Dietro corrono tutte. E la quota salvezza si alza

Calcio
Tabelle salvezza da rivedere, per l'allenatore Stefano Pioli
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In fondo alla classifica sono Cesena e Parma a dettare il ritmo, ultimamente. Lecce, Catania e Brescia hanno dimostrato di non mollare mai, dalla Samp ci si aspetta sempre una reazione. Così Pioli, improvvisamente, deve rivedere le sue tabelle

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Conti, tabelle e calcoli incrociati: tutto da cestinare. Gli schemini su cui ci si era appuntati pronostici e risultati minimi da ottenere per una tranquilla permanenza in A, sono diventati improvvisamente carta straccia. Da appallottolare e buttare via.
La quota salvezza si è alzata: all'improvviso, fare gli stessi punti di un anno fa, non basta più. Colpa di quelle dietro, che si sono messe a correre. A dettare il ritmo, adesso, non sono più quelle davanti, nella cosiddetta zona tranquilla, senza più ambizioni nè paure. Ora "comandano" quelle dietro. Il Cesena, che a suon di vittorie e punti risale la classifica; il Lecce mai domo; il Brescia che fa paura al Milan e il Catania che riacciuffa la Juve; il Parma resuscitato proprio contro Inter e Udinese; la Samp, che è pur sempre la Samp, e dalla quale ci si aspetta sempre una reazione d'orgoglio.

Così, anche in casa Chievo, all'improvviso torna la paura. Dopo il bel successo sul Bologna, la trasferta di Roma era diventata uno snodo cruciale. E la sconfitta significa solo una cosa: che non è ancora finita.
Pioli è il primo a saperlo; lui i conti li aggiorna costantemente e ha subito avvisato la squadra: "I punti che abbiamo non sono ancora sufficienti, non siamo già salvi. Mancano quattro partite e ancora dei punti".
Trentanove non bastano più; il Lecce è avvisato.

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