Falsi invalidi, Mudingayi: non capisco tutto questo casino

Calcio
Tra i falsi invalidi che costano allo Stato più di un miliardo di euro l’anno da ieri ci sono anche otto giocatori del Bologna
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I calciatori rossoblù che avrebbero utilizzato un pass di invalidità per entrare nel centro storico di Bologna sono stati ascoltati questa mattina in Procura. Il centrocampista: "Io non ho fatto niente". Sulla donna-tramite: "Mi ha solo aiutato"

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Tra i falsi invalidi che costano allo Stato più di un miliardo di euro l’anno da ieri ci sono anche otto giocatori del Bologna. La formula: un pass per tutti e libero accesso in centro: da piazza dei Martiri alle due Torri. Come direbbe Gianni Morandi: “Stiamo uniti”.

Ieri dopo l’allenamento a Casteldebole alcuni calciatori rossoblu sono stati ascoltati dalla Polizia municipale. Tra questi Gaby Mudingayi:“Non vedo tutto questo casino, e comunque c’è un’indagine in corso. Io non ho sbagliato e neanche Marilena. Quando sono arrivato è stata la prima ad aiutarmi, a trovare a casa e per tante altre cose. Tutte le volte lei ci aiuta”. La donna di cui parla il centrocampista belga di origini congolesi, sarebbe il tramite che avrebbe fatto associare alcune targhe al pass di invalidità, consentendo l’accesso nelle zone a traffico limitato, dove i giocatori abitano.  Secondo la società del Bologna tutto rientra nella normalità e la donna si occupa di aituare i calciatori a svolgere alcuni servizi nel centro storico. Per questo avrebbe associato il permesso alle targhe.

Mudingayi lo ha confermato: "Tante volte ho portato Marilena in città per fare delle commissioni per me, e lei mi ha inserito". Ora le indagini dovranno verificare la versione e stabilire se una volta svolte le commissioni, i calciatori hanno dimenticato di far rimuovere la targa dalla lista o se hanno continuato ad approfittarne. Su quanto accaduto la Procura ha aperto un’indagine che ha già portato all’iscrizione di quattro persone nel registro degli indagati.

Oggi è stato ascoltato anche il portiere del Bologna e della Nazionale, che è rimasto in Procura per più di due ore: "Non posso parlare di niente", ha detto abbastanza scuro in volto. Sei sorpreso da questa convocazione? gli hanno chiesto i cronisti: "Perche' voi non lo sareste?".

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