Scommesse, summit Coni-Federcalcio. "Punire l'omertà"

Calcio
La Federcalcio studia misure e sanzioni dopo lo scandalo del calcioscommesse
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Incontro Abete-Petrucci, allo studio dure sanzioni. Si aggraverebbe la posizione dell'Atalanta e di Doni dopo gli interrogatori e il ritrovamento di assegni per 400mila euro. Il Siena si difende: "Infondato clamore mediatico su di noi". I VIDEO E LE FOTO

FOTO: I protagonisti del nuovo scandalo - La partita dello scandalo droga: Cremonese-Paganese - Facce da Calciopoli al processo di Napoli - Chi è Paoloni, quante "papere" per le scommesse

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Inasprimento delle pene per le scommesse e l'illecito sportivo, e soprattutto tolleranza zero contro l'omertà, ovvero i casi di omessa denuncia, con un aumento delle sanzioni. Sono alcune delle misure allo studio della Federcalcio, dopo lo scandalo del calcioscommesse.

Il summit Coni-Federcalcio -
Incontro a sorpresa, domenica mattina, per affrontare l'emergenza del Calcioscommesse: Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, è andato al Coni a studiare gli sviluppi della situazione con il presidente, Gianni Petrucci, e il segretario generale, Raffaele Pagnozzi. Ed è stata pubblicata una nota ufficiale : "Nel ribadire il pieno e totale sostegno agli organismi  inquirenti, Coni e Figc hanno convenuto sulla necessità di rafforzare le forme di collaborazione tra soggetti preposti alla tutela dell'ordine statuale e quelli preposti all'ordine sportivo, in  particolare la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'Economia (AAMS), il Ministero dell'Interno e il Ministero della  Giustizia, al fine di mettere in funzione ulteriori strumenti  operativi utili a contrastare il fenomeno delle attività illecite  collegate alle scommesse. Il Presidente Abete lunedì comunicherà alla Giunta Coni il quadro delle immediate iniziative che la Figc adotterà in previsione del Consiglio Federale, già programmato per il 9 giugno, per favorire quanto più possibile la celerità di tutti gli adempimenti connessi alle problematiche emerse negli ultimi giorni".

Cremonese-Paganese, il racconto di Acori -
"Mi hanno chiesto se Paoloni era la mente, Paoloni non può essere la mente, trascinato in una cosa più grande di lui. E' un ragazzo buono e ingenuo che ha il vizio delle scommesse". L'ex tecnico della cremonese, Leonardo Acori, ha raccontato a 'Sfide', la sua impressione sul portiere al centro del nuovo scandalo del calcioscommesse. "Non è che faceva scommesse e millantava di aver parlato con giocatori con cui non ha mai parlato - ha ribadito l'allenatore che sedeva sulla panchina del club lombardo quando Paoloni sabotò le borracce dei suoi compagni con il sonnifero il 14 novembre scorso -, quando siamo andati a giocare a Ferrara ha parlato con Cattaneo, non ci credo affatto, sono convinto che non ha parlato con nessuno". E in merito a quella gara Acori dice che è stato "scioccante perchè si era intravisto qualcosa, però non pensavo fino a questo punto, non pensavo mai che un giocatore potesse dopare in senso negativo i propri compagni, non pensavo che Paoloni, che ha avuto qualche difficoltà anche durante la partita, potesse fare di proposito a subire questi gol strani, e quindi non ho mai pensato che era una cosa un po' decisa a tavolino".

Il Siena ha pagato il Sassuolo? -
Il Siena avrebbe pagato direttamente i giocatori del Sassuolo per vincere la partita (poi finita 4-0). E' quanto emerge dalle carte dell'inchiesta sul calcio scommesse della procura di Cremona. Dopo l'Atalanta, la cui posizione si sarebbe aggravata dopo le ammissioni degli indagati nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ora è dunque il Siena che viene chiamato direttamente in causa da uno degli arrestati, quel Massimo Erodiani ritenuto dagli inquirenti una figura centrale dell'intera inchiesta. "Erodiani affermava che il Siena - scrive il Gip Guido Salvini - aveva pagato da parte sua altri giocatori del Sassuolo". Parole contenute nella telefonata che e' riportata nelle carte, del 24 marzo 2011, tra Erodiani e Marco Paoloni, in cui quest'ultimo sottolinea che se le cose stanno così è inutile andare avanti nel tentativo di trovare un accordo con i giocatori del Sassuolo e pagarli. Erodiani: "Comunque si vocifera che hanno preso pure i soldi dal Siena eh". Paoloni: "ah si?". Erodiani: "Sì". Paoloni: "addirittura...". Erodiani: "quindi vedi un po' quindi". Paoloni: "allora se è cosi lasciamo perdere, cioè nel senso senza che pure glieli devi dare agli altri". A chiamare il causa la società è anche Antonio Bellavista, l'ex capitano del Bari finito in carcere. "Erodiani chiedeva a Bellavista se avesse sentito anche i giocatori del Siena - scrive il Gip - e questi rispondeva che stava cercando di contattarli. In particolare aveva chiamato Stefano Bettarini affermando che il Siena si era mosso di persona e che al momento i giocatori del Sassuolo d'accordo erano Quadrini, il portiere e il centrale.

La risposta del Siena - "In assenza di elementi nuovi, assistiamo con profondo sconcerto all'amplificazione di dichiarazioni già conosciute da cinque giorni e peraltro del tutto inattendibili". Il Siena non ci sta a vedere il nome della propria squadra finire al centro dell'attenzione nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla Procura di Cremona e fa conoscere il proprio pensiero attraverso una nota ufficiale. "Rimaniamo fiduciosi che la magistratura consenta di cancellare ogni ombra e metta finalmente termine a questo infondato clamore mediatico sul Siena" si legge ancora, dopo che nelle ultime ore il nome della società toscana era stato associato ad un coinvolgimento diretto. Tutto nasce dall'ordinanza dei giorni scorsi, nella quale si legge che "Erodiani affermava che il Siena aveva pagato da parte sua altri giocatori del Sassuolo" in merito alla gara Siena-Sassuolo finito nel mirino degli investigatori.

La paura in casa Atalanta -
Sabato è stato intanto il giorno del silenzio e della paura in casa Atalanta. Le notizie che arrivano da Cremona, nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse, sembrano aver spazzato via la soddisfazione per la firma sul contratto di Stefano Colantuono, che venerdì era stato confermato alla guida della squadra fino al 2013. Ma il vero timore è di trovare il campo di gioco chiuso per il prossimo campionato in serie A. In serata, sabato, la società ha annunciato di aver affidato "agli avvocati Jean-Louis Dupont, Luigi Chiappero dello Studio Chiusano e Gian Pietro Bianchi dello Studio Morelli l'incarico di assistere e tutelare le proprie ragioni, i propri interessi e la propria immagine in ogni piu opportuna sede". Dagli interrogatori è emerso un quadro più preoccupante, rispetto a quanto già si sapeva nei giorni scorsi, tanto che la situazione della società è stata definita 'critica' dagli stessi investigatori.

La posizione delicata di Doni -
Al momento l'unico indagato in casa Atalanta è il capitano Cristiano Doni e proprio di lui, al giudice per le indagini preliminari, avrebbero parlato altre due persone coinvolte nello scandalo, Giorgio Buffone e Gianfranco Parlato. Secondo le accuse, il capitano dell'Atalanta sarebbe stato contattato per manipolare i risultati di due partite, Atalanta-Piacenza e Ascoli-Atalanta.

La rabbia degli ultras sul web -
A Zingonia non commentano neppure la decisione del procuratore federale Stefano Palazzi di acquisire dalla Procura di Bergamo l'interrogatorio cui Doni è stato sottoposto il 14 febbraio scorso nell'ambito dell'inchiesta sul tifo violento. Il capitano dell'Atalanta era stato sentito come persona informata sui fatti per i suoi rapporti con alcuni capi ultras, dopo che da alcuni intercettazioni era emerso che Doni aveva fatto a un tifoso agli arresti domiciliari. Vero è che le certezze iniziano a scricchiolare, mentre prende sempre più forma lo spettro di una penalizzazione.

Nel frattempo la città di Bergamo aspetta sotto choc, temendo nuove rivelazioni che potrebbero davvero compromettere la promozione appena festeggiata. Su internet si scatenano i tifosi. Il sito www.atalantini.com raccoglie centinaia di messaggi, quasi tutti sulle vicende che riguardano il capitano. C'è la rabbia di chi grida alla cospirazione e propone di organizzare una "manifestazione pacifica per protestare con il terrorismo mediatico", e di chi dà "piena fiducia a capitan Doni e alla societa"', ma anche paura e amarezza per quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni col prosieguo delle indagini.

L'AGENDA DELL'INCHIESTA
Questa intanto l'agenda della prossima settimana, ovvero il calendario degli interrogatori previsti a Cremona.
Lunedì tocca, nel pomeriggio, ai giocatori dell'Ascoli: Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese.
Martedì è previsto un nuovo interrogatorio di Marco Pirani, il dentista di Ancona che già venerdì aveva fornito molte informazioni agli inquirenti.
Mercoledì tocca al nome più celebre: alle 14 comparirà infatti davanti al pm Beppe Signori. In calendario anche un nuovo interrogatorio di Massimo Erodiani, il titolare delle ricevitorie di Pescara considerato una delle figure centrali dell'inchiesta.
Venerdì infine sarà la volta dell'ex portiere della Cremonese, l'ormai celebre Marco Paoloni.