L'Udinese gela il San Paolo, il Napoli saluta lo scudetto
CalcioIl posticipo della 33esima sancisce la fine dei sogni azzurri. Inler e il grande ex Denis firmano l'1-2 che condanna al ko gli uomini di Mazzari e rilancia i bianconeri (rimasti in 10 nel finale) nella lotta per il 4° posto. Cavani sbaglia pure un rigore
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NAPOLI-UDINESE 1-2
10' st Inler (U), 16' st Denis (U), 50' st Mascara (N)
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di LUIGI VACCARIELLO
I sogni Scudetto del Napoli s’infrangono contro l’Udinese. La vittoria dei bianconeri nel posticipo del San Paolo da una parte chiude, forse definitivamente, il discorso tricolore a favore del Milan, dall’altra tiene ancora viva la corsa al quarto posto per i friulani. La partita dei tanti ex, De Sanctis, Dossena e Pazienza tra gli azzurri, Domizzi e Denis tra i bianconeri, la decidono proprio uno che al San Paolo conta di giocarci dal prossimo anno, Inler, e l’argentino, che quella maglia azzurra l’ha indossata per due stagioni. L'1-2 dell’Udinese porta, infatti, le firme del grande ex e del centrocampista svizzero che tanto piace a De Laurentis che, tra lo stupore generale, non ha esultato dopo la rete del momentaneo 1-0. Che sia già del Napoli? Il dubbio resta, il risultato finale anche. Agli azzurri non basta il secondo centro consecutivo di Mascara nei minuti di recupero per evitare la terza sconfitta interna della stagione. I friulani sono stato bravi, sotto l’ottima regia di Guidolin, a sopperire alle assenze di Di Natale e Sanchez bloccando il punto di forza degli uomini di Mazzarri: le fasce laterali.
Il tecnico toscano le ha provate tutte. Ad un certo punto gli attaccanti di ruolo erano addirittura 5 (Cavani, Lavezzi, Hamsik, Mascara e Lucarelli), ma questa volta la rimonta in stile Lazio non è arrivata. Gli oltre 60.000 del San Paolo ci hanno sperato a lungo, ma quando il colpo di testa di Maggio, ad Handanovic battuto, si è infranto sulla traversa alla mezzora del secondo tempo, hanno probabilmente capito che non era serata. Ancor di più dopo il calcio di rigore parato da Handanovic (il quinto della stagione, ndr) al Matador Cavani. Dopo due sconfitte, l’Udinese ritrova il successo e riapre il discorso per il treno che porta ai preliminari di Champions che, a questo punto, sembra essere un discorso a due proprio tra i bianconeri e la Lazio.
Il nervosismo del finale e la sconfitta non possono però cancellare un campionato sin qui strepitoso degli uomini di Mazzarri a cui il San Paolo ha reso omaggio con un lungo applauso al fischio conclusivo di Tagliavento. Ha di che sorridere il Milan, in un sol boccone, battendo la Samp, è riuscito ad ipotecare lo Scudetto grazie alle sconfitte dell'Inter a Parma, e degli azzurri nel posticipo. Il Napoli resta secondo ma i punti di distacco dai rossoneri diventano 6. Troppi a 5 giornate dalla fine del campionato. Poco o nulla per una città che l'anno prossimo potrà continuare a sognare in quella Coppa che solo il Napoli di Maradona era riuscito a giocare: la Champions League.
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I sogni Scudetto del Napoli s’infrangono contro l’Udinese. La vittoria dei bianconeri nel posticipo del San Paolo da una parte chiude, forse definitivamente, il discorso tricolore a favore del Milan, dall’altra tiene ancora viva la corsa al quarto posto per i friulani. La partita dei tanti ex, De Sanctis, Dossena e Pazienza tra gli azzurri, Domizzi e Denis tra i bianconeri, la decidono proprio uno che al San Paolo conta di giocarci dal prossimo anno, Inler, e l’argentino, che quella maglia azzurra l’ha indossata per due stagioni. L'1-2 dell’Udinese porta, infatti, le firme del grande ex e del centrocampista svizzero che tanto piace a De Laurentis che, tra lo stupore generale, non ha esultato dopo la rete del momentaneo 1-0. Che sia già del Napoli? Il dubbio resta, il risultato finale anche. Agli azzurri non basta il secondo centro consecutivo di Mascara nei minuti di recupero per evitare la terza sconfitta interna della stagione. I friulani sono stato bravi, sotto l’ottima regia di Guidolin, a sopperire alle assenze di Di Natale e Sanchez bloccando il punto di forza degli uomini di Mazzarri: le fasce laterali.
Il tecnico toscano le ha provate tutte. Ad un certo punto gli attaccanti di ruolo erano addirittura 5 (Cavani, Lavezzi, Hamsik, Mascara e Lucarelli), ma questa volta la rimonta in stile Lazio non è arrivata. Gli oltre 60.000 del San Paolo ci hanno sperato a lungo, ma quando il colpo di testa di Maggio, ad Handanovic battuto, si è infranto sulla traversa alla mezzora del secondo tempo, hanno probabilmente capito che non era serata. Ancor di più dopo il calcio di rigore parato da Handanovic (il quinto della stagione, ndr) al Matador Cavani. Dopo due sconfitte, l’Udinese ritrova il successo e riapre il discorso per il treno che porta ai preliminari di Champions che, a questo punto, sembra essere un discorso a due proprio tra i bianconeri e la Lazio.
Il nervosismo del finale e la sconfitta non possono però cancellare un campionato sin qui strepitoso degli uomini di Mazzarri a cui il San Paolo ha reso omaggio con un lungo applauso al fischio conclusivo di Tagliavento. Ha di che sorridere il Milan, in un sol boccone, battendo la Samp, è riuscito ad ipotecare lo Scudetto grazie alle sconfitte dell'Inter a Parma, e degli azzurri nel posticipo. Il Napoli resta secondo ma i punti di distacco dai rossoneri diventano 6. Troppi a 5 giornate dalla fine del campionato. Poco o nulla per una città che l'anno prossimo potrà continuare a sognare in quella Coppa che solo il Napoli di Maradona era riuscito a giocare: la Champions League.
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