Figc: scudetto 2006 all'Inter. Dura la reazione della Juve
CalcioPer il club torinese "gli organismi sportivi si sono spogliati del ruolo politico di governo". Abete avrebbe preferito la rinuncia alla prescrizione da parte dei nerazzurri. Il Consiglio Federale ha deliberato la "non competenza" sulla revoca del titolo
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"L'esito dell'odierno Consiglio Federale conferma la completa disparità di trattamento per situazioni analoghe - è scritto nella nota del club torinese - L'esposto presentato 14 mesi fa dalla Juventus ha permesso un approfondimento, al quale purtroppo non ha fatto seguito nessuna assunzione di responsabilità da parte degli organismi sportivi, che anzi si sono spogliati del loro ruolo politico di governo. Del tutto evidente che, a tutela dei suoi milioni di tifosi, dei suoi azionisti e dei suoi dipendenti, la Juventus debba proseguire nel doveroso accertamento dei fatti e nella ricerca della parità di trattamento". "La società - prosegue la nota della Juventus - ha pertanto dato mandato ai suoi legali di individuare i migliori strumenti di tutela presso la giustizia amministrativa e internazionale. Parallelamente il management e i legali stanno procedendo alla valutazione dei danni economici che tali comportamenti possano aver cagionato. Dal momento che la decisione odierna è lontana dall'aver ristabilito equità e giustizia, la Juventus intende far valere in ogni sede competente le norme internazionalmente applicabili".
Le dichiarazioni di Abete - "Mi sarei augurato la rinuncia alla prescrizione da parte dell'Inter". Lo ha dichiarato il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, al termine del Consiglio federale che oggi ha deliberato la 'non competenza' sulla revoca dello scudetto 2005-06 assegnato all'Inter dopo Calciopoli.
"L'etica non è mai andata in presrizione - ha quindi aggiunto Abete - Noi ci siamo attenuti alle regole vigenti. Se le norme sono tali da non soddisfare qualcuno ci può stare. Comprendo la complessità delle situazioni e l'importanza delle tifoserie". Nessuna preoccupazione infine da parte della Figc per eventuali ricorsi della Juventus. "Non credo che la strada dei tribunali sia la scelta migliore, ma la rispetto. La crediblità del sistema è legata al rispetto delle regole", ha concluso Abete
Il Consiglio federale della Figc, riunito oggi a Roma, ha approvato la delibera in cui dichiara che non ci sono i presupposti giuridici per la revoca dello scudetto 2006 all'Inter. Al momento del voto si sono astenuti il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della Lega di Serie B Andrea Abodi. Assente invece il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta. A quanto si apprende la delibera è stata 'licenziata' con un solo voto contrario, arrivato dal consigliere dell'Assoallenatori Dante Cudicio. La delibera è così passata con venti voti a favore, uno contrario e due astenuti. A questo punto, scontato il ricorso della Juventus all'Alta Corte di Giustizia del Coni.
Era iniziato puntuale, alle 11.30, il Consiglio Federale della Figc nella sede romana di via Allegri. L'argomento principe era appunto lo scudetto del 2006, quello di Calciopoli: il governo del calcio, presieduto da Giancarlo Abete, ha optato come previsto per una 'non competenza' che lascia dunque il titolo della discordia nella bacheca dell'Inter nonostante la relazione del procuratore Stefano Palazzi parlasse di illecito dei nerazzurri basandosi sulle intercettazioni, emerse dal processo penale di Napoli, aventi ad oggetto Giacinto Facchetti. Tra gli altri temi, le iscrizioni ai campionati, con 15 città di Lega Pro che rischiano di sparire.
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Le dichiarazioni di Abete - "Mi sarei augurato la rinuncia alla prescrizione da parte dell'Inter". Lo ha dichiarato il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, al termine del Consiglio federale che oggi ha deliberato la 'non competenza' sulla revoca dello scudetto 2005-06 assegnato all'Inter dopo Calciopoli.
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Era iniziato puntuale, alle 11.30, il Consiglio Federale della Figc nella sede romana di via Allegri. L'argomento principe era appunto lo scudetto del 2006, quello di Calciopoli: il governo del calcio, presieduto da Giancarlo Abete, ha optato come previsto per una 'non competenza' che lascia dunque il titolo della discordia nella bacheca dell'Inter nonostante la relazione del procuratore Stefano Palazzi parlasse di illecito dei nerazzurri basandosi sulle intercettazioni, emerse dal processo penale di Napoli, aventi ad oggetto Giacinto Facchetti. Tra gli altri temi, le iscrizioni ai campionati, con 15 città di Lega Pro che rischiano di sparire.
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