La gioia della prima volta: Kopunek e Huseklepp fanno festa
Calcio
In comune tante "k" e l'anno di nascita. Ma non solo: al termine della partita persa contro la Roma, i due sono stati gli unici giocatori del Bari a trovare un motivo per cui essere felici. Esordio da titolare per lo slovacco, primo gol per il norvegese
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La gioia della prima volta ad accomunarli in un momento in cui tutto va storto; in una partita in cui, alla fine, c'è stato poco di cui essere felici.
Kamil Kopunek e Erik Huseklepp non hanno solo tante "K" in comune. Nella gara contro la Roma, persa all'ultimo istante, sono riusciti a sorridere e a far sorridere i tifosi del Bari, ai quali sarà scappato un "finalmente".
Classe 84, Nazionale slovacco, Kopunek è stato un oggetto misterioso fino alla partita contro i giallorossi, la sua prima da titolare con la maglia del Bari. Eppure, per tutti quelli che hanno cancellato dai ricordi Sudafrica 2010, lui è quello che beffò Marchetti e l'intera difesa azzurra sfruttando una rimessa laterale (con i nostri fermi a guardare), segnando il gol del 3-1 in Slovacchia-Italia.
Arrivato al Bari in gennaio, gli era stato concesso solo uno spezzone di gara contro il Milan, ma mai la piena fiducia dall'inizio.
Diverso il discorso per il suo coetaneo norvegese, l'Huseklepp idolo dei tifosi fin dalle prime sgroppate. Tanta corsa, tanta voglia di mettersi in mostra, zero gol. Fino alla partita con la Roma. Alla decima presenza con il Bari, ecco il primo gol, che stava diventando un assillo.
Piccole consolazioni, certo; ma in una stagione del genere ci si appiglia anche a questo.
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La gioia della prima volta ad accomunarli in un momento in cui tutto va storto; in una partita in cui, alla fine, c'è stato poco di cui essere felici.
Kamil Kopunek e Erik Huseklepp non hanno solo tante "K" in comune. Nella gara contro la Roma, persa all'ultimo istante, sono riusciti a sorridere e a far sorridere i tifosi del Bari, ai quali sarà scappato un "finalmente".
Classe 84, Nazionale slovacco, Kopunek è stato un oggetto misterioso fino alla partita contro i giallorossi, la sua prima da titolare con la maglia del Bari. Eppure, per tutti quelli che hanno cancellato dai ricordi Sudafrica 2010, lui è quello che beffò Marchetti e l'intera difesa azzurra sfruttando una rimessa laterale (con i nostri fermi a guardare), segnando il gol del 3-1 in Slovacchia-Italia.
Arrivato al Bari in gennaio, gli era stato concesso solo uno spezzone di gara contro il Milan, ma mai la piena fiducia dall'inizio.
Diverso il discorso per il suo coetaneo norvegese, l'Huseklepp idolo dei tifosi fin dalle prime sgroppate. Tanta corsa, tanta voglia di mettersi in mostra, zero gol. Fino alla partita con la Roma. Alla decima presenza con il Bari, ecco il primo gol, che stava diventando un assillo.
Piccole consolazioni, certo; ma in una stagione del genere ci si appiglia anche a questo.
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