Paoloni ha negato tutto: "Non ho mai somministrato droga"

Calcio
Il portiere, tra gli uomini chiave dell'inchiesta sul calcioscommesse, sarà interrogato oggi a Cremona
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L'ex portiere ha chiarito la sua posizione. L'imputazione: "Retribuito dal sodalizio nel quale era inserito". Il legale: nessun ansiolitico. Il Gip ha disposto le prime 5 scarcerazioni. Il 13 Di Martino incontra Palazzi a Cremona. I VIDEO E LE FOTO

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Nell'inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Cremona, è stato il giorno di Marco Paoloni. L'ex portiere è stato interrogato per sei ore durante le quali ha chiarito la propria posizione, confermando di essere uno scommettitore ma di aver fatto delle puntate in maniera lecita senza tentare di compromettere alcun risultato, tantomeno delle squadre in cui ha militato. Infine ha negato di aver somministrato droga ai suoi ex compagni della Cremonese. La prossima tappa sarà il 13 giugno con l'incontro tra Di Martino e il Procuratore Federale Palazzi a Cremona.
Ecco, ora per ora, la cronaca della giornata dell'interrogatorio di Paoloni.

Ore 20.25, Paoloni: mai fatto perdere le mie squadre - "Non ho mai mosso un dito per  far perdere le mie squadre". Questo, a quanto si apprende, è quanto  avrebbe detto l'ex portiere della Cremonese, Marco Paoloni, davanti al Procuratore capo di Cremona Roberto Di Martino. Durante il lungo  interrogatorio, durato circa sei ore e mezza, è emersa la figura di  un Paoloni millantatore, che si saarebbe fatto grande davanti agli  scommettitori spacciandosi per il giocatore del Lecce Daniele Corvia. Paoloni, in pratica, si sentiva braccato dal gruppo di scommettitori ai quali doveva una ingente somma di denaro a seguito di un addebito contratto con loro negli anni scorsi. Secondo lo stesso  portiere della Cremonese sarebbe entrato nel giro delle scommesse nel  settembre scorso, millantando conoscenze che non aveva, assicurando di poter far perdere la proprie squadre, ma in realtà "non ho mai fatto nulla per questo e se in qualche occasione ho subito qualche gol sospetto è frutto della casualità del calcio" avrebbe detto.

Per quanto riguarda l'ansiolitico somministrato ai giocatori  della Cremonese durante l'incontro con la Paganese, Paoloni ha  respinto ogni addebito sostenendo che "qualcuno mi voleva incastrare". In sostanza, dall'interrogatorio è emerso un Paoloni vittima delle circostanze, ma, soprattutto, dei debitiori ai quali doveva parecchio denaro e che da tempo lo stavano pressando.

Ore 19.58, gli arbitri
- Sulla vicenda del calcioscommesse noi arbitri siamo tranquilli". Lo ha assicurato a Schio (Vicenza) Marcello Nicchi, presidente nazionale dell'Aia, a margine della firma del primo protocollo d'intesa, che verrà attuato in Veneto, stipulato a livello nazionale tra il Ministero dell'Istruzione e l'Aia per far conoscere negli istituti secondari scolastici l'attività degli arbitri di calcio. "L'Associazione italiana arbitri - ha detto Nicchi - non ha niente da nascondere in quello che rappresenta un momento difficile per il calcio, ma che vede la nostra categoria senza preoccupazioni. A chi si affanna continuamente a chiederci, quasi sorprendendosi, come mai gli arbitri non siano coinvolti in queste "cose", io rispondo che siamo estremamente sereni".

Se un giorno emergesse che qualche arbitro ha fatto ciò che non doveva, come si comportera' l'Aia? "A colui che non si è comportato correttamente non resterebbe che fare due cose: mettere la tessera di arbitro sul tavolo dell'Aia e andare a difendersi da solo nei tribunali", ha risposto Nicchi. "Da noi chi sbaglia paga e chi non sbaglia deve essere gratificato", ha concluso il presidente degli arbitri italiani.

Ore 19.30, Palazzi da Di Martino -
Lunedì prossimo il procuratore federale della Federcalcio Stefano Palazzi sarà a Cremona per incontrare il procuratore cremonese Roberto Di Martino, titolare dell'inchiesta sulle partite truccate.

Ore 19.04, chi sono gli scarcerati
- I provvedimenti sono a carico di Francesco  Giannone, Giorgio Buffone e Gianfranco Parlato che dal carcere andranno agli arresti domiciliari. Per Manlio Bruni: dai domiciliari ha l'obbligo di firma, e per Mauro Bresson invece si aprono le porte del carcere. Per Marco Pirani e Massimo Erodiani la decisione di tradurre il  carcere agli arresti domiciliari sarà presa sabato mentre Beppe Signori non ha ancora presentato domanda di scarcerazione dagli arresti domiciliari. La motivazione che ha portato a queste decisioni, si rileva nell'ordinanza, deriva dalle dichiarazioni confessorie rese sia al gip in sede di interrogatorio di garanzia che al pm dagli  indagati e pertanto "appaiono fortemente ridimensionate le esigenze cautelari relative alla genuina acquisizione della prova poiché si è avuta conferma pressoché nella totalità della sussistenza degli episodi di frode sportiva di cui ai singoli capi di imputazione ed inoltre -si legge ancora nell'ordinanza- le dichiarazioni rese dagli indagati hanno fornito ulteriori spunti investigativi".

Ore 19: le prime scarcerazioni - Il gip di Cremona, Guido Salvini, d'accordo  con il Procuratore capo Di Martino, ha firmato oggi le prime cinque scarcerazioni per altrettanti imputati in merito allo scandalo  del calcio scommesse.

Ore 18.54, Paoloni: "Non ha drogato i compagni"
- Nel corso dell'interrogatorio davanti al pm, Paoloni avrebbe negato le repsonsabilità sull'ansiolitico ai compagni di squadra della Cremonese. Il legale: "Aveva contatti quotidiani solo con Erodiani, conosceva i colleghi ma non li usava per manipolare le partite".

Ore 18.23, finito l'interrogatorio di Paoloni -
Dopo circa 6 ore e mezza è terminato l'interrogatorio di Marco Paoloni. L'ex portiere della Cremonese è stato sentito dalle 11 fino a pochi minuti fa dal pm Di Martino. "Ha chiarito la sua posizione e per tutta la durata dell'interrogatorio ha tenuto in mano la foto della moglie e della figlia". Sono le scarne dichiarazioni dell'avvocato di Marco Paoloni, Emanuela Di Paolo, al termine dell'interrogatorio dell'ex portiere della Cremonese, poi del Benevento.

Ore 17.21, due le partite truccate in Lega Pro? - Nel report redatto dalla società Sportradar a.g. per conto della Lega Pro, che si è costituita parte offesa nell'inchiesta sulle partite truccate, ci sono due partite sospette nelle quali avrebbe avuto un ruolo il portiere Marco Paoloni, oggi interrogato in Procura a Cremona. Dal punto di vista delle scommesse sono state analizzate 12 partite di Prima e Seconda divisione e il report non entra nel merito degli incontri giocati e quindi Paoloni non è citato. Ma, stando all'andamento delle scommesse, sono risultate sospette Spal-Cremonese del 16 gennaio di quest'anno (1-1) e Taranto Benevento (3-1) del 13 marzo. La prima è ritenuta di "warning level" arancio, con coefficiente di rischio dello 0,5. Si è infatti registrata un'impennata sospetta di scommesse sulla vittoria della Spal. La seconda partita, Taranto-Benevento, è ritenuta di 'warnign level' 2 (allarme rosso) ed è presa in esame per il numero di scommesse anomalo sull'over (almeno tre gol) che "non può essere spiegato da fattori legittimi".

Ore 16.50, Della Valle su Pirani - "In questa vicenda del calcioscommesse vedo tanta millanteria, tanta gente che vanta amicizie quando invece sono semplici conoscenze. Mi riferisco anche al signor Pirani, viene da un Paese dove la mia famiglia ha una casa da tempo, ci siamo incontrati qualche volta al ristorante ma non e' un mio amico". Lo ha detto Andrea Della Valle, che oggi a Firenze ha incontrato la stampa ad un mese dall'ultima volta. "Io e la mia famiglia siamo abituati a sentire tanta gente che dice di conoscerci, è una cosa che ci capita tutti i giorni, a tante persone può far piacere dire sono amiche dei Della Valle - ha continuato il proprietario della Fiorentina -. Per quanto mi riguarda comunque io sono sereno, ribadisco la totale estraneità a tutta questa vicenda e metto la mano sul fuoco non soltanto su di me, ma anche su tutti i miei dipendenti e su tutta la Fiorentina. Alla magistratura chiedo di fare molto in fretta, bisogna chiarire".

Ore 16.15, Paoloni sotto torchio da 5 ore - E' in corso da oltre 5 ore l'interrogatorio di Marco Paoloni, il portiere al centro dell'inchiesta sul calcioscommesse, che il procuratore capo Roberto Di Martino sta coordinando. Proprio il pm sta ascoltando Paoloni, per avere dei riscontri sulle intercettazioni e sulle partite su cui ha passato informazioni.

Ore 14.16, qui Napoli: il pm indaga sui broker - Sarà per la terza volta sentito dai pm napoletani che indagano sugli interessi del clan D'Alessandro nel mondo delle scommesse legali e illegali legati alle partite di calcio Francesco Baranca, broker di una società austriaca on line del settore. Gli inquirenti vogliono capire se le partite sotto la loro lente d'esame siano considerate sospette anche da società che raccolgono scommesse, così come se siano stati notati flussi anomali di puntate nell'ultima parte dei match interessati.

Ore 12.51, l'Anm: fatti, non sensazioni - Sulla nuova inchiesta della procura di Cremona "l'auspicio" dell'Anm è che "tutto quanto viene fatto possa portare all'accertamento di fatti e responsabilità penali e non sensazioni". Così il presidente dell'Associazione, Luca Palamara, ha risposto ai cronisti al termine di una sua audizione alla Camera. Ci sono  - ha sottolineato - dei fatti sui cui occorrerà andare fino in fondo", ma con grande attenzione: "Nei rapporti con la stampa - ha aggiunto - ci deve essere equilibrio, senza favorire eccessiva visibilità mediatica del pm nello svolgimento delle indagini", sul quale rimanda al codice etico recentemente approvato.

Ore 12.21, le accuse a Paoloni -
L'ex portiere della Cremonese, che davanti al gip Guido Salvini si era avvalso della facoltà di non rispondere dopo l'arresto, è accusato di essere stato "costantemente retribuito dal sodalizio nel quale era inserito" e, stando al capo d'imputazione, di aver influito "direttamente sul risultato delle partite combinate alle quali ha partecipato con prestazioni scadenti", oppure di aver avvicinato "giocatori della sua o delle squadre avversarie, o persone alle stesse collegate, o calciatori di altre squadre impegnati nelle partite comunque oggetto delle scommesse, per corromperli ai fini del raggiungimento del risultato voluto". Vi è poi quell'episodio di somministrazione di un farmaco tranquillante ai danni di giocatori della sua squadra in occasione di Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010.

Ore 10.48, Paoloni è in Tribunale -
L'ex portiere della Cremonese, poi del Benevento, Marco Paoloni, è giunto in tribunale a Cremona per essere interrogato dal procuratore capo Roberto Di Martino nell'ambito dell'inchiesta sulle partite truccate che lo ha portato in carcere. Paoloni, in t-shirt bianca e pantaloni di foggia militare, è giunto a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria. L'inchiesta nasce, tra le altre cose, da un episodio che lo vede protagonista: la somministrazione di un tranquillante ai compagni prima del match Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010. Da qui prese il via l'inchiesta che ha portato a 16 arresti e 28 indagati a piede libero.

LE REAZIONI: Berlusconi: "Si sporca l'immagine del calcio" - Zeman: questo calcio ormai è malato - La risposta dei club: "Estranei ai fatti" - L'avvocato Grassani: i verdetti sono a rischio... - L'intervista: parla Mariotto, il ds di Paoloni - La Nazionale di Prandelli: che schifo -

TIFOSI IN ANSIA:
La paura dei tifosi corre sul webE l'ironia impazza online...