Un anno da Inter: il popolo nerazzurro canta con Vecchioni
CalcioLa Curva Nord ha portato per una sera diverse migliaia di tifosi a San Siro per celebrare in musica le vittorie di Zanetti e compagni con le coppe in bella mostra sul palco. Il Prof: "Amo stare con questa gente". LE FOTO DELLA FESTA
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di Alfredo Corallo
Caro Gasp, non si monti la testa, tutta quella gente ieri sera non era lì per lei. Se qualche migliaio di tifosi nerazzurri ha invaso l'anti-stadio del Meazza non è stato certo per salutare l'avvento del nuovo allenatore. Una semplicissima coincidenza. E' noto ormai che l'abitudine di lucidare l'argenteria a giugno sia diventata la prassi in casa Inter, ci pensano ogni anno i diligenti ragazzi della Curva Nord. Fare il conto delle coppe è un lavoraccio, tutte le volte: Supercoppa italiana, Mondiale per Club, Coppa Italia...Il grande calice dorato dello Scudetto mancava all'appello, è vero, ma dopo un lustro di "esclusiva" non ne faranno una tragedia (a proposito, per Leonardo nessun coro, è prevalsa la linea dell'indifferenza. Per Gasperini men che meno).
Auguri Prof. Festeggiatissimo Roberto Vecchioni, che non ha potuto esimersi dall'intonarla: "Luci a San Siro/di quella sera/che c'è di strano siamo stati tutti là...". Il Prof a mezzanotte ne ha compiuti 68 (un numero a lui particolarmente caro) ed è stato felice di spegnere le candeline con la sua gente. "Non c'è niente che mi piaccia di più - ci ha raccontato - che essere popolare. Il caviale e lo champagne lasciamolo agli altri, a noi basta un panino e una birra. E naturalmente la musica". "E poi - si esalta - che c'è di meglio che amare una squadra di calcio? Be', sì, ora che ci penso una cosa c'è, amare una donna e l'Inter contemporaneamente". Eppure Leonardo non c'è riuscito. "Lo sapevamo che non era un vero allenatore, ma non pensiamoci più". Concentriamoci sul nuovo che avanza, Gian Piero Gasperini, lo juventino."Che volete che vi dica, diamogli fiducia. Anche se quelli della Juve ci hanno tirato sempre delle grosse fregature...".
Ed è la Nord che te lo chiede... Il padrone di casa è il leader storico dei Boys, Franco Caravita, che si "sbatte" nel backstage del palco, presenta gli ospiti (tra gli altri il poeta "catartico" Flavio Oreglio) e all'occorrenza richiama all'ordine i più vivaci, complice qualche birra di troppo. "Serate come questa ci riempiono di orgoglio - gongola Caravita - portare così tante persone, tantissime famiglie, con i loro bambini, a farsi fotografare con i trofei e a celebrare un anno di belle vittorie è diventata una tradizione. Speriamo di rivederci qui tutti di nuovo la prossima estate".
Leo & Gasp. Il presidente Moratti ha scelto finalmente l'uomo per il dopo-Leo. "Di Leonardo ci siamo già dimenticati - taglia corto il capoultrà - è stato talmente un passaggio fulmineo che nessuno s'è accorto che se ne sia andato. Come accoglieremo Gasperini? Baah...Uno spera sempre di trovare l'allenatore della vita, era successo con Simoni, Cuper, Mourinho... Lasciamolo lavorare, apprezziamo il fatto che non firmò per la Gea di Moggi, è già un passo avanti. Vuol dire che aveva già dentro un germe di interista...". Ne riparliamo l'altro giugno.
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Caro Gasp, non si monti la testa, tutta quella gente ieri sera non era lì per lei. Se qualche migliaio di tifosi nerazzurri ha invaso l'anti-stadio del Meazza non è stato certo per salutare l'avvento del nuovo allenatore. Una semplicissima coincidenza. E' noto ormai che l'abitudine di lucidare l'argenteria a giugno sia diventata la prassi in casa Inter, ci pensano ogni anno i diligenti ragazzi della Curva Nord. Fare il conto delle coppe è un lavoraccio, tutte le volte: Supercoppa italiana, Mondiale per Club, Coppa Italia...Il grande calice dorato dello Scudetto mancava all'appello, è vero, ma dopo un lustro di "esclusiva" non ne faranno una tragedia (a proposito, per Leonardo nessun coro, è prevalsa la linea dell'indifferenza. Per Gasperini men che meno).
Auguri Prof. Festeggiatissimo Roberto Vecchioni, che non ha potuto esimersi dall'intonarla: "Luci a San Siro/di quella sera/che c'è di strano siamo stati tutti là...". Il Prof a mezzanotte ne ha compiuti 68 (un numero a lui particolarmente caro) ed è stato felice di spegnere le candeline con la sua gente. "Non c'è niente che mi piaccia di più - ci ha raccontato - che essere popolare. Il caviale e lo champagne lasciamolo agli altri, a noi basta un panino e una birra. E naturalmente la musica". "E poi - si esalta - che c'è di meglio che amare una squadra di calcio? Be', sì, ora che ci penso una cosa c'è, amare una donna e l'Inter contemporaneamente". Eppure Leonardo non c'è riuscito. "Lo sapevamo che non era un vero allenatore, ma non pensiamoci più". Concentriamoci sul nuovo che avanza, Gian Piero Gasperini, lo juventino."Che volete che vi dica, diamogli fiducia. Anche se quelli della Juve ci hanno tirato sempre delle grosse fregature...".
Ed è la Nord che te lo chiede... Il padrone di casa è il leader storico dei Boys, Franco Caravita, che si "sbatte" nel backstage del palco, presenta gli ospiti (tra gli altri il poeta "catartico" Flavio Oreglio) e all'occorrenza richiama all'ordine i più vivaci, complice qualche birra di troppo. "Serate come questa ci riempiono di orgoglio - gongola Caravita - portare così tante persone, tantissime famiglie, con i loro bambini, a farsi fotografare con i trofei e a celebrare un anno di belle vittorie è diventata una tradizione. Speriamo di rivederci qui tutti di nuovo la prossima estate".
Leo & Gasp. Il presidente Moratti ha scelto finalmente l'uomo per il dopo-Leo. "Di Leonardo ci siamo già dimenticati - taglia corto il capoultrà - è stato talmente un passaggio fulmineo che nessuno s'è accorto che se ne sia andato. Come accoglieremo Gasperini? Baah...Uno spera sempre di trovare l'allenatore della vita, era successo con Simoni, Cuper, Mourinho... Lasciamolo lavorare, apprezziamo il fatto che non firmò per la Gea di Moggi, è già un passo avanti. Vuol dire che aveva già dentro un germe di interista...". Ne riparliamo l'altro giugno.