Scudetto '06, Abete: "Le parole di Moratti? Non lesive"

Calcio
Il presidente della Figc insieme a Fabio Cannavaro e al dirigente azzurro Gigi Riva
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Il presidente della Figc commenta la dura reazione del presidente dell'Inter al procuratore federale Palazzi sull'ipotesi di revoca del titolo ("Anche per i nerazzurri ci fu illecito sportivo", l'accusa). Riva: "Facchetti coinvolto? Era un angelo". VIDEO

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"Le dichiarazioni del presidente Moratti non sono lesive". Il presidente della Figc Giancarlo Abete non entra nel merito delle dure dichiarazioni di Massimo Moratti dopo la relazione del procuratore federale Stefano Palazzi che ha individuato un illecito sportivo nel comportamento dell'ex numero uno nerazzurro Giacinto Facchetti. "Deferire Moratti? Le sue dichiarazioni non sono lesive - ha detto Abete al termine del consiglio federale - tutti hanno la libertà, o il diritto-dovere di esprimere delle posizioni. Siano di critica o di supporto o negative, le posizioni sono tutte legittime".

Riva: giù le mani da Facchetti - E, d'altra parte, come si può toccare un "angelo"? E' un rombo di tuono quello di Gigi Riva, capocannoniere azzurro di tutti i tempi e compagno di squadra di tanti giorni in Nazionale. 'Ho vissuto con Facchetti cento e più partite in azzurro, io attaccante lui capitano. Giorni belli e meno belli, ma comunque con una costante: Giacinto era una persona straordinaria, pulita, onesta. Per noi tutti era un esempio, un punto di riferimento costante, era il nostro angelo".

Per questo ora che ha letto le motivazioni di Palazzi che accusano l'Inter e soprattutto il suo presidente di allora di illecito sportivo, Riva ammette: "Mi verrebbe voglia di spaccare tutto, dalla rabbia". "Chiunque abbia conosciuto Facchetti - prosegue l'ex attaccante del Cagliari - sa che era un uomo vero. Non lo vedo nella veste di chi parla con gli arbitri per condizionarli. Tutti quelli che parlano di lui ora farebbero bene e stare zitti, perché Giacinto era un semplice e un onesto e merita rispetto".

Riva non mette in dubbio la relazione del procuratore federale, ma la sua 'ratio' e le conclusioni. "Forse un giorno lo capirò, ma ora davvero non riesco: che senso ha tirar fuori una questione se è prescritta, e tirare in ballo una persona morta, che non può dire la sua?". Non si tratta di una difesa d'ufficio, considerate le storiche battaglie pro Cagliari. "Il dominio delle grandi squadre c'è sempre stato, è sempre stato così - ricorda -. Quando andavamo a giocare in casa della Juve, del Milan, dell'Inter, l'arbitro a noi del Cagliari dava del tu, agli avversari sempre un rispettoso 'lei'. Però alla fine vincevamo noi...".

Giacinto, un uomo vero - Immaginare Facchetti che prova a condizionare gli arbitri è esercizio impossibile, per Riva: "Non dico che non telefonasse, è in quegli atti: ma non è possibile che Giacinto lo facesse per condizionarli. Tanti altri ce li vedo, ma lui davvero no - la conclusione - Ha dedicato una vita allo sport e alla nazionale, e tutti quelli che l'hanno conosciuto sanno chi era Giacinto. Un uomo vero. Sentire certe cose fa davvero rabbia".

Rivera: non ho giudizi da dare su chi non c'è più - Così il presidente del settore giovanile e scolastico della Figc, Gianni Rivera, sulla posizione di Giacinto Facchetti. "Giacinto era una grande persona - ha detto l'ex Golden Boy del calcio italiano - e avevamo un ottimo rapporto, però non può difendersi... Lo scudetto del 2006? Non mi interessano i campionati che vincono gli altri, anche perché era da un po' che non giocavo piu'". Rivera, che non ha diritto di voto in Consigli federale, così come Roberto Baggio, ha anche sottolineato che sulla questione dello scudetto del 2006 "non si è ancora parlato. Abbiamo ricevuto la relazione di Palazzi, ognuno se la studiera' e sara' all'ordine del giorno nel prossimo Consiglio".

Aic, Tommasi: difficile riassegnare lo scudetto alla Juve - E' stato un anno un po' particolare in tutti i sensi, anche il mio ultimo in Italia". Cosi' l'ex centrocampista della Roma Damiano Tommasi, attuale presidente dell'Aic, ricorda quella stagione 2006 che ha poi portato a Calciopoli e all'assegnazione dello scudetto all'Inter. "La questione dello scudetto 2006 sarà uno dei temi del Consiglio Federale, non credo sarebbe possibile riassegnare quel titolo alla Juventus - ha aggiunto Tommasi, commentando il possibile illecito dell'Inter rilevato dall'inchiesta di Palazzi - lo scudetto 2006 alla Roma? Se andiamo avanti cosi'...", ha chiuso scettico Tommasi prima di entrare in via Allegri dove e' prevista una riunione del Consiglio Federale.

Napoli, la sentenza su Calciopoli slitta a settembre -
Si è conclusa l'udienza odierna del processo Calciopoli al tribunale di Napoli che si è svolta dopo il rigetto della richiesta di ricusazione nei confronti del giudice Teresa Casoria. Oltre a una dichiarazione spontanea dell'ex guardalinee Claudio Puglisi, hanno svolto la loro arringa difensiva l'avvocato Giampiero Pirolo, rappresentante dell'ex arbitro Antonio Dattilo, l'avvocato Claudio Misiani per il giornalista Rai Ignazio Scardina, l'avvocato Carlo Morace difensore del presidente della Reggina Pasquale Foti, l'avvocato Edda Gandossi in rappresentanza di Leonardo Meani ed infine Giovanni Di Valentino, legale dell'ex guardalinee Puglisi.

Stabiliti anche gli interventi delle prossime due udienze: martedì prossimo sarà la volta degli avvocati Picca e Furgiuele difensori dei fratelli Della Valle, quindi l'attesa arringa dell'avvocato Gallinelli difensore dell'ex arbitro Massimo De Santis. Confermato, inoltre, lo slittamento a settembre delle arringhe finali e quindi anche della sentenza.



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