Novara o Padova, in palio la A. Poi toccherà alla Figc
CalcioQuesta sera, alle 20.45, la sfida di ritorno della finale play off: piemontesi e veneti si giocano la promozione per tornare nella massima divisione, 55 o 15 anni dopo l'ultima volta. In attesa delle sentenze sportive sullo scandalo scommesse
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di LORENZO LONGHI
C'è in ballo la Serie A, questa sera alle 20.45 fra Novara e Padova, nell'ultima sfida di questa stagione per quanto riguarda il campionato di Serie B. All'andata, all'Euganeo, era finita 0-0, un risultato che lascia aperte tutte le possibilità: al Novara, che la Serie A non la vede da 55 anni, basterà un pareggio, ma la squadra di Tesser - verosimilmente - non giocherà per l'obiettivo minimo. Questo perché, dall'altra parte, il Padova di Alessandro Dal Canto cercherà di regalarsi un posto al sole di quella massima divisione che ha abbandonato 15 anni fa e certo non farà sconti. La A la vogliono entrambe, la otterrà però solamente una.
Una, o forse tutte e due, per quanto possa sembrare un paradossa e sia, obiettivamente, difficile che accada. Già, perché quello che sta accadendo ora è singolare: nel giorno della finale di ritorno che vale la promozione, infatti, si mescolano le sensazioni più incredibili e improbabili. Questo perché, una volta che il pallone - sul campo - si sarà fermato, sarà la Figc, intesa come giustizia sportiva, a determinare quali saranno gli organici dei prossimi campionati, a certificare promozioni, retrocessioni e penalizzazioni. Tempo un mese e mezzo e tutto potrebbe cambiare. Tutto, o qualcosa: impossibile fare previsioni, almeno quanto ingiusto colpevolizzare chi ancora non ha ricevuto condanne. Non resta che attendere le indagini della giustizia sportiva, con tutti i dubbi del caso.
Questa sera, intanto, il pallone lo faranno rotolare Novara e Padova. I piemontesi per regalarsi un'avventura che diverse generazioni di tifosi non sanno nemmeno come sia fatta, perché i nomi dell'ultima Serie A novarese sono incisi nella pietra, storia di chissà quante vite fa. Silvio Piola si era ritirato con il Novara in A nel 1954, in quella squadra c'erano nomi importanti per quel tempo, dimenticati oggi: Dionisioi Arce o il danese Helge Bronée, per chi ha memoria o conosce la storia. Il Padova? 1996, ultima Serie A: c'erano l'olandese Kreek, Nicola Amoruso, l'abbronzatissimo regista Damiano Longhi e l'americano Alexi Lalas. Alle 20.45 si riparte dallo 0-0. In palio, l'ultimo verdetto stagionale. Sul campo, s'intende.
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di LORENZO LONGHI
C'è in ballo la Serie A, questa sera alle 20.45 fra Novara e Padova, nell'ultima sfida di questa stagione per quanto riguarda il campionato di Serie B. All'andata, all'Euganeo, era finita 0-0, un risultato che lascia aperte tutte le possibilità: al Novara, che la Serie A non la vede da 55 anni, basterà un pareggio, ma la squadra di Tesser - verosimilmente - non giocherà per l'obiettivo minimo. Questo perché, dall'altra parte, il Padova di Alessandro Dal Canto cercherà di regalarsi un posto al sole di quella massima divisione che ha abbandonato 15 anni fa e certo non farà sconti. La A la vogliono entrambe, la otterrà però solamente una.
Una, o forse tutte e due, per quanto possa sembrare un paradossa e sia, obiettivamente, difficile che accada. Già, perché quello che sta accadendo ora è singolare: nel giorno della finale di ritorno che vale la promozione, infatti, si mescolano le sensazioni più incredibili e improbabili. Questo perché, una volta che il pallone - sul campo - si sarà fermato, sarà la Figc, intesa come giustizia sportiva, a determinare quali saranno gli organici dei prossimi campionati, a certificare promozioni, retrocessioni e penalizzazioni. Tempo un mese e mezzo e tutto potrebbe cambiare. Tutto, o qualcosa: impossibile fare previsioni, almeno quanto ingiusto colpevolizzare chi ancora non ha ricevuto condanne. Non resta che attendere le indagini della giustizia sportiva, con tutti i dubbi del caso.
Questa sera, intanto, il pallone lo faranno rotolare Novara e Padova. I piemontesi per regalarsi un'avventura che diverse generazioni di tifosi non sanno nemmeno come sia fatta, perché i nomi dell'ultima Serie A novarese sono incisi nella pietra, storia di chissà quante vite fa. Silvio Piola si era ritirato con il Novara in A nel 1954, in quella squadra c'erano nomi importanti per quel tempo, dimenticati oggi: Dionisioi Arce o il danese Helge Bronée, per chi ha memoria o conosce la storia. Il Padova? 1996, ultima Serie A: c'erano l'olandese Kreek, Nicola Amoruso, l'abbronzatissimo regista Damiano Longhi e l'americano Alexi Lalas. Alle 20.45 si riparte dallo 0-0. In palio, l'ultimo verdetto stagionale. Sul campo, s'intende.
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