Calcioscommesse, Bruni scagiona Beppe Signori

Calcio
Manlio Bruni, il commercialista nel cui studio si tenevano le riunioni degli scommettitori ''bolognesi''
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"Ero il commercialista di Signori, ma non ho nessun rancore: non ha commesso alcun illecito". Parla così Manlio Bruni nell'interrogatorio davanti al procuratore della Repubblica di Cremona. Adesso si attende la decisione del gip Guido Salvini. I VIDEO

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Per la procura della Repubblica di Cremona che indaga sulla cosiddetta inchiesta calcioscommesse, il gruppo dei bolognesi con a capo Beppe Signori avrebbe cominciato a scommettere molto prima del famoso incontro del 15 marzo scorso nello studio dei commercialisti Manlio Bruni e Francesco Giannone, al quarto piano del palazzo in via Ugo Bassi 7, a Bologna. E secondo quest'ultimo, Signori sarebbe estraneo a queste ipotesi, non avrebbe commesso alcun "illecito".

Per gli inquirenti, quella dei bolognesi sarebbe stata "un'attività che si perde nel tempo" ma a negarlo è Bruni, come risulta dalle due ore dell'interrogatorio davanti al procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino. Accompagnato dall'avvocato Fausto Bruzzese, Bruni, passato dagli arresti domiciliari all'obbligo di firma, è arrivato in procura nel pomeriggio. "E' un mese che ripeto le stesse cose" ha detto poi ai cronisti, ai quali ha confermato che furono due gli incontri nello studio di via Bassi, quello del 15 marzo e quello di fine marzo, a cui partecipò anche Signori, circostanza negata da Beppegol.

"Ero il commercialista di Signori, ma non ho nessun rancore - ha detto Bruni - Il gruppo dei bolognesi ha scommesso su una partita sola, Inter-Lecce, e lo ha fatto dopo voci di una combine che poi non c'è stata. E su Atalanta-Piacenza e Benevento-Pisa, combinate secondo l'accusa, noi non abbiamo giocato. Si è svolto tutto nell'arco di tre giorni e io ero all'estero. Per noi la cosa si ferma qui". Nella casa di Signori è stato sequestrato il 'papello', il foglio con la lista delle condizioni da rispettare per le scommesse. "Non ho visto quello che c'era scritto, ma a Signori è stato proposto un affare e lui non ha accettato. Signori non ha commesso alcun illecito". E le giocate su Singapore? "Non ci riguarda. Non le abbiamo fatte noi". E chi le ha fatte? "E' scritto negli atti". Intanto, il procuratore ha dato parere favorevole sia all'istanza del legale di Bruni (revoca dell'obbligo di firma) sia alle istanze dei difensori del dentista Marco Pirani e del portiere della Cremonese e poi del Benevento Marco Paoloni (revocare gli arresti domiciliari). Adesso si attende la decisione del gip Guido Salvini.