Scommesse, il Gip: "Falsati i campionati". Sospetti sulla A
CalcioL'ombra della criminalità organizzata dietro al nuovo scandalo che sta travolgendo il calcio italiano: a rischio diversi verdetti dei tornei di B e Lega Pro come la promozione dell'Atalanta. Citate anche Inter-Lecce e Brescia-Bologna. VIDEO E FOTO
Ecco quali sono le 18 partite sotto inchiesta
FOTO: I protagonisti del nuovo scandalo - La partita dello scandalo droga: Cremonese-Paganese - Facce da Calciopoli al processo di Napoli
TUTTE LE NEWS: Signori, parla il suo legale - Giocatore della Cremonese drogava i compagni - Scommesse, il Gip: "Falsati i campionati" - Scommesse, arrestato Signori. "Manipolazioni impressionanti" - Le reazioni della Nazionale: che schifo - La risposta dei club: "Estranei ai fatti" - E la paura dei tifosi corre sul web - L'avvocato Grassani: i verdetti sono a rischio... - Bettarini incredulo: "Con le scommesse non c'entro nulla"
Il grave scandalo scommesse che sta travolgendo il calcio italiano si arricchisce, ogni minuto che passa, di particolari sempre più inquietanti. E' quanto emerge dall'ordinanza del Gip Guido Salvini e dalla conferenza stampa del questore di Cremona Antonio Bufano in merito alla operazione Last bet condotta dalla Procura di Cremona.
Indagati con cellulari dedicati - Nell'ordinanza di custodia cautelare il Gip scrive che "i protagonisti dispongono di telefoni cellulari "dedicati", cioè usati solo per intessere i loro rapporti sui quali vengono dirottate le conversazioni più compromettenti e non è raro che vengano registrati inviti reciproci a spostare il colloquio quando il tenore dello stesso decolla sempre più verso l'illecito". Secondo il giudice, "esistono più gruppi di scommettitori che fanno parte dell'organizzazione, in quanto ne costituiscono un punto di riferimento stabile". "Non si tratta di scommettitori qualunque - annota il giudice - ma di gruppi omogenei che costituiscono quasi un sodalizio nel sodalizio. E' evidente che il braccio operativo dell'organizzazione sa di poter contare su questi scommettitori che anticipano quasi sempre il denaro necessario per pagare i giocatori corrotti".
Sospetti sulla Serie A: Inter-Lecce - Sotto la lente anche due gare di A, Inter-Lecce e Brescia-Bologna. Alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta sul calcio scommesse puntarono anche sulla partita Inter-Lecce del 30 marzo scorso, ma gli andò male. Come emerge infatti dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese attualmente al Benevento, arrestato nell'inchiesta della Procura di Cremona, aveva fatto credere ad altre persone che sarebbe riuscito a contattare alcuni giocatori del Lecce per "combinare" la partita. Tra gli scommettitori nell'ordinanza viene indicato anche Stefano Bettarini. Sulla partita era stato scommesso che l'Inter avrebbe dovuto vincere segnando almeno tre gol, ma il match terminò "con il risultato finale di 1-0". Anche Stefano Bettarini sarebbe coinvolto nel tentativo di manipolare Inter-Lecce in modo da conseguire il risultato finale che vedesse segnati almeno tre gol. Su questa partita alcuni degli arrestati, fra cui Signori, hanno investito, secondo le indagini, circa 150 mila euro.
Brescia-Bologna - Anche la discussa partita tra Brescia e Bologna del 2 aprile, finita 3-1 per i lombardi, compare tra le carte dell'inchiesta di Cremona. In un'intercettazione del 25 marzo, Pietro Bassi, "un informatore amico del ds della Nocerina" secondo l'ordinanza, predice a Gianfranco Parlato, uno degli arrestati, quattro risultati rivelatisi esatti: Crociati Noceto-L'Aquila 0-1, Taranto-Nocerina 2-1, Lucchese-Benevento 1-2 e appunto Brescia-Bologna 3-1. La gara, decisa in avvio da due reti in dieci minuti dei lombardi, fu al centro di numerose polemiche già nei giorni precedenti, provocando la reazione stizzita dell'allenatore rossoblù Malesani.
Atalanta-Piacenza: stretta di mano Doni-Gervasoni. In una delle partite truccate, Atalanta - Piacenza, giocata il 19 marzo, l'organizzazione di scommettitori aveva fatto sì che sia Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta che Carlo Gervasoni, giocatori del Piacenza fossero a conoscenza dell'accordo. E' quanto risulta dall'ordinanza firmata dal Gip Guido Salvini. A suggello del patto i due avrebbero dovuto stringersi la mano a inizio partita. Stretta di mano che in effetti ci fu. L'accordo prevedeva la realizzazione di almeno 3 goal. Il match si concluse 3 a 0 per l'Atalanta. Dagli atti dell'inchiesta appare una vera e propria joint venture della corruzione accusata di aver truccato partite di serie B e di Lega Pro per guadagnare sulle scommesse.
Associazione a delinquere ed estorsione - Il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, ha parlato della presenza, nell'indagine, anche di insospettabili "con l'hobby delle scommesse": "Siamo in presenza di un reato associativo. Ci sarà il riesame e la prudenza è d'obbligo, ma mi sento di dire che le intercettazioni sono molto chiare". Le società sarebbero vittime degli scommettitori. Il procuratore ha quindi riferito che al momento i reati contestati sono associazione a delinquere ed estorsione per gli ideatori dell'organizzazione che truccava le partite e poi scommetteva migliaia di euro sui risultati.
Giocatori corrotti "con cifre bassissime" - Il questore di Cremona, Bufano, ha spiegato che ci si trova in presenza di "calciatori corrotti anche con cifre bassissime, per pochi soldi come ad esempio 20mila euro, una cosa sconfortante".
L'ombra della criminalità organizzata - L'attività dell'associazione che ha scommesso su alcune partite di calcio crea "un terreno fertile per l'insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli". Lo scrive il gip Guido Salvini, nell'ordinanza che ha portato agli arresti di 16 persone, tra cui l'ex attaccante Beppe Signori. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala "la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, a capo del quale c'era Almir Gegic detto "lo zingaro", slovacco arrestato nell'operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che "sono investiti da questi gruppi per ogni partita truccata capitali dell'ordine delle centinaia di migliaia di euro" di cui non è nota la "provenienza", dunque non si possono "escludere fatti di riciclaggio".
Atalanta: promozione falsata? - Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare, spiega quindi che l'attività dell'organizzazione "rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte" nella vicenda. Non solo. Sempre Salvini aggiunge che "l'attività dell'associazione è tuttora in corso e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive".
Ravenna: perquisita casa dell'allenatore. A Ferrara è stata perquisita l'abitazione di Leonardo Rossi, allenatore del Ravenna ed ex della locale Spal. C'è tensione per la tentata combine su Spal-Cremonese del 16 gennaio 2011: c'era stato un
tentativo di condizionare il risultato finale (termino 1-1) ancora da parte di Marco Paoloni, all'epoca portiere della Cremonese, ma fuori rosa in attesa di cessione e poi ceduto al
Benevento. Paoloni e i suoi scommettitori di riferimento avrebbe tentato di favorire la vittoria della Spal, senza riuscirci. Erano stati investiti 90mila euro, più 40 mila da Erodiani e i "suoi sodali" e 50mila da scommettitori milanesi. Paoloni aveva garantito di poter condizionare la partita pur non giocando, facendo riferimento a suoi compagni di squadra, "evidenziando che sussisteva il coinvolgimento di tutta la linea difensiva" scrivono gli inquirenti.
Partite condizionate con "frequenza impressionante" - Dall'inchiesta è emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari. Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che "la frequenza delle manipolazioni è impressionante" e si giunge "a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare". Dalle intercettazioni, inoltre, emerge "l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite".
"Prove importanti e inconfutabili" - Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove "importanti ed inconfutabili". L'indagine, partita sei mesi fa, avrebbe consentito inoltre di individuare la responsabilità dell'organizzazione in un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno proprio a Cremona. Quanto avvenuto in occasione di quell'incontro ha permesso ai poliziotti di allargare l'indagine a diversi soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all'estero.
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Il grave scandalo scommesse che sta travolgendo il calcio italiano si arricchisce, ogni minuto che passa, di particolari sempre più inquietanti. E' quanto emerge dall'ordinanza del Gip Guido Salvini e dalla conferenza stampa del questore di Cremona Antonio Bufano in merito alla operazione Last bet condotta dalla Procura di Cremona.
Indagati con cellulari dedicati - Nell'ordinanza di custodia cautelare il Gip scrive che "i protagonisti dispongono di telefoni cellulari "dedicati", cioè usati solo per intessere i loro rapporti sui quali vengono dirottate le conversazioni più compromettenti e non è raro che vengano registrati inviti reciproci a spostare il colloquio quando il tenore dello stesso decolla sempre più verso l'illecito". Secondo il giudice, "esistono più gruppi di scommettitori che fanno parte dell'organizzazione, in quanto ne costituiscono un punto di riferimento stabile". "Non si tratta di scommettitori qualunque - annota il giudice - ma di gruppi omogenei che costituiscono quasi un sodalizio nel sodalizio. E' evidente che il braccio operativo dell'organizzazione sa di poter contare su questi scommettitori che anticipano quasi sempre il denaro necessario per pagare i giocatori corrotti".
Sospetti sulla Serie A: Inter-Lecce - Sotto la lente anche due gare di A, Inter-Lecce e Brescia-Bologna. Alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta sul calcio scommesse puntarono anche sulla partita Inter-Lecce del 30 marzo scorso, ma gli andò male. Come emerge infatti dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese attualmente al Benevento, arrestato nell'inchiesta della Procura di Cremona, aveva fatto credere ad altre persone che sarebbe riuscito a contattare alcuni giocatori del Lecce per "combinare" la partita. Tra gli scommettitori nell'ordinanza viene indicato anche Stefano Bettarini. Sulla partita era stato scommesso che l'Inter avrebbe dovuto vincere segnando almeno tre gol, ma il match terminò "con il risultato finale di 1-0". Anche Stefano Bettarini sarebbe coinvolto nel tentativo di manipolare Inter-Lecce in modo da conseguire il risultato finale che vedesse segnati almeno tre gol. Su questa partita alcuni degli arrestati, fra cui Signori, hanno investito, secondo le indagini, circa 150 mila euro.
Brescia-Bologna - Anche la discussa partita tra Brescia e Bologna del 2 aprile, finita 3-1 per i lombardi, compare tra le carte dell'inchiesta di Cremona. In un'intercettazione del 25 marzo, Pietro Bassi, "un informatore amico del ds della Nocerina" secondo l'ordinanza, predice a Gianfranco Parlato, uno degli arrestati, quattro risultati rivelatisi esatti: Crociati Noceto-L'Aquila 0-1, Taranto-Nocerina 2-1, Lucchese-Benevento 1-2 e appunto Brescia-Bologna 3-1. La gara, decisa in avvio da due reti in dieci minuti dei lombardi, fu al centro di numerose polemiche già nei giorni precedenti, provocando la reazione stizzita dell'allenatore rossoblù Malesani.
Atalanta-Piacenza: stretta di mano Doni-Gervasoni. In una delle partite truccate, Atalanta - Piacenza, giocata il 19 marzo, l'organizzazione di scommettitori aveva fatto sì che sia Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta che Carlo Gervasoni, giocatori del Piacenza fossero a conoscenza dell'accordo. E' quanto risulta dall'ordinanza firmata dal Gip Guido Salvini. A suggello del patto i due avrebbero dovuto stringersi la mano a inizio partita. Stretta di mano che in effetti ci fu. L'accordo prevedeva la realizzazione di almeno 3 goal. Il match si concluse 3 a 0 per l'Atalanta. Dagli atti dell'inchiesta appare una vera e propria joint venture della corruzione accusata di aver truccato partite di serie B e di Lega Pro per guadagnare sulle scommesse.
Associazione a delinquere ed estorsione - Il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, ha parlato della presenza, nell'indagine, anche di insospettabili "con l'hobby delle scommesse": "Siamo in presenza di un reato associativo. Ci sarà il riesame e la prudenza è d'obbligo, ma mi sento di dire che le intercettazioni sono molto chiare". Le società sarebbero vittime degli scommettitori. Il procuratore ha quindi riferito che al momento i reati contestati sono associazione a delinquere ed estorsione per gli ideatori dell'organizzazione che truccava le partite e poi scommetteva migliaia di euro sui risultati.
Giocatori corrotti "con cifre bassissime" - Il questore di Cremona, Bufano, ha spiegato che ci si trova in presenza di "calciatori corrotti anche con cifre bassissime, per pochi soldi come ad esempio 20mila euro, una cosa sconfortante".
L'ombra della criminalità organizzata - L'attività dell'associazione che ha scommesso su alcune partite di calcio crea "un terreno fertile per l'insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli". Lo scrive il gip Guido Salvini, nell'ordinanza che ha portato agli arresti di 16 persone, tra cui l'ex attaccante Beppe Signori. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala "la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, a capo del quale c'era Almir Gegic detto "lo zingaro", slovacco arrestato nell'operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che "sono investiti da questi gruppi per ogni partita truccata capitali dell'ordine delle centinaia di migliaia di euro" di cui non è nota la "provenienza", dunque non si possono "escludere fatti di riciclaggio".
Atalanta: promozione falsata? - Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare, spiega quindi che l'attività dell'organizzazione "rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte" nella vicenda. Non solo. Sempre Salvini aggiunge che "l'attività dell'associazione è tuttora in corso e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive".
Ravenna: perquisita casa dell'allenatore. A Ferrara è stata perquisita l'abitazione di Leonardo Rossi, allenatore del Ravenna ed ex della locale Spal. C'è tensione per la tentata combine su Spal-Cremonese del 16 gennaio 2011: c'era stato un
tentativo di condizionare il risultato finale (termino 1-1) ancora da parte di Marco Paoloni, all'epoca portiere della Cremonese, ma fuori rosa in attesa di cessione e poi ceduto al
Benevento. Paoloni e i suoi scommettitori di riferimento avrebbe tentato di favorire la vittoria della Spal, senza riuscirci. Erano stati investiti 90mila euro, più 40 mila da Erodiani e i "suoi sodali" e 50mila da scommettitori milanesi. Paoloni aveva garantito di poter condizionare la partita pur non giocando, facendo riferimento a suoi compagni di squadra, "evidenziando che sussisteva il coinvolgimento di tutta la linea difensiva" scrivono gli inquirenti.
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"Prove importanti e inconfutabili" - Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove "importanti ed inconfutabili". L'indagine, partita sei mesi fa, avrebbe consentito inoltre di individuare la responsabilità dell'organizzazione in un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno proprio a Cremona. Quanto avvenuto in occasione di quell'incontro ha permesso ai poliziotti di allargare l'indagine a diversi soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all'estero.
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