Berlusconi spiega: "Con il calcio in Italia non si guadagna"

Calcio
La maglia del Milan con l'autografo di Berlusconi, simbolo del suo impegno che dura da 25 anni (Getty)
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Davanti ad alcuni corrispondenti stranieri incontrati ieri, il premier ha vestito i panni non solo del patron rossonero, ma anche dell'imprenditore: "Ho speso 75 milioni quest'anno. Vorrei almeno dare anch'io il nome allo stadio, come Bernabeu". LE FOTO

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"In Italia le imposte sono più del doppio rispetto alla Spagna. La verità è che nel calcio si investe e non si guadagna, nel nostro Paese il calcio non rende". E' quanto ha spiegato Silvio Berlusconi ad alcuni corrispondenti stranieri incontrati ieri sera. Il premier ha vestito i panni non solo del patron rossonero, ma anche dell'imprenditore: "Quest'anno - ha sostenuto - ho investito 75 milioni, ma non è che ci guadagno. La verità è che le squadre italiane giocano in inferiorità proprio per il trattamento fiscale che hanno rispetto agli altri club stranieri".

Il presidente del Consiglio ha quindi ribadito di nuovo di aver vinto il doppio rispetto al presidente Bernabeu, a cui è stato dedicato lo stadio del Real Madrid. "Vorrei anch'io il nome dello stadio", ha scherzato il Cavaliere.

Berlusconi ha parlato anche di Thomas DiBenedetto, l'uomo d'affari statunitense in procinto di acquistare la Roma calcio. "Sono contento per lui. Ma deve sapere che si butta - ha ripetuto il premier in tono scherzoso, rispondendo a una domanda di una giornalista - in un'avventura magnifica che da tante soddisfazioni ma anche tanti dolori e preoccupazioni. Nel calcio si spendono tanti soldi e non si guadagna nulla...", ha argomentato il Cavaliere, "gli auguro - ha concluso - di avere i successi che ho avuto io nel Milan".

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