Inter, tifosi a raccolta sul web: "Facchetti non si tocca"

Calcio
La foto di Giacinto Facchetti campeggia sulla home page del sito dell'Inter
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E' l'iniziativa lanciata dal club attraverso il proprio sito. La pagina Facebook dei nerazzurri invasa da commenti: "Il 14° scudetto è nostro". L'invito è di mettere come foto del profilo quella dell'ex dirigente. Si invoca l'intervento di Mourinho

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Un attacco "duro e inaccettabile" lo ha definito Massimo Moratti
. La relazione di Stefano Palazzi sulla questione Scudetto 2006 ha lasciato sgomento il popolo nerazzurro che rispedisce al mittente le accuse, i dubbi, specie quando viene chiamato in causa Giacinto Facchetti l'allora presidente in carica. "Tutti con Facchetti, i tifosi per Giacinto", è l'iniziativa che nasce dal sito dell'Inter. Dare un segnale forte, di protesta per ciò che i supporters non accettano: essere tirati in ballo nell'affare Calciopoli. La rivendicazione per lo Scudetto 2006, il 14.o della storia nerazzurra, parte da Facebook, dalla official Fan Page del club, ed è urlata a gran voce: "Quel tricolore è nostro, non si tocca". Ciò che invece è stata toccata, in qualche modo sporcata, è l'immagine di Facchetti, per questo l'invito è quello ad inserire nel proprio profilo una foto dell'ex calciatore e dirigente dell'Inter. C'è chi riassume le qualità dell'uomo Facchetti citando la scritta sulla fascia di capitano di Javier Zanetti: "Tu sei tutto quello che un uomo dovrebbe essere! Ci mancherai...ciao Giacinto!".

Poi continua la difesa della bontà delle azioni del club e riparte l'attacco, con toni diplomatici, alle volte ironici: "Sono così ridicoli, che perfino Checco Zalone gli ha fatto una canzone" (ricordando i giocatori bianconeri campioni del mondo nel 2006). Qualcuno pensa anche ad azioni concrete: "Facciamo qualcosa di legalmente rilevante o ci limitiamo a parlare?", è il dubbio che incombe sul popolo nerazzurro. C'è chi propone una soluzione estrema: "Presidente Moratti se legge ascolti la mia proposta: comperiamo da una squadra neopromossa il titolo per giocare in Premier League, trasferiamo la sede in una qualunque cittadina inglese e scrolliamoci di dosso un movimento calcistico che anche oggi ha dimostrato di non rispettarci!".

I commenti si fanno duri, a volte offensivi e infine c'è chi invoca addirittura l'intervento di Mourinho, "predicatore" indimenticato e voce della verità del popolo nerazzurro. Chissà se questa volta José tornerà alla carica.