L'attaccante del Napoli sabato in campo nella difficile trasferta cercherà di non far rimpiangere lo squalificato Lavezzi. "Spero di mettere in difficoltà l’allenatore fino al termine della stagione ed essere protagonista. Penso solo a fare bene"
Ricordate quel gol da metà campo nel 2009 contro il Palermo? A segnarlo fu Giuseppe Mascara che, dopo la sconfitta del Napoli in casa con l'Udinese, torna titolare, sabato contro i suoi ex cugini: “Spero di mettere in difficoltà l’allenatore fino al termine della stagione ed essere protagonista. Con il Palermo dobbiamo riprenderci”. Così l’attaccante celeste ha commentato ai microfoni di Radio Marte la delicata trasferta a Palermo. “Dobbiamo accantonare quello che è successo con l’Udinese. Non siamo riusciti a conquistare un risultato positivo, ma almeno ci abbiamo trovato”.
Peppe Mascara, autore del gol dell’1-2 contro l’Udinese è già al secondo centro stagionale con la maglia celeste: “Il primo fatto a Bologna aveva un senso, questo no. L'atmosfera dello spogliatoio era di grande amarezza, se avessimo avuto il Milan a tre punti, sarebbe stato un altro discorso, adesso virtualmente siamo a sette”.
Il fantasista ritroverà i tifosi del Palermo, che non sempre l’hanno fischiato: “Sicuramente, sono un ex del Catania, nonostante abbia giocato anche con i rosanero. Penso solo a fare bene." Un lungo percorso, quello del calciatore nato a Caltagirone che ha debuttato in seria A a 27 anni: "Non ho nessun rimpianto, ho deciso sempre io. Quando sono arrivato a Napoli, mi ero operato da 15 giorni per un'ernia e ho faticato tanto per mettermi a livello della squadra che fisicamente volava. Poi con l'eliminazione dall'Europa League, ho potuto lavorare in maniera ottimale e adesso la differenza si vede", continua Mascara, che afferma di essersi subito ambientato con la squadra: "Ho un buon rapporto con tutti, i primi giorni è stato il capitano a starmi vicino e a consigliarmi. Per me Paolino (Cannavaro) è stato prezioso".
A Napoli, con il calore dei tifosi partenopei, l'attaccante non si è mai sentito solo: "L'emozione del San Paolo è unica: i 60mila sono stati incredibili". Il capoluogo campano lo ha conquistato: "Avrei lasciato Catania solo per la maglia azzurra.Sapevo a cosa andavo incontro, ci sono giocatori straordinari, cerco di allenarmi al 150%, voglio essere pronto quando vengo chiamato in causa".