Paoloni si difende. Parla il suo avvocato: "Vuole rimediare"

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Chiesta la scarcerazione per l’ex portiere della Cremonese, il suo legale: "Vuole tornare a casa". Ai domiciliari Erodiani e Pirani, i test chiave dello scandalo. Di Martino risponde a Palamara: "In molti mi hanno parlato di combine in Serie A". I VIDEO

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La difesa di Paoloni - Marco Paoloni, il giorno dopo il suo interrogatorio-fiume in cui si è sostanzialmente descritto come un bluff, poiché prometteva di truccare le partite ma poi non faceva nulla, pensa a come rimediare ai guasti che ha causato con il suo comportamento "superficiale". E' il suo avvocato, Emanuela Di Paolo, che l'ha visto in carcere, a spiegarlo, con accanto a sé la moglie dell'ex portiere della Cremonese, poi Del Banevento, Michela. "Oggi sta bene - spiega - ed è soddisfatto del suo interrogatorio".

Non si sa se il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, intenda risentirlo. L'avvocato pensa di no: "Non credo lo voglia risentire, anche se penso non gli abbia creduto". Probabile la strada del Tribunale del Riesame, a Brescia, per chiedere la scarcerazione o, almeno, gli arresti domiciliari. Su quali basi? "Ci sono stati dei sequestri - spiega l'avvocato Di Paolo - l'attività investigativa ha fatto il suo corso". "Un altro problema era l'interruzione dei rapporti tra i vari soggetti indagati - osserva - e questa interruzione è avvenuta all'atto stesso dell'arresto. Inoltre, non esiste più il problema del danno potenziale alle società di calcio". Il suo futuro, conclusa questa brutta vicenda? "E' una cosa di cui non dobbiamo e possiamo occuparci - è la risposta - Lui si preoccupa della sua famiglia e di sua figlia. Vuole tornare a casa al più presto e vuole risolvere i problemi che ha creato con il suo comportamento superficiale, diciamo disinvolto".

Erodiani e Pirani ai domiciliari -
"Voglio solo tornare a casa e riabbracciare i miei figli, a cui ho tolto 11 giorni di vita". Massimo Erodiani, l'agente di commercio pescarese arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse clandestine, ha lasciato il carcere di Cremona per gli arresti domiciliari. Uscendo dal carcere, avvicinato dai cronisti, ha solo detto di voler tornare a casa per stare con i suoi bambini. "Dell'inchiesta non posso parlare" ha detto, trascinando con sé un trolley per andare a prendere un taxi e dirigersi, probabilmente in treno, a Pescara. Sembra infatti che nessuno abbia la possibilità di venirlo a prendere. Per Erodiani non è stato disposto l'accompagnamento con la scorta.

Poco dopo dal carcere è uscito anche il medico odontoiatra Marco Pirani, che è salito a bordo dell'auto di un suo legale, Isabella Cantalupo. "Sto bene" si è limitato a dire il medico, che non ha voluto rispondere a domande sul contenuto dell'inchiesta.

Di Martino ironico con Palamara -
"Basta sensazioni... Il mio apparato sensitivo è completamente scarico...". Usa l'ironia il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, che indaga sulle presunte partite di calcio truccate, per replicare al presidente  dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara che, commentando la sua frase sulla 'sensazione' di problemi anche in serie A, lo ha  invitato all'accertamento di fatti e responsabilità piuttosto che a  seguire sensazioni. "Palamara può dire quello che vuole - risponde De Martino  intervistato da 'La stampa' - E' difficile criticare senza conoscere le situazioni".

E spiega la sua intenzione di "correggere al ribasso le voci che continuano a girare. Per dire: un conto sono i fatti, un conto le sensazioni". E comunque, aggiunge, "la verità è che molte persone si sono sedute davanti a me e mi hanno parlato di combine in serie A. Nelle carte ho letto frasi che ovviamente non posso rivelare. Ma sono consapevole che da qui a riuscire a dimostrare un reato la  strada lunga". E a questo proposito, riguardo anche alla credibilità delle persone coinvolte, osserva: "Paoloni è un conto. Diverso è il conto degli altri. Francamente è difficile ritenere che tutta questa gente, che investe centinaia di milioni di euro in via continuativa, sia una massa di creduloni".

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