Scommesse, Signori libero. "Piena conferma della frode"

Calcio
Beppe Signori lascia gli arresti domiciliari
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Torna in libertà uno dei protagonisti dell'inchiesta. Scarcerati anche Micolucci (Ascoli), Sommese e Tuccella con obbligo di firma. Paoloni: si decide mercoledì. Platini: era ora che indagassero. Duro col mondo del calcio il ministro Maroni. FOTO E VIDEO

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Il Gip di Cremona, Guido Salvini ha disposto la remissione in libertà di Beppe Signori, arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse. Signori, sentito nei giorni scorsi, si trovava agli arresti domiciliari. Accolta anche l'istanza di scarcerazione per Vincenzo Sommese, per il quale è stato disposto anche l'obbligo di firma. Stessa cosa per Gianluca Tuccella, anche lui ai domiciliari e ora libero ma con obbligo di firma. Sarà invece resa nota mercoledì o al massimo giovedì la decisione del Gip in merito all'istanza di scarcerazione avanzata dai legali di Marco Paoloni, portiere del Benevento e ex Cremonese, in carcere dal 1° giugno scorso.

Torna in libertà anche Micolucci
- Guido Salvini ha poi revocato gli arresti domiciliari anche al giocatore dell'Ascoli Vittorio Micolucci. Il giudice, accogliendo l'stanza avanzata dall'avv. Daniela Pigotti, ha ritenuto ormai scemate le esigenze cautelari legate al pericolo di reiterazione del reato anche a seguito degli interrogatori. Il calciatore dovrà comunque presentarsi due volte la settimana per la firma all'autorità di polizia giudiziaria. Dunque torna in libertà Micolucci, la cui posizione è stata definita dal legale "marginale". Sulle frasi intercettate, come quella in cui si parla di Ascoli-Atalanta del 21 marzo scorso, la difesa ha sostenuto che Micolucci avesse peccato solo di 'leggerezza', mostrandosi accondiscendente per non dispiacere una persona amica. Micolucci, è la tesi difensiva, avrebbe fatto credere cose che poi non aveva intenzione di mettere in pratica e andava in campo solo per fare il bene della squadra. Micolucci, ha detto l'avv. Pigotti, non conosceva Erodiani, né Doni. Sommese, invece, lo avrebbe cercato senza tregua tanto da costringerlo ad evitarlo e a non farsi trovare neanche al telefonino.

Il Gip: "Piena conferma della frode" - Nel provvedimento col quale il gip Salvini dispone la libertà per l'ex bomber Beppe Signori, finora ai domiciliari, si sottolinea che dagli interrogatori degli arrestati e da quelli condotti dal pm "sono stati raccolti elementi che, per ampiezza e concordanza, hanno fornito piena conferma di quasi tutti gli episodi di frode sportiva", raccolti nell'ordinanza di custodia cautelare e "del contesto associativo in cui si sono sviluppate". Il giudice sottolinea che "tale valutazione coinvolge anche la posizione di Signori Giuseppe, che pure ha negato ogni responsabilità, tenendo conto delle ampie dichiarazioni che riguardano il suo ruolo, rese sin dai primi interrogatori dinanzi a questo gip da Giannone Francesco e Bruni Manlio (i commercialisti del calciatore, ndr), coinvolti nei medesimi episodi ascritti a Signori (in particolare sotto il profilo del finanziamento delle partite truccare da 'piazzare' all'estero)...".

"Riscontri da Pirani e Erodiani" - Il giudice cita anche le dichiarazioni rese da Marco Pirani e Massimo Erodiani, ritenuti i promotori dell'associazione, e il "riscontro obiettivo fornito dal sequestro dell'appunto manoscritto che Signori ha ammesso di aver redatto, senza tuttavia essere in grado di spiegarne in modo credibile il significato". Si tratta dell'appunto in cui erano contenute le modalità delle scommesse, sequestrato nell'ambito dell'inchiesta dagli agenti della Squadra Mobile di Cremona. Tutto ciò fa sì che, secondo il giudice, siano "grandemente scemate e in pratica annullate" le esigenze di custodia cautelare dal punto di vista del pericolo di inquinamento della prova e della reiterazione del reato. Quest'ultima viene meno anche "in ragione della notevole risonanza data dai mezzi di comunicazione al procedimento".

Abete: volontà di fare presto e bene - "La volontà politica della Figc è che si faccia presto e bene da parte della Procura federale a cui garantiamo tutto il sostegno se ci chiede di accelerare". Il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, parla così del lavoro della giustizia sportiva sullo scandalo del calcioscommesse. "La qualità della persone c'è - ha spiegato Abete al termine del consiglio federale - l'obiettivo è di concludere tutto nei tempi adeguati per la regolare partenza dei campionati. Quando ci sono le emergenze temporali è giusto che ci si rimbocchi le maniche. La giustizia sportiva sulla base di quanto è finora emerso dovrà capire se si deve attivare un iter disciplinare".

Platini: era ora che indagassero - "Sono le cose che abbiamo detto tre anni fa e ora tutti si svegliano" ha detto il presidente della Uefa, Michel Platini, sugli episodi di corruzione nel mondo del calcio. Rispondendo a una domanda dell'Ansa, in particolare, sulle indagini che hanno coinvolto calciatori italiani, ha aggiunto: "Era ora che qualcuno si occupasse di queste cose. Noi lo abbiamo già previsto qualche anno fa e lo abbiamo detto a tutti e ormai le autorità nazionali e internazionali hanno preso coscienza di questo fatto: è buono. E' tardi, ma meglio tardi che mai".

Lo Sco affianca la Mobile di Cremona - Da oggi personale dello Sco (Servizio Centrale Operativo) della Polizia affiancherà direttamente nelle indagini gli agenti della squadra mobile di Cremona che conducono le indagini sulle partite truccate che hanno portato a 16 arresti e, allo stato, 28 indagati. Lo si è saputo dopo il colloquio, durato circa tre ore, che gli investigatori hanno avuto con il procuratore di Cremona Roberto Di Martino.

Maroni attacca il calcio - "Mi pare che il mondo del calcio abbia ampiamente dimostrato in questi anni di non avere imparato la lezione, di non essere in grado di generare gli anticorpi necessari: io voglio dare un aiuto, se e' gradito bene, altrimenti lo do lo stesso". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, interpellato sull'intervento del Viminale nella vicenda Calcioscommesse. Maroni ha anche riferito che oggi a Roma firmerà "il decreto che istituisce l'unità informativa, a cui partecipano Coni, Fgci, Unire e Monopoli di Stato, per raccogliere tuttele informazioni sul mondo delle scommesse non solo calcistiche". "A valle di tutto questo - ha concluso - c'è un gruppo investigativo per capire se nelle informazioni raccolte ci siano elementi interessanti per attività investigative".

Ispettori e pm riuniti a Cremona. Gli investigatori della Squadra Mobile di Cremona e tra di loro anche personale dello Sco (Servizio Centrale Operativo) sono riuniti, in procura a Cremona, con il procuratore Roberto Di Martino per fare il punto sulla situazione delle indagini sulle partite truccate. Nel frattempo potrebbe intervenire oggi la decisione del gip di Cremona Guido Salvini sull'istanza di revoca ai domiciliari presentata da alcuni degli indagati, tra questi l'ex bomber azzurro Beppe Signori, i giocatori dell'Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, e l'albanese Ismet Mehmeti

Oggi il Consiglio della Federcalcio - In Figc si riunisce a distanza di pochi giorni il Consiglio federale: l'appuntamento a via Allegri è fissato per oggi. La questione da affrontare è quella dello statuto, in vista dell'assemblea in programma a Roma il 20 giugno. Ma il tema delle scommesse non potrà non essere sempre in primo piano: adesso il procuratore Palazzi ha in mano parte degli atti e il suo lavoro potrà finalmente cominciare.

E Nicchi difende gli arbitri - "Gli arbitri sono puliti e trasparenti e fuori da ogni problematica". Il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, ha ribadito con forza la totale estraneita' dei direttori di gara dal nuovo scandalo sulle scommesse: Nicchi arrivando nella sede di Federcalcio, dove è in programma il consiglio federale che dovrà discutere dello statuto, ha sottolineato che "per noi non c'è alcun danno di immagine, piuttosto viene creato da chi insiste con la diffamazione e la malversazione. Gli arbitri da tutto questo non sono nemmeno sfiorati". Il presidente Aia risponde poi a chi gli chiede della posizione dell'arbitro Gavillucci, dipendente di un'agenzia di scommesse. "Gavillucci non ha nulla da chiarire - ha detto Nicchi - ha fatto piu' del suo dovere visto che tre anni fa ha chiesto che venisse specificato il suo lavoro".

Cellino contro la task force. "La task force? Sono italiano e non so cosa voglia dire. Credo piuttosto che si debba tornare all'ufficio indagini di una volta, la Procura federale è diventata una macchina burocratica". Il presidente del Cagliari Massimo Cellino non usa giri di parole mostrando tutto il suo scetticismo sugli interventi antiscommesse illegali varati nel vertice della scorsa settimana al Viminale. Arrivato in Figc per partecipare al consiglio federale Cellino parlando dello scandalo ha detto "mi sembra meno grave di come si voleva far pensare". E la stoccata finale è riservata all'ex serie C: "La Lega Pro ha cambiato solo il nome, ma non è propositiva: il grosso problema sono proprio loro - ha concluso Cellino - troppe squadre che non adempiono ed è l'ultimo caso al mondo"

Bellavista, slitta l'interrogatorio  - Slittato l'interrogatorio del calciatore Antonio Bellavista, mentre potrebbe essere fissato al 21 giugno il giorno del riesame a Brescia. Hanno chiesto il riesame anche altri due degli arrestati.

LE REAZIONI: Berlusconi: "Si sporca l'immagine del calcio" - Zeman: questo calcio ormai è malato - La risposta dei club: "Estranei ai fatti" - L'avvocato Grassani: i verdetti sono a rischio... - L'intervista: parla Mariotto, il ds di Paoloni - La Nazionale di Prandelli: che schifo