Scommesse, la risposta dei club: "Estranei ai fatti"

Calcio
Cristiano Doni, il trequartista dell'Atalanta festeggia i 100 gol con i nerazzurri neopromossi in A (Fotogramma)
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Le società coinvolte nella maxi inchiesta sul calcio scommesse sostengono la loro estraneità ai fatti. Colantuono, allenatore dell'Atalanta: "E' tutta una comica, Doni non farebbe mai del male alla squadra". Il Siena: nessuno di noi è indagato

Ecco quali sono le 18 partite sotto inchiesta

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I protagonisti del nuovo scandalo - La partita dello scandalo droga: Cremonese-Paganese - Facce da Calciopoli al processo di Napoli

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Le reazioni a caldo di alcune delle società coinvolte nella maxi inchiesta sul calcio scommesse che ha portato agli arresti sedici persone, ex giocatori di serie A, tra cui Beppe Signori, calciatori di serie minori ancora in attività, e dirigenti di società. L'operazione è stata condotta dalla procura di Cremona.

L'Atalanta: emergerà nostra estraneità -
L'Atalanta ha rotto il silenzio ed è intervenuta sul caso scommesse che la vede coinvolta con un breve comunicato: "L'Atalanta apprezza le parole di grande pacatezza e responsabilità del presidente Federale Giancarlo Abete e ripone la massima fiducia nelle indagini della Procura ordinaria e di quella sportiva". "L'Atalanta - continua la nota - è certa che da queste indagini emergerà la propria estraneità e quella dei propri tesserati, ai quali ha sempre richiesto il massimo impegno e rispetto dei doveri di lealtà sportiva".
"E' tutta una comica. Andatevi a rivedere le partite in questione e ve ne accorgerete da soli - questo era stato il primo commento di Stefano Colantuono, allenatore dell'Atalanta neopromossa in A – e ancora più assurdo è il coinvolgimento di Doni nella vicenda. Cristiano non farebbe mai il male dell'Atalanta. Ripeto: è tutta una comica, una comica e basta".

Il Siena: nessuno dei nostri indagato -
"L'A.C. Siena segue con grande attenzione l'evolversi dell'inchiesta della Procura di Cremona, nei cui confronti esprime la massima fiducia, e osserva in primo luogo e come premessa fondamentale che dagli atti nessuno dei propri tesserati figura tra gli indagati". Lo sottolinea una nota della società bianconera, neo promossa in serie A. La società, prosegue la nota, "è certa che il lavoro della magistratura consentirà di escludere con la massima chiarezza ogni coinvolgimento dell'A.C. Siena. Sarebbe quindi opportuno usare la massima cautela nella valutazione di una vicenda che
rischia di gettare inutilmente fango su una società che ha conquistato sul campo, solo con le proprie forze, il diritto a disputare il prossimo campionato di Serie A". E conclude: "A tale riguardo l'A.C. Siena valuterà nei prossimi giorni l'ipotesi di tutelare la propria immagine anche nelle opportune sedi giudiziarie".  Il direttore sportivo dei bianconeri Giorgio Perinetti, ha dichiarato: "Anche per i fatti di Calciopoli ci fu un frequente accostamento del Siena, poi però è stato dimostrato che non eravamo colpevoli di nulla. Cerchiamo di rimanere calmi, siamo una società che fa le cose per bene, mi sembra difficile che possiamo essere coinvolti in una cosa del genere".

Padova, in attesa dei play off - “Dormiamo sonni tranquilli su questa vicenda che non riguarda il calcio Padova. Non abbiamo nulla da temere. So sulla vicenda quanto sanno i giornalisti, apprendendo le notizie dalle agenzie di stampa. Non è stato formalizzato nulla al calcio Padova né ci aspettiamo nulla di ciò dato che la condotta della nostra società è sempre stata trasparente". Lo ha detto il direttore generale del Padova Gianluca Sottovia, riferendosi alla vicenda del calcio scommesse per cui la procura di Cremona ha spiccata numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere. Tra le partite sotto esame dalla procura di Cremona ci sarebbe anche Padova-Atalanta del 15 marzo scorso, finita 1 a 1.
Sottovia, ha detto di sentirsi "tranquillo e concentrato solo sulla gara di domani sera contro il Varese. Pensiamo solo al risultato del campo, altre questioni o calcoli non ci interessano", ha ribadito il direttore generale del Padova uscendo dalla questura di Padova al termine di un vertice con il questore e con i responsabili delle forze dell'ordine in vista della partita di play off Padova-Varese per cui allo stadio Euganeo sono attesi oltre 18mila spettatori.

Ascoli, parte lesa? - "L'Ascoli calcio non rischia nulla, semmai è parte lesa". E' quanto dichiara l’avvocato Enzo Proietti, legale della società bianconera nella quale sono tesserati tre dei giocatori coinvolti nell'inchiesta sul calcio scommesse: oltre a Sommese e Micolucci (agli arresti domiciliari) anche Alex Pederzoli, indagato a piede libero.
"Non conosco ancora bene quanto accaduto, se non dalle notizie propalate dalla stampa, e quindi è bene commentare con cautela - aggiunge Proietti -. La verità' va ancora trovata. Certo, se le accuse fossero vere, il fatto sarebbe gravissimo e gli interessati dovranno eventualmente assumersi la responsabilità, che non riguarda in alcun modo la società che li ha tesserati". I tifosi sono in agitazione e temono sanzioni contro la squadra bianconera, salvatasi nell'ultimo campionato di B all'ultima giornata. "Possono stare tranquilli - ribatte l'avv. Proietti -, non esiste l'omesso controllo di cui sento parlare perché significherebbe stare nella testa dei giocatori. Come non ci sono gli estremi per parlare di responsabilità oggettiva dell'Ascoli calcio; è come se la società fosse, per assurdo, responsabile se un tesserato ruba qualcosa negli spogliatoi. Siamo in presenza di reati, eventuali, riferiti solo ed esclusivamente a chi li avrebbe commessi, tutto peraltro da verificare. Nel quale caso, ripeto, l'Ascoli è estranea sia in sede penale, sia in sede federale. Anzi - conclude  Proietti - è solo danneggiata e quindi parte lesa".

Intanto, la società diffonde una nota ufficiale a proposito dell'inchiesta: "A seguito delle ulteriori notizie diffuse dai media riguardanti anche la posizione del calciatore Alex Pederzoli, l'Ascoli Calcio conferma la volontà di assumere ogni iniziativa a propria tutela, compresa la costituzione di parte civile, all'esito di precise informazioni da parte dell'autorità giudiziaria competente".

Fiorentina, su Calciopoli: “Dirigenti estranei ai fatti” - Estraneità ai fatti degli azionisti e dirigenti della Fiorentina: la ribadisce la società viola con un comunicato, il giorno dopo la richiesta da parte dei pm Capuano e Narducci al processo di Napoli su Calciopoli, i quali hanno formulato una richiesta di condanna per Andrea e Diego Della Valle rispettivamente un anno e dieci mesi e due anni nonche' 70 mila e 80 mila euro di multa, un anno e 8 mesi e 60 mila euro di multa per l'ad della Fiorentina Sandro Mencucci. "Con riferimento alle richieste formulate ieri dal Pubblico Ministero nell'ambito del processo di Napoli, la Fiorentina ribadisce l'assoluta estraneità dei propri azionisti e dirigenti ai fatti contestati e la ferma determinazione di far valere le rispettive ragioni nelle sedi competenti - sottolinea la Fiorentina attraverso Violachannel.tv - Ciò, anche alla luce degli elementi emersi nel dibattimento in corso di celebrazione davanti al Tribunale di Napoli, elementi dai quali emerge l'assoluta estraneità degli azionisti e dirigenti della Fiorentina a qualsiasi ipotesi di illecito".

Il Sassuolo. Il Sassuolo Calcio, che ha appena conquistato la permanenza in serie B, ha preso posizione  posizione sulla vicenda calcioscommesse dopo che è stato ipotizzato il coinvolgimento del suo giocatore Daniele Quadrini nella presunta 'combine' della partita persa dai neroverdi 4-0 a Siena lo scorso 27 marzo. "Abbiamo appreso, con sorpresa e stupore - si legge sul sito internet del Sassuolo - il contenuto dell'ordinanza del Gip di Cremona, nella quale vengono messi in luce casi di scommesse su partite di calcio che vedrebbero coinvolti alcuni nostri tesserati. Teniamo a sottolineare, fin da ora, la totale estraneita' dell'U.S. Sassuolo Calcio ai fatti. La nostra societa' si ritiene danneggiata e si riserva di tutelarsi legalmente in tutte le sedi opportune, auspicando che venga al piu' presto accertata l'assenza di qualsivoglia coinvolgimento in tale incresciosa vicenda"

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