Prandelli: Nazionale stile Barça, sì a Balo e no a De Rossi
CalcioVenerdì a Modena ultimo appuntamento di stagione contro l'Estonia. Da settembre il ct cambierà i criteri di convocazione: "Dovrò tener conto di chi gioca nel club". Ok a SuperMario, Daniele ancora in castigo. Thiago Motta lascia Coverciano. LE FOTO
FOTO: La Nazionale dell'era Prandelli - L'album del Barcellona che piace tanto al ct
Cambio di rotta in vista per la Nazionale di Cesare Prandelli. Ora la sua Italia è alle prese con l'ultima partita della stagione, venerdì a Modena contro l'Estonia, ma da settembre il ct cambierà i suoi criteri di convocazione: "Dovrò tener conto per forza di chi gioca nel proprio club: non è questione di minutaggio ma di costanza e serenità. Chi sta troppo fuori squadra perde autostima", ha spiegato Prandelli dal raduno di Coverciano.
Il discorso è sembrato un messaggio soprattutto a Cassano. "Non sono io a dire se deve giocare nel Milan o altrove - ha spiegato il ct - dico solo che dovrà sgomitare nel Milan per trovare più spazio".
Italia come Barcellona. Seguire le orme del Barcellona, nel gioco e soprattutto nell'approccio culturale. E' la ricetta di Cesare Prandelli, per la sua Nazionale e per tutto il calcio. "Non so se come le altre grandi della storia anche il Barcellona cambierà il calcio - ha detto Prandelli - Di sicuro molti allenatori tenteranno di imitarlo, ma la vera rivoluzione deve essere culturale. In Italia siamo i più pragmatici, è difficile un certo tipo di discorso, la Spagna ha avuto la pazienza di aspettare, il grande Barcellona nasce due-tre anni fa quando Guardiola fa la scelta coraggiosa di rinunciare a giocatori importanti".
Anche Prandelli per la sua Italia ha scelto una formula etica ("dai primi giorni ho detto ai miei ragazzi che in campo non mi piace chi usa i gomiti e sputa") ma l'orgoglio del ct oggi è di poter dire che la sua filosofia calcistica è analoga a quella della scuola blaugrana: "Ho fatto una Nazionale che sia capace di costruire gioco. Se vuoi progettare qualcosa, devi avere questa capacita' di creare e imporre il tuo calcio".
Thiago Motta. Intanto, il centrocampista dell’Inter non ce la fa e deve lasciare il ritiro azzurro dopo che, durante la finale di Coppa Italia, si è procurato un problema muscolare ai flessori. Il giocatore si è presentato regolarmente a Coverciano e quindi, accompagnato dal professor Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico azzurro, si è sottoposto ad una serie di accertamenti: l'infortunio si è confermato serio tanto che Thiago Motta deve tornarsene a casa.
Balotelli e De Rossi. La Nazionale di Prandelli ritrova Mario Balotelli e tiene ancora in castigo Daniele De Rossi. "Per lui - ha spiegato il ct nel primo giorno di raduno - la mancata convocazione non è una scelta tecnica, e mi dispiace dirlo. Negli ultimi mesi non ha avuto la continuità e la serenità di sempre. Ho detto dal primo giorno che non mi piacciono giocatori che in campo usano gomiti o sputano. Per De Rossi la porta della Nazionale è sempre aperta. Basta solo che ritrovi la sua serenità”. Quanto a Balotelli "con lui ho parlato - ha detto Prandelli - e gli ho ribadito le cose che gli ho già detto ad agosto. Ha capito, anche se è stato protagonista di un buon finale di stagione non è soddisfatto di ciò che ha fatto".
Discutine nel Forum della nazionale
Cambio di rotta in vista per la Nazionale di Cesare Prandelli. Ora la sua Italia è alle prese con l'ultima partita della stagione, venerdì a Modena contro l'Estonia, ma da settembre il ct cambierà i suoi criteri di convocazione: "Dovrò tener conto per forza di chi gioca nel proprio club: non è questione di minutaggio ma di costanza e serenità. Chi sta troppo fuori squadra perde autostima", ha spiegato Prandelli dal raduno di Coverciano.
Il discorso è sembrato un messaggio soprattutto a Cassano. "Non sono io a dire se deve giocare nel Milan o altrove - ha spiegato il ct - dico solo che dovrà sgomitare nel Milan per trovare più spazio".
Italia come Barcellona. Seguire le orme del Barcellona, nel gioco e soprattutto nell'approccio culturale. E' la ricetta di Cesare Prandelli, per la sua Nazionale e per tutto il calcio. "Non so se come le altre grandi della storia anche il Barcellona cambierà il calcio - ha detto Prandelli - Di sicuro molti allenatori tenteranno di imitarlo, ma la vera rivoluzione deve essere culturale. In Italia siamo i più pragmatici, è difficile un certo tipo di discorso, la Spagna ha avuto la pazienza di aspettare, il grande Barcellona nasce due-tre anni fa quando Guardiola fa la scelta coraggiosa di rinunciare a giocatori importanti".
Anche Prandelli per la sua Italia ha scelto una formula etica ("dai primi giorni ho detto ai miei ragazzi che in campo non mi piace chi usa i gomiti e sputa") ma l'orgoglio del ct oggi è di poter dire che la sua filosofia calcistica è analoga a quella della scuola blaugrana: "Ho fatto una Nazionale che sia capace di costruire gioco. Se vuoi progettare qualcosa, devi avere questa capacita' di creare e imporre il tuo calcio".
Thiago Motta. Intanto, il centrocampista dell’Inter non ce la fa e deve lasciare il ritiro azzurro dopo che, durante la finale di Coppa Italia, si è procurato un problema muscolare ai flessori. Il giocatore si è presentato regolarmente a Coverciano e quindi, accompagnato dal professor Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico azzurro, si è sottoposto ad una serie di accertamenti: l'infortunio si è confermato serio tanto che Thiago Motta deve tornarsene a casa.
Balotelli e De Rossi. La Nazionale di Prandelli ritrova Mario Balotelli e tiene ancora in castigo Daniele De Rossi. "Per lui - ha spiegato il ct nel primo giorno di raduno - la mancata convocazione non è una scelta tecnica, e mi dispiace dirlo. Negli ultimi mesi non ha avuto la continuità e la serenità di sempre. Ho detto dal primo giorno che non mi piacciono giocatori che in campo usano gomiti o sputano. Per De Rossi la porta della Nazionale è sempre aperta. Basta solo che ritrovi la sua serenità”. Quanto a Balotelli "con lui ho parlato - ha detto Prandelli - e gli ho ribadito le cose che gli ho già detto ad agosto. Ha capito, anche se è stato protagonista di un buon finale di stagione non è soddisfatto di ciò che ha fatto".
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