EuroNapoli, è di nuovo Champions 21 anni dopo Maradona
CalcioFinisce 1-1 il posticipo della 37.a giornata contro l'Inter e azzurri qualificati per la competizione europea più ambita. Succede tutto nei primi 45 minuti: ospiti avanti con Eto'o, poi il pari di Zuniga per la festa. Gelo De Laurentiis-Mazzarri. LE FOTO
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LE PAGELLE
NAPOLI-INTER 1-1
15' pt Eto'o (I), 46' pt Zuniga (N)
Guarda la cronaca del match
di ALFREDO ALBERICO
Il Napoli torna in Champions League e lo fa dall'ingresso principale. Gli azzurri pareggiano contro l'Inter nel posticipo della 37.a giornata e conquistano il punto necessario a blindare il terzo posto in classifica (Udinese a -4). Così, dopo 21 anni, gli azzurri centrano la qualificazione: l'ultima volta nell'Europa dei grandi, in quella che era la Coppa dei Campioni, il Napoli c'era stato sotto il regno di Diego Armando Maradona. L'epoca d'oro, insomma.
Poi quella buia lunga sette stagioni: la palude della Serie C e la lenta, difficile ma convincente risalita. Tutto sotto la guida di Aurelio De Laurentiis. L'avventura dell'EuroNapoli ricomincia da un terzo posto congelato quando al termine della stagione mancano ancora 90 minuti. L'1-1 contro i nerazzurri vale il pass per la competizione continentale più ambita, alla quale i campani accedono senza dover nemmeno passare per i rischiosi (e faticosi) preliminari.
"Domenica si fa la storia", aveva detto Walter Mazzarri prima della sfida contro gli ex campioni d'Italia. E all'appuntamento il tecnico e i suoi giocatori si sono fatti trovare puntuali. Eto'o spaventa in avvio il pubblico di casa, poi il guizzo di Zuniga rasserena il San Paolo. Il resto è solo una lunga preparazione alla festa. Tra un olé e l'altro, arriva il triplice fischio Di De Marco che è un'autentica liberazione.
Nel tripudio generale De Laurentiis e Mazzarri si tengono a distanza: nessun abbraccio, nessuna stretta di mano, nemmeno uno sguardo d'intesa. Sembra un altro passo dell'allenatore verso la Juve. Il presidente nel suo discorso pubblico lo ringrazia, poi a Sky dichiara che non lo lascerà andare via ("Ha ancora due anni di contratto"). Eppure i segnali di un rapporto (per ora) incrinato sono evidenti. Sugli spalti alcuni striscioni inneggiano al tecnico, chissà se basteranno a ricucire lo strappo.
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