Scommesse: ecco i soldi. Il tariffario del maxi-scandalo

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Abitudine alla truffa, giocatori corrotti e sempre disponibili, cifre colossali. Dalle intercettazioni dell'inchiesta che ha portato a 16 arresti nel mondo del calcio emerge l'entità del giro d'affari. Milioni e "premi" a molti zeri. I VIDEO E LE FOTO

Ecco quali sono le 18 partite sotto inchiesta

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Secondo il gip di Cremona, Guido Salvini, dalle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte partite di calcio truccate "emerge l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite".

"Il 24 marzo , uno degli indagati - scrive sempre il gip - afferma al telefono che i prezzi "sono alti" e che "la B in giro la pagano 120, la C la pagano 60. Che si tratti di un riferimento alla corruzione appare pacifico - annota il giudice - in quanto subito dopo l'indagato afferma agli Zingari (uno dei gruppi di scommettitori ndr) facciamo pagare il Sassuolo", ed è "evidente che gli Zingari", secondo il gip, " intendevano andare nell'albergo ove era ospitato il calciatore del Sassuolo Quadrini Daniele con i suoi compagni, per pagare il prezzo della loro corruzione. Sia la frequenza delle manipolazioni, sia l'attitudine del gruppo ad occuparsi di tutte le serie di calcio, è indice di una spiccata capacità a delinquere del sodalizio - scrive il gip -. L'abitudine alla combine e il poter disporre di giocatori fissi sui quali contare, lo evidenzia la stessa terminologia ricorrente tra i compartecipi: quando parlano del numero dei giocatori corrotti, che influiranno sul risultato della partita, gli stessi vengono definiti 'nostri', quasi come fossero un supporto stabile, un bene dell'organizzazione".

Ma chi è il faccendiere? Quadrini - Secondo il gip è attraverso Daniele Quadrini, centrocampista di 31 anni cresciuto nella Lazio, che uno dei gruppi smantellati dall'inchiesta di Cremona ha combinato, secondo la ricostruzione della Procura, la partita tra Siena e Sassuolo del 27 marzo, finita 4-0. Quadrini, contattato da Paoloni, uno degli arrestati, avrebbe accettato di 'lavorare' per la sconfitta del suo Sassuolo dietro un compenso di 45.000 euro, dicendo di aver coinvolto nella truffa anche i compagni di squadra Pomini, portiere, e Bianco, centrale difensivo.

Un piano perfetto per 45.000 euro - La pianificazione, stando ancora all'inchiesta del gip, sarebbe iniziata tre giorni prima. Quando Paoloni annuncia a Erodiani di aver chiuso l'accordo con Quadrini, al quale viene successivamente chiesto di poter garantire, oltre l'1 del Siena, prima l'over (ovvero un numero di gol superiore a 2,5), poi un doppio 1 su primo e secondo tempo. Ne nasce un susseguirsi febbrile di telefonate, una trattativa complessa di rilanci e nuove richieste, fino alla chiusura finale a 45.000 euro per il giocatore e la sicurezza che, in caso di fallimento, i soldi li avrebbe messi lui. La partita, però, va come pattuito con il Siena avanti 2-0 già all'intervallo: "Tranne il portiere che mi stava a fare incazzare, gli altri due veramente la sanno fare". "Un professionista, li hai visti i calci d'angolo? Non ne tira uno dentro", commentano Massimo Erodiani e Marco Pirani

Ventitre milioni di euro  in Asia - Una cifra enorme. Soldi puntati in una sola giornata su siti di scommesse asiatici, sulla partita Padova-Atalanta del 26 marzo scorso. Emerge anche questo dalle intercettazioni contenute nell'ordinanza del gip Guido Salvini che ha portato in carcere 7 persone mentre altre 9 sono finite agli arresti domiciliari. "Dall'ascolto di numerose telefonate - scrive il gip - intercorse fra i vari soggetti emergeva che il risultato era stato concordato tra le due società e che la prova dell'effettiva combine si ricavava allorquando una delle persone intercettate comunicava che nella giornata di giovediì 24 marzo erano già stati giocati sui vari siti asiatici 23 milioni di euro". La conversazione intercettata è quella fra Antonio Bellavista, ex calciatore ritenuto manipolatore delle partite e Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse. La circostanza preoccupa i due in quanto le quote delle scommesse iniziano a scendere e cercano così di informarsi in una serie di telefonate dell'avvenuto accordo sul pareggio.

Quei 150.000 € su Inter-Lecce - Il Gip ha emesso ordinanza di custodia cautelare, tra gli altri, anche per Francesco Giannone e Manlio Bruni, titolari di uno studio di commercialisti, dove il 15 marzo si sarebbe svolto un incontro per pianificare le azioni del gruppo dei bolognesi, tra i quali Signori, Bellavista e Erodiani. Giannone e Bruni, insieme a Signori, avrebbero puntato 150.000 euro su Inter-Lecce il 20 marzo.

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