Scommesse, sentito Gervasoni. Manfredini: "Nessuna combine"

Calcio
Il giocatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, è stato ascoltato per la seconda volta dagli inquirenti sportivi della Figc
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Il giocatore del Piacenza è stato ascoltato per oltre tre ore dagli inquirenti sportivi della Figc. Nel pomeriggio è stata la volta del compagno di squadra di Doni nell'Atalanta. Intanto parla Bellavista in un'intervista "sono solo uno scommettitore"

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E' durato oltre tre ore l'interrogatorio di Carlo Gervasoni, giocatore del Piacenza, ascoltato per la seconda volta dagli inquirenti sportivi della Figc. Accompagnato dai suoi due legali non ha voluto rilasciare dichiarazioni entrando, scuro in volto, in macchina. Nella mattinata negli uffici del procuratore Stefano Palazzi è tornata Emanuela Di Paolo, avvocato penalista difensore di Marco Paoloni. Incontro veloce tra le parti. Paoloni non verrà riascoltato dagli 007 della Federcalcio; non ci sarebbe collaborazione fattiva del portiere del Benevento e la Procura non si sarebbe accontentata della memoria difensiva. Quindi tutte le spiegazioni arriveranno direttamente in fase dibattimentale.

Nel pomeriggio  è stato, invece, interrogato Thomas Manfredini, compagno di squadra di Cristiano Doni nell'Atalanta, il cui colloquio con gli inquirenti sportivi della Figc avvenuto a Milano è durato due ore. Iniziato nel primo pomeriggio, nello studio del suo avvocato, Salvatore Pino, Manfredini avrebbe ammesso l'incontro in campo con Salvatore Micolucci, nel corso della gara Ascoli-Atalanta del 23 marzo scorso, ma solo per un saluto smentendo ogni ipotesi di combine. Domani, previsto un ulteriore interrogatorio a Roma, negli uffici della procura federale per Raffaele Bianco, giocatore da pochi giorni in comproprietà tra Juventus e Spezia, e lo scorso anno al Benevento.

Bellavista - "Sono solo uno scommettitore, non ho mai organizzato eventi": così in un'intervista a Sky Sport 24 l'ex difensore del Bari, Antonio Bellavista parla del suo coinvolgimento nell'inchiesta di Cremona sul calcioscommesse. "Con le scommesse - le parole di Bellavista - ci ho solo rimesso un sacco di quattrini. Non ho mai contattato nessun tesserato. Non ho mai minacciato nessuno - ha aggiunto - Al telefono con Paoloni la mia era solo rabbia per i suoi debiti". Bellavista parla anche del periodo che ha passato in carcere: "Ho toccato il punto più basso della mia vita. Ho pensato di farla finita, poi ho pensato alle persone che mi aspettavano fuori". L'ex difensore del Bari si è detto "deluso dal mondo del calcio e dagli pseudoamici. Dopo quello che è successo non ho sentito nessuno, solo qualche mio ex compagno di squadra".

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