Krhin ci prova: guadagnarsi un posto e aiutare l'Inter

Calcio
Renè Krhin è nato a Maribor, in Slovenia, il 21 maggio 1990 (Foto Ansa)
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Il centrocampista sloveno contro il brescia ha giocato la sua terza partita con la maglia del Bologna. A lungo fermo per infortunio, ora è pronto: "Ma giocare è diverso che allenarsi. Devo dire grazie a Mourinho. Battiamo il Napoli anche per i miei amici"

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I minuti contati li ha sempre avuti. È giovane, Renè Krhin. A visitare la sua pagina su Wikipedia, il palmares recita: uno Scudetto, una Coppa Italia, una Champions League. Una convocazione ai Mondiali. Insomma, per uno che compie 21 anni a maggio, non proprio male. Poi si vanno a vedere i minuti e le partite giocate. E spunta l'altra faccia della medaglia.

Pilastro della primavera dell'Inter (con cui vinse il Viareggio nel 2008), lo sloveno la passata stagione ha collezionato cinque presenze in campionato. Per un totale di 67 minuti. Davvero pochi. Una presenza da titolare, a Livorno, conclusa con la sostituzione dopo 45 minuti. Poi solo piccoli spezzoni a fine gara. Poi la cessione in comproprietà al Bologna, l'infortunio alla caviglia, l'operazione, il recupero. E le tante tribune. Sabato, contro il Brescia è tornato sul terreno di gioco. Non succedeva dal 21 novembre scorso, una vita fa.

La terza presenza con la maglia del Bologna, la seconda da titolare: i minuti totali giocati sono 185. Krhin sta lentamente tornando alla normalità proprio quando il campionato si sta spegnendo. "Non è stato facile stare fuori così a lungo. Perché anche se ti alleni bene, giocare è tutta un'altra cosa. Dal punto di vista psicologico è stata molto dura, ma Malesani e i compagni mi sono stati vicini". Lo sloveno sa che il Bologna non poteva aspettarlo: la salvezza prima di tutto. "Però ora sto bene, e più gioco più posso dare il mio contributo". A partire dalla sfida con il Napoli, che vedrà un Dall'Ara esaurito (già 26.000 le presenze confermate, settore ospiti sold out). Perché Krhin è ancora un cuore nerazzurro, grazie a Mourinho: "Mi ha dato tanto, è il migliore del mondo. L'anno scorso è stato tutto perfetto. Ci sentiamo ancora per sms. E sento spesso Stankovic e Pandev. Ecco, battere il Napoli sarebbe bello anche per fare un favore all'Inter. Ma, soprattutto, bisogna vincere per il Bologna".

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