Cassano: "Seedorf è il nostro Obama"

Calcio
Antonio Cassano e Clarence Seedorf
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Il giorno dopo la conquista del diciottesimo scudetto, il talento barese del Milan ironizza con compagni di squadra e giornalisti: "Clarence è il nostro Obama". Il giocatore olandese, cerca di spiegare la battuta: "Si tratta di leadership" VIDEO E ALBUM

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“Clarence Seedorf come Barack Obama”, parola di Antonio Cassano, che dal bordo vasca della piscina di un hotel della capitale, informa i compagni di squadra sulla scaletta di interviste per i media, con una delle sue battute: "Tranquilli, adesso per la stampa c'è il nostro Obama. Tocca a Clarence parlare con i giornalisti".

Poco dopo il giocatore olandese, appena fresco di nomina di Cavaliere d’Orange su indicazione della Regina Beatrice dei Paesi Bassi, risponde al compagno di squadra: "Si tratta di un’associazione fatta per motivi di leadership. Una dote abbastanza naturale, non si può comprare. Seedorf, richiesto da alcune squadre brasiliane, prende come esempio il caso di Adriano all'Inter: "Lo chiamavano imperatore, perché faceva la differenza in campo. Fuori, però, senza togliere nulla al ragazzo, non era un leader.  Questa è una parola specifica che va pesata. In ogni squadra ci sono leader per quello che fanno vedere e per l'esempio che danno, ma poi ci sono anche quelli naturali".

Il centrocampista olandese, dopo gli scherzi di Cassano e le battute del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ("Puoi ritirarti a 52 anni"), evoca alcuni momenti chiave che hanno portato al 18esimo scudetto: "Non mi piace paragonare i successi però diciamo che gli ultimi sono sempre i più belli. Credo che quest'anno la partita più importante sia stata la vittoria nel derby con l'Inter, perché venivamo da una sconfitta e un pareggio e abbiamo reagito in una maniera eccezionale. È stata la scossa che serviva per arrivare fino in fondo e per fermare anche la rimonta dei nerazzurri. Adesso dobbiamo pensare a centrare la finale di Coppa Italia".

L'olandese, a scadenza di contratto a fine stagione, attende di conoscere il proprio futuro: "Non è questione di rinnovare o non rinnovare, l'importante è che ci sia chiarezza. Per questo credo che il Milan adesso parlerà con tutti quei giocatori che sono nella mia stessa situazione. Si tratta di rispetto, il rapporto con una società può anche finire, ma bisogna parlare ed essere chiari, così si può cominciare a preparare il futuro. Il tempo è una cosa importante per tutti".