Atalanta-Piacenza, Parlato: "Presi 40 mila euro da Santoni"

Calcio
Doni e Gervasoni nel corso di Atalanta-Piacenza, la gara incriminata
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Stralci dell'interrogatorio dell'ex calciatore, ascoltato lo scorso 4 giugno dal gip Salvini, raccontano diffusamente della presunta combine del match chiamando in causa l'ex portiere, amico e socio di affari di Doni. VIDEO E FOTO

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Sono l'ex giocatore Gianfranco Parlato, il commercialista Francesco Giannone e il dentisa Marco Pirani a raccontare più diffusamente la presunta combine in occasione di Atalanta-Piacenza, oggetto dell'inchiesta della procura di Cremona sulle partite truccate. Con una precisazione: nessuno di loro, raccontano, ha mai avuto rapporti con il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, che non conoscono, ma solo con Nicola Santoni, preparatore dei portieri del Ravenna, amico e socio in affari del calciatore nerazzurro.

Alla fine del suo interrogatorio del 4 giugno scorso, davanti al gip di Cremona Guido Salvini, Parlato, a domanda precisa della Polizia giudiziaria spiega: "Paga, l'Atalanta paga, prendo dei soldi".
Pg - "Come?"
Parlato - "In contanti"
Gip - "Li prende lei?"
Parlato - "Sì"
Gip - "Quanti ne prende?"
Parlato - "Circa una quarantina, adesso (...) Alla fine l'Atalanta effettivamente pagò, io ho preso 40 mila euro da Santoni", riassumono gli investigatori a verbale.
Pg - "Lo dica chiaramente!"
Parlato - "Sto aspettando un attimo la domanda. Cercatemi di capire anche! Cercate di capirmi, non è che non voglio parlare, ho parlato fino adesso, però alcune domande magari aspetto che anche lei mi dice, non perché..."
Gip - "Intanto per appuntarlo perché è un punto di rilievo. Santoni da chi li riceve, e quando e dove glieli dà?"
Parlato - "Da chi li riceve non lo so, non lo so veramente perché... Io, però li prendo più o meno al casello di Modena, mi sembra, il giorno stesso della partita".
La consegna sarebbe avvenuta al casello di Modena da parte di Santoni.
Parlato - "Io ero con la mia Volkswagen e lui... Era già fermo con la macchina, era fuori"

Del match incriminato parla anche il commercialista Gianfranco Giannone, sempre davanti al gip: "dalle informazioni che potevo avere, che in sostanza Atalanta-Piacenza era già una partita fatta.... L'avevano già stabilita". Secondo quanto gli era stato riferito, "Doni è uno che nell'ambiente si sa, che è uno che gioca. Gioca pesante e quant'altro. Quindi, la partita di fatto l'aveva fatta lui". "L'idea che mi ero fatto io - aggiunge - infatti era questa qua: che probabilmente l'Atalanta aveva parlato chiaramente con qualcuno del Piacenza e nel caso specifico credo con Gervasoni (giocatore del Piacenza ndr)" e Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese, ora del Benevento, "la stava vendendo come una partita fatta da lui, questa era l'idea che mi sono fatto io". Domanda il gip: Mentre in realtà il grosso l'aveva fatto già l'Atalanta, qualcosa del genere? "Sì - risponde il commercialista - la partita era già fatta perché avevano già giocato più di quasi 500 mila euro su una partita che mediamente a quell'ora si giocano 200 euro". Giannone ritiene di aver avuto riscontri della presunta attitudine al gioco di Doni, in quanto "ho avuto dopo una serie di riscontri tra... Perché ho altra gente che scommette e così, che Doni scommetta diciamo...". Dei vari incontri in previsione dell'incontro, però, non si sarebbe fatto nulla. E quindi, l'incontro non è servito a nulla? Gli viene chiesto "No, assolutamente!".

"Di Doni, ecco, da quello che posso sapere io nel mondo del calcio io non è che conosco solo Giorgio Buffone nel mondo del calcio, ne conosco tantissimi di giocatori - afferma invece il dentista Pirani -. Doni è uno che fa partite non a livello di Paoloni, ma quando c'è da fare una partita o le società, o le squadre avversarie o i giocatori si rivolgono a lui". Doni è quindi disponibile? viene chiesto. Pirani dice di aver saputo da Parlato e dal dg del Ravenna Giorgio Buffone che "non solo è disponibile, bisogna passare tramite lui".


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