Gallinetta, sulle tracce di Buffon: "Al Parma per crescere"

Calcio
Al ritiro di Levico tutti pendono dalle labbra di mister Colomba: Gallinetta si distingue per le fasciature ai polsi
alberto_gallinetta_parma_ritiro

L'ex portiere della primavera dell'Inter, agli ordini di Colomba per il ritiro di Levico, affiancherà Mirante, Pavarini e Russo sotto la supervisione di Luca Bucci. Dalla nazionale under 16 a Collecchio con un sogno: parare un rigore a Eto'o. L'INTERVISTA

Serie A, si ricomincia: tutte le date e i luoghi dei ritiri

Il tabellone del calciomercato: acquisti, cessioni e trattative

di VALERIO SPINELLA

Quattordici anni separano Gianluigi Buffon da Alberto Gallinetta, e se Gigi ha sempre rivelato di ispirarsi al camerunese N'Kono (tanto da tramandarne il nome al primogenito), l'idolo del giovane acquisto del Parma non poteva che essere il numero 1 della Nazionale, di cui sogna di ripercorrere la carriera. L'inizio è incoraggiante, perché il punto di partenza coincide: quando il diciassettenne Buffon esordiva in gialloblù in serie A, Gallinetta poteva parare soltanto gli schizzi degli omogeneizzati all'ora della pappa, ma oggi che è un bronzo di Riace che sfiora i due metri, il ritiro estivo con il Parma rappresenta per lui una chance per maturare in un ambiente ideale. Al secondo giorno di ritiro a Levico, in Trentino, l'ex nerazzurro, classe 1992, ci racconta la sua esperienza.

Alberto, com'è stato il primo impatto?
Molto molto positivo. Mi sono aggregato alla squadra dopo aver superato le visite mediche (sabato 9 luglio) e sono partito per la Valsugana motivatissimo.

Con te ci sono i nuovi acquisti Borini, Sansone, Pellé e Biabiany. Sei contento?
Siamo un gruppo giovane, fa piacere vedere che la società abbia questa cultura. Abbiamo appena cominciato la nostra avventura, ma avremo modo di conoscerci bene in questa fase. Poi il 29 luglio andremo a Cardiff a fare una tournee di nove giorni. Dopo comincerà la stagione a Collecchio.

In Emilia trovi come preparatore dei portieri Luca Bucci, che ha raggiunto la Nazionale proprio nel suo periodo al Parma. Parlaci dei tuoi trascorsi con l'azzurro.
Con la Nazionale ho percorso tutti gli stage di categoria, il ricordo più bello è quello del torneo internazionale disputato in Francia quattro anni fa con l'under 16: proprio contro la Francia giocai la mia partita migliore, anche se in assoluto penso di aver dato il meglio in Germania, con l'under 17, nella partita contro la Spagna. Purtroppo perdemmo 3-1 (era il 23 settembre 2008), ma in quella Spagna c'era gente che già si confrontava con i grandi, avevano molta più esperienza.

Con la Nazionale sei arrivato alle qualificazioni europee under17. Raccontaci invece la tua esperienza all'Inter.
L'anno scorso, tornato dall'esperienza con il Sassuolo, ho fatto il ritiro con la prima squadra, ho lavorato al fianco di Julio Cesar, Castellazzi e Orlandoni fino a metà ottobre e poi ho fatto "l'ascensore", alternando Primavera e prima squadra fino a dicembre. Quando è arrivato Leonardo sono tornato con i grandi, fino ai primi di febbraio. Poi c'è stato il Torneo di Viareggio e nel finale di stagione ho continuato a fare su e giù.

Autovalutazione: qual è il tuo punto di forza?
L'esplosività.

Come sei messo coi rigori?
Me la cavo. Certo, l'anno scorso quando ero su con la prima squadra avevo a che fare con alieni. Se prendiamo Eto'o, parargli un rigore è un'impresa: ti guarda fino all'ultimo e te la piazza, oppure rallenta la corsa e te la mette dall'altra parte. Su dieci forse gliene paro uno.

Buffon fu il primo a parare un rigore in Italia a Ronaldo. Se tu potessi realizzare un sogno, chi ti piacerebbe stregare dagli undici metri?
Beh, proprio perché è praticamente impossibile... sogno di parare un rigore a Eto'o!

Leggi anche:
Porte girevoli: da Viviano a Frey, il mercato dei numeri 1
Buffon vola (molto) basso: "Davanti a noi almeno 6 squadre"