Il gip oggi decide su Paoloni. Un nuovo esposto su 31 match
CalcioPotrebbe arrivare la decisione sulla richiesta di scarcerazione presentata dall'ex portiere della Cremonese. Skysport 365 aggiunge 27 partite sospette alle 4 già note. Un giro di boa atteso la settimana prossima da Bellavista (ex Bari) FOTO E VIDEO
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L'agenzia di bookmaker Skysport 365 ha depositato oggi a Cremona un esposto riguardante 31 partite di serie A, B e Lega Pro in relazione alle quali si erano registrate puntate ritenute anomale. "Abbiamo capito che, se non ci fosse stata questa inchiesta, il mondo del calcio avrebbe perso credibilità", ha spiegato il rappresentante dell'area legale di Skysport 365, Francesco Baranca, il quale ha detto che già un primo esposto era stato presentato dall'agenzia riguardo 4 partite: Bari-Livorno, Atalanta-Piacenza, Benevento-Cosenza e Taranto-Benevento. A queste quattro se ne sono aggiunte altre 27. Baranca ha sottolineato il clima di "estrema collaborazione" tra la società che rappresenta e gli investigatori cremonesi.
Ma dopo le dichiarazioni rese dagli arrestati che, per dirla con il gip di Cremona Guido Salvini, hanno fornito "elementi che, per ampiezza e concordanza, hanno fornito piena conferma di quasi tutti gli episodi di frode sportiva", e "del contesto associativo in cui si sono sviluppate", per gli agenti della Squadra mobile di Cremona e per quelli dello Sco (Servizio centrale operativo) della Polizia, che ora li affiancano, è arrivato il tempo dei riscontri.
Un giro di boa dell'inchiesta potrebbe avvenire la settimana prossima, quando almeno l'ex capitano del Bari, Antonio Bellavista, ancora in carcere, dovrebbe affrontare il Tribunale del Riesame a Brescia. Intanto, oggi potrebbe arrivare anche la decisione sulla richiesta di scarcerazione presentata da Paoloni al gip. Paoloni, da cui partì l'indagine con l'ormai famoso episodio della somministrazione di tranquillanti a giocatori della Cremonese prima della partita contro la Paganese del 14 novembre 2010, si trova in carcere dal 1° giugno. Si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip e aveva invece parlato al procuratore capo Roberto Di Martino, negando di aver somministrato il Minias ai suoi compagni di squadra. I suoi avvocati, Emanuela Di Paolo e Luca Curatti, hanno chiesto nei giorni scorsi la piena libertà ma la decisione del gip potrebbe tradursi in una soluzione intermedia, ovvero la concessione dei domiciliari.
Bellavista è invece rimasto l'unico a non aver ancora parlato con i magistrati, ma il suo ruolo è descritto con dovizia di particolari da più di un indagato: per esempio da Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse a cui il calciatore presentò il gruppo di scommettitori dei "Bolognesi", di cui farebbe parte l'ex bomber Giuseppe Signori, tornato in libertà dai domiciliari.
Un gruppo "già operativo e che investiva su 7/8 partite all'anno", quando fu presentato a Erodiani da Bellavista nel marzo scorso e composto dai commercialisti Manlio Bruni, Francesco Giannone e dallo stesso Signori. "Bellavista mi disse che questo gruppo finanziava le partite di serie A, B e i posticipi di serie C nel senso che metteva a disposizione le somme per la corruzione dei giocatori". "300mila euro per la serie A, - snocciolo' Erodiani nell'interrogatorio dell'8 giugno scorso davanti al gip - 120mila euro per la B, 40-60mila euro per la C".
Come detto, è comunque arrivato il tempo dei riscontri. Riguardo a nuovi episodi raccontati dagli indagati, in quanto, per quelle 18 partite contenute nell'ordinanza di custodia cautelare, tra cui Inter-Lecce e l"avvelenata Cremonese-Paganese - in cui l'allora portiere della squadra grigiorossa, Marco Paoloni, avrebbe cercato di addormentare i compagni con il Minias - inquirenti e investigatori ritengono di aver già raggiunto la prova "pacifica". Questo anche sulla scorta di un ragionamento: per provare l'associazione a delinquere non è necessario che le combine si siano effettivamente verificate o abbiano avuto successo. E' sufficiente che si dimostri che gli indagati si siano attivati per truccare le partite e, come stanno a dimostrare le migliaia di intercettazioni telefoniche, ne abbiano abbondantemente parlato, comportandosi di conseguenza. Accertamenti già in corso, quindi, su bonifici bancari, sui computer degli arrestati, mentre non sembrano immediate le convocazioni di indagati a piede libero illustri come il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, e dell'ex marito di Simona Ventura, l'ex calciatore Stefano Bettarini.
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Ma dopo le dichiarazioni rese dagli arrestati che, per dirla con il gip di Cremona Guido Salvini, hanno fornito "elementi che, per ampiezza e concordanza, hanno fornito piena conferma di quasi tutti gli episodi di frode sportiva", e "del contesto associativo in cui si sono sviluppate", per gli agenti della Squadra mobile di Cremona e per quelli dello Sco (Servizio centrale operativo) della Polizia, che ora li affiancano, è arrivato il tempo dei riscontri.
Un giro di boa dell'inchiesta potrebbe avvenire la settimana prossima, quando almeno l'ex capitano del Bari, Antonio Bellavista, ancora in carcere, dovrebbe affrontare il Tribunale del Riesame a Brescia. Intanto, oggi potrebbe arrivare anche la decisione sulla richiesta di scarcerazione presentata da Paoloni al gip. Paoloni, da cui partì l'indagine con l'ormai famoso episodio della somministrazione di tranquillanti a giocatori della Cremonese prima della partita contro la Paganese del 14 novembre 2010, si trova in carcere dal 1° giugno. Si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip e aveva invece parlato al procuratore capo Roberto Di Martino, negando di aver somministrato il Minias ai suoi compagni di squadra. I suoi avvocati, Emanuela Di Paolo e Luca Curatti, hanno chiesto nei giorni scorsi la piena libertà ma la decisione del gip potrebbe tradursi in una soluzione intermedia, ovvero la concessione dei domiciliari.
Bellavista è invece rimasto l'unico a non aver ancora parlato con i magistrati, ma il suo ruolo è descritto con dovizia di particolari da più di un indagato: per esempio da Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse a cui il calciatore presentò il gruppo di scommettitori dei "Bolognesi", di cui farebbe parte l'ex bomber Giuseppe Signori, tornato in libertà dai domiciliari.
Un gruppo "già operativo e che investiva su 7/8 partite all'anno", quando fu presentato a Erodiani da Bellavista nel marzo scorso e composto dai commercialisti Manlio Bruni, Francesco Giannone e dallo stesso Signori. "Bellavista mi disse che questo gruppo finanziava le partite di serie A, B e i posticipi di serie C nel senso che metteva a disposizione le somme per la corruzione dei giocatori". "300mila euro per la serie A, - snocciolo' Erodiani nell'interrogatorio dell'8 giugno scorso davanti al gip - 120mila euro per la B, 40-60mila euro per la C".
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