi vedremo". E Bastos? "Non è un mistero che puntiamo su di lui". Capitolo Buffon: "Se vuole rimanere non abbiamo motivo di pensare al mercato. Semmai bisognerebbe ragionare sulla splamatura e il prolungamento del contratto che scade nel 2013. Storari? Il suo destino è nella sua testa, non ci potremo opporre a quello che lui deciderà". Nessun problema per il rinnovo di Del Piero. "E' un discorso già definito, la stretta di mano tra Alex e il presidente Agnelli di qualche tempo fa ha sancito il rinnovo automatico. Marchisio? La volontà del giocatore fa la differenza, ha il Dna bianconero, è il tipo di giocatore che incarna il nostro spirito, lui quando perde piange. Non ci pensiamo proprio a privarci di lui". Marotta affronta anche l'argomento delle comproprietà di Quagliarella e Aquilani. "Riscatteremo il primo, la cifra di 10 milioni la riteniamo congrua. Il secondo all'80%. Andremo a confrontarci con il Liverpool sui 16 milioni: il rapporto è ottimo, abbiamo cominciato a discuterne". Marotta capisce "la contestazione dei tifosi perché è figlia di un'attesa lunga quattro anni. Calciopoli è stata devstante per il fenomeno calcio e soprattutto per la Juve". Marotta conclude rispondendo a una domanda sui traguardi per la prossima stagione: "Siamo la Juve e dobbiamo per storia avere un obiettivo di altissimo livello: scudetto o Champions League".

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