La ricetta anti-Roma di Guidolin: "Testa bassa e pedalare"

Calcio
Il tecnico dell'Udinese indica la strada da seguire per arrivare in Champions (Getty)
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Il tecnico dell'Udinese carica la squadra in vista dello "spareggio" per la Champions con i giallorossi. "Questo è il momento di essere forti, di crederci, ora è tutto terribilmente importante". Incerte ancora le presenze di Sanchez e Di Natale

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"Questo è il momento di essere forti, di crederci. Teniamo la testa bassa e pedaliamo". Francesco  Guidolin carica la sua Udinese alla vigilia dello spareggio  Champions con la Roma. I friulani occupano il quarto posto e hanno 6 lunghezze di vantaggio sui giallorossi. "Non dobbiamo fare alcun tipo di calcolo perché la strada è ancora molto lunga. Lo dice uno che ha perso la Champions League all'ultima giornata di campionato. Nulla è ancora decisivo, ma tutto  è terribilmente importante", dice il tecnico bianconero, come si  legge sul sito ufficiale del club.

Guidolin non pensa che la Roma, in caso di sconfitta, sarebbe eliminata. "No, ma sarebbe un risultato estremamente importante  sebbene non ancora decisivo. I giallorossi dispongono di un organico ricco di talento e stanno tentando di agganciare i primi posti",  prosegue. "Affrontiamo una squadra tosta, esperta e pericolosa. Non  credo che i ragazzi di Montella possano essere minimamente influenzati dai futuri programmi societari. Una grande squadra non si lascia condizionare da questi particolari. Rispetto alla gara di andata siamo cresciuti molto".

Guidolin non sa se potrà contare sul cileno  Alexis Sanchez. "Il Nino non rappresenta l'unica incertezza. Voglio lasciar passare tutto il tempo necessario per prendere la decisione  migliore - confessa il tecnico di Castelfranco Veneto -. Conservo qualche dubbio su Isla e Di Natale". "Purtroppo - osserva - gli infortuni sono situazioni imprevedibili, ma con cui dobbiamo inevitabilmente fare i conti. Per quanto riguarda lo schieramento tattico ho diverse idee in testa;  deciderò in base ai consigli dello staff medico. Da venti giorni non riusciamo a fare una seduta di allenamento a ranghi completi e questo mi disturba parecchio".

"Tutti vorrebbero sempre la squadra al top, ma se non è possibile dobbiamo prenderne atto e tirare fuori le nostre armi: la  qualità, le caratteristiche e tutto il lavoro che ci portato fino a  qui", aggiunge ancora. "Siamo arrivati lassù grazie al gioco  brillante e a risultati eccezionali. Abbiamo abbandonato quella  fragilità che ci condizionava nelle prestazioni e che ci costava  molti punti. Con il bel gioco è più facile arrivare al risultato".

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