Cesena, la salvezza vale oro: "E' il nostro scudetto"
CalcioIl presidente del club romagnolo, Igor Campadelli, esulta per il mantenimento della categoria: "Mancavamo da 20 anni e la Serie A non si improvvisa. Per noi è un campionato vinto". Il futuro di Ficcadenti? "Non ne abbiamo parlato"
La stagione del Cesena in cifre
FOTO: L'album del girone di ritorno
Rilassato e sorridente dopo un anno vissuto in apnea, il presidente del Cesena Igor Campedelli ha fatto il punto della situazione a salvezza raggiunta: "Mancavamo da 20 anni e la Serie A non si improvvisa. C'è stato un grande lavoro per preparare questo campionato e sapevamo benissimo che la bella partenza non doveva illudere. Abbiamo scelto Ficcadenti perché abbiamo sempre creduto che una piccola squadra come il Cesena avesse l'obbligo di provare ad inseguire la salvezza attraverso il gioco e oggi siamo tutti molto sereni perché credo di poter dire che questo per noi sia un altro campionato vinto".
Un progetto sportivo che Campedelli ha difeso nonostante in alcuni momenti la contestazione verso l'allenatore abbia vissuto vette piuttosto aspre per la realtà di Romagna: "Io credo - ha spiegato - che abbiamo avuto la freddezza, la capacità, la fortuna di saper guardare oltre il risultato. Ci sono stati momenti in cui sul campo non riuscivamo a tradurre in punti l'enorme mole di lavoro svolta, ma un dirigente ha l'obbligo di non ragionare coi sentimenti. Ero arrabbiato anche io, ma ho visto che il processo di miglioramento che la squadra aveva intrapreso continuava e quindi non era il caso di cambiare. Certe volte ti devi fidare delle sensazioni e io sono sempre stato convinto di potermi salvare".
La squadra era attrezzata per farlo: "Beh - ha continuato Campedelli - abbiamo fatto sforzi importanti e credo che abbiamo allestito una rosa competitiva. Abbiamo portato a Cesena giocatori di livello, e cito Jimenez su tutti, che si sono calati con molta umiltà nella nostra realtà". La partita della svolta? "Non credo una in particolare, piuttosto c'è stato un lento processo di maturazione che ha coinvolto tutti, squadra, dirigenti e allenatore. Anche Ficcadenti, sul quale la fiducia non è mai venuta meno, mi sento di dire sia migliorato nella gestione di molte cose". Quindi il tecnico rimane? "Non lo so - ha tagliato corto Campedelli - E se dico non lo so non è per bluffare. Ci siamo ripromessi di incontrarci a fine campionato e il campionato finisce domenica per cui direi che la prossima settimana possa essere quella giusta".
Ci sono dubbi sulla riconferma allora? "Non ne abbiamo parlato punto e basta - si è arrabbiato Campedelli - Questo è stato un campionato stressante per tutti quindi qualche giorno di riflessione non guasta". E i giocatori? "Abbiamo proposto il rinnovo di contratto a Giaccherini a cifre per noi importanti, dobbiamo definire la questione Parolo con il Chievo e incontrare Antonioli per capire quale sia la sua decisione. Speriamo abbia voglia di andare avanti". Da presidente di serie A è preoccupato della spaccatura avvenuta in Lega tra grandi e piccole? "Credo - ha sorriso - che alla fine un accordo si troverà, ma dovremmo partire da un altro presupposto. Il calcio non deve litigare per spartirsi la torta, ma lavorare per aumentare il fatturato. Ci sono tecnologie e mercati ancora semi inesplorati che possono dare tanto".
Cesena, salvezza meritata? Dì la tua nel forum del Cesena
FOTO: L'album del girone di ritorno
Rilassato e sorridente dopo un anno vissuto in apnea, il presidente del Cesena Igor Campedelli ha fatto il punto della situazione a salvezza raggiunta: "Mancavamo da 20 anni e la Serie A non si improvvisa. C'è stato un grande lavoro per preparare questo campionato e sapevamo benissimo che la bella partenza non doveva illudere. Abbiamo scelto Ficcadenti perché abbiamo sempre creduto che una piccola squadra come il Cesena avesse l'obbligo di provare ad inseguire la salvezza attraverso il gioco e oggi siamo tutti molto sereni perché credo di poter dire che questo per noi sia un altro campionato vinto".
Un progetto sportivo che Campedelli ha difeso nonostante in alcuni momenti la contestazione verso l'allenatore abbia vissuto vette piuttosto aspre per la realtà di Romagna: "Io credo - ha spiegato - che abbiamo avuto la freddezza, la capacità, la fortuna di saper guardare oltre il risultato. Ci sono stati momenti in cui sul campo non riuscivamo a tradurre in punti l'enorme mole di lavoro svolta, ma un dirigente ha l'obbligo di non ragionare coi sentimenti. Ero arrabbiato anche io, ma ho visto che il processo di miglioramento che la squadra aveva intrapreso continuava e quindi non era il caso di cambiare. Certe volte ti devi fidare delle sensazioni e io sono sempre stato convinto di potermi salvare".
La squadra era attrezzata per farlo: "Beh - ha continuato Campedelli - abbiamo fatto sforzi importanti e credo che abbiamo allestito una rosa competitiva. Abbiamo portato a Cesena giocatori di livello, e cito Jimenez su tutti, che si sono calati con molta umiltà nella nostra realtà". La partita della svolta? "Non credo una in particolare, piuttosto c'è stato un lento processo di maturazione che ha coinvolto tutti, squadra, dirigenti e allenatore. Anche Ficcadenti, sul quale la fiducia non è mai venuta meno, mi sento di dire sia migliorato nella gestione di molte cose". Quindi il tecnico rimane? "Non lo so - ha tagliato corto Campedelli - E se dico non lo so non è per bluffare. Ci siamo ripromessi di incontrarci a fine campionato e il campionato finisce domenica per cui direi che la prossima settimana possa essere quella giusta".
Ci sono dubbi sulla riconferma allora? "Non ne abbiamo parlato punto e basta - si è arrabbiato Campedelli - Questo è stato un campionato stressante per tutti quindi qualche giorno di riflessione non guasta". E i giocatori? "Abbiamo proposto il rinnovo di contratto a Giaccherini a cifre per noi importanti, dobbiamo definire la questione Parolo con il Chievo e incontrare Antonioli per capire quale sia la sua decisione. Speriamo abbia voglia di andare avanti". Da presidente di serie A è preoccupato della spaccatura avvenuta in Lega tra grandi e piccole? "Credo - ha sorriso - che alla fine un accordo si troverà, ma dovremmo partire da un altro presupposto. Il calcio non deve litigare per spartirsi la torta, ma lavorare per aumentare il fatturato. Ci sono tecnologie e mercati ancora semi inesplorati che possono dare tanto".
Cesena, salvezza meritata? Dì la tua nel forum del Cesena