Il celebre passo di danza di Michael Jackson diventa l'omaggio del ghanese del Milan a uno stadio San Siro in festa, nel postpartita dell'anticipo serale della 37.a giornata di campionato, contro il Cagliari (4-1). VAI ALLO SPECIALE SCUDETTO: VIDEO E FOTO
LO SPECIALE: Lo scudetto 2011 è rossonero
FOTO: L'album dello scudetto - La festa rossonera a San Siro - La storia di Allegri, il mister dello scudetto - L'album del Milan - Gli striscioni anti-Leonardo nel derby
Kevin Prince Boateng mantiene la promessa e celebra lo scudetto a modo suo: è il 'moonwalk' del ghanese sulle note di Billie Jean a chiudere una festa lunga sette ore, iniziata sul pullman tra le vie della città e finita sul prato del Meazza. Allo stadio, di fianco alla figlia Barbara, Silvio Berlusconi applaude soddisfatto il suo Milan tornato campione d'Italia dopo sette anni e capace di battere pure il Cagliari con un divertente 4-1 in una giornata tutt'altro che dedicata al calcio giocato.
Sono in 80mila a partecipare allo show organizzato al Meazza con la premiazione ufficiale al termine di una partita che vede il ritorno in campo di Inzaghi dopo 6 mesi dall'infortunio al ginocchio. Ma sono in tantissimi anche a festeggiare i giocatori quando alle 17 salgono sul pullman scoperto che da un hotel vicino alla sede di via Turati li porta in Duomo, dove trovano decine di migliaia di tifosi pronti a fotografarli e a essere a loro volta fotografati. Perché van Bommel, Pato e tanti altri tirano fuori i telefonini e immortalano una piazza da brividi. Parecchio su di giri, Antonio Cassano dà il via ai cori e si conferma uno dei protagonisti di una festa che questa volta non ha strascichi polemici: "18 tutti sul campo" è lo striscione che compare nelle mani di un paio di giocatori, rivolto sì ai cugini interisti ma con toni ben diversi rispetto a quello esibito da Ambrosini per la vittoria della Champions del 2007.
Non è giorno di polemiche e questa volta nessuno si unisce ai cori contro Leonardo ed Eto'o intonati dai tifosi: Gattuso lo shampoo da Galliani lo ha già ricevuto e non c'è la fila per ricevere lo stesso trattamento. L'amministratore delegato rossonero compare in mezzo ai giocatori in piazza Duomo, stringe forte la mano ad Allegri e si gode una festa graziata dalla tanto temuta pioggia. C'è anche una partita da giocare e il Milan la onora nel modo migliore, seppellendo il Cagliari già nel primo tempo.
Quando l'arbitro Ciampi fischia la fine, si può tornare a fare festa: tocca a Massimo Ambrosini alzare la coppa scudetto tra coriandoli e champagne, prima del giro di campo con un grande striscione rossonero. La scena è tutta dei giocatori e di Massimiliano Allegri perché Silvio Berlusconi rimane al suo posto in tribuna e non scende sul campo a salutarli. Sul prato resta Boateng e il suo ballo chiude una grande giornata di festa.
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Kevin Prince Boateng mantiene la promessa e celebra lo scudetto a modo suo: è il 'moonwalk' del ghanese sulle note di Billie Jean a chiudere una festa lunga sette ore, iniziata sul pullman tra le vie della città e finita sul prato del Meazza. Allo stadio, di fianco alla figlia Barbara, Silvio Berlusconi applaude soddisfatto il suo Milan tornato campione d'Italia dopo sette anni e capace di battere pure il Cagliari con un divertente 4-1 in una giornata tutt'altro che dedicata al calcio giocato.
Sono in 80mila a partecipare allo show organizzato al Meazza con la premiazione ufficiale al termine di una partita che vede il ritorno in campo di Inzaghi dopo 6 mesi dall'infortunio al ginocchio. Ma sono in tantissimi anche a festeggiare i giocatori quando alle 17 salgono sul pullman scoperto che da un hotel vicino alla sede di via Turati li porta in Duomo, dove trovano decine di migliaia di tifosi pronti a fotografarli e a essere a loro volta fotografati. Perché van Bommel, Pato e tanti altri tirano fuori i telefonini e immortalano una piazza da brividi. Parecchio su di giri, Antonio Cassano dà il via ai cori e si conferma uno dei protagonisti di una festa che questa volta non ha strascichi polemici: "18 tutti sul campo" è lo striscione che compare nelle mani di un paio di giocatori, rivolto sì ai cugini interisti ma con toni ben diversi rispetto a quello esibito da Ambrosini per la vittoria della Champions del 2007.
Non è giorno di polemiche e questa volta nessuno si unisce ai cori contro Leonardo ed Eto'o intonati dai tifosi: Gattuso lo shampoo da Galliani lo ha già ricevuto e non c'è la fila per ricevere lo stesso trattamento. L'amministratore delegato rossonero compare in mezzo ai giocatori in piazza Duomo, stringe forte la mano ad Allegri e si gode una festa graziata dalla tanto temuta pioggia. C'è anche una partita da giocare e il Milan la onora nel modo migliore, seppellendo il Cagliari già nel primo tempo.
Quando l'arbitro Ciampi fischia la fine, si può tornare a fare festa: tocca a Massimo Ambrosini alzare la coppa scudetto tra coriandoli e champagne, prima del giro di campo con un grande striscione rossonero. La scena è tutta dei giocatori e di Massimiliano Allegri perché Silvio Berlusconi rimane al suo posto in tribuna e non scende sul campo a salutarli. Sul prato resta Boateng e il suo ballo chiude una grande giornata di festa.
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