Scommesse, Doni ai tifosi: "Sentenza ingiusta, non ho colpe"
CalcioIl capitano rompe il silenzio e si rivolge al popolo atalantino attraverso il web. "La mia squalifica e quella di Manfredini mi hanno lasciato a bocca aperta", scrive in merito alla decisione di primo grado della Commissione disciplinare
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Il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni sceglie di non parlare con i media ma vuole sfogarsi e scrive al sito Atalantini.com, il principale spazio web dei tifosi nerazzurri. "Sono deluso e arrabbiato - scrive Doni -. E non posso stare in silenzio. La sentenza che condanna me e Thomas Manfredini mi ha lasciato a bocca aperta, leggendo le motivazioni ho trovato poche ed insufficienti parole. Vogliamo giustizia. Non vogliamo pagare con una condanna che sia d'esempio per gli altri: vogliamo che paghi chi ha sbagliato".
Il capitano dell'Atalanta ribadisce la sua estraneità e quella di Thomas Manfredini alla vicenda calcioscommesse: "Noi, in questa storia, non c'entriamo niente. Chi ha dichiarato di aver usato il mio nome millantando, non è stato ascoltato. Di tutti i personaggi coinvolti non conosco nessuno, eppure pago perchè ero amico di Nicola Santoni (squalificato anche lui, ex portiere, ndr)".
"Se io fossi colpevole, pagherei - prosegue l'ex azzurro Cristiano Doni -. Non andrei nemmeno avanti a difendermi. Solo l'idea che qualcuno a Bergamo, tra i tifosi nerazzurri, possa pensarmi coinvolto in vicende che fanno del male all'Atalanta, mi ferisce dentro. In oltre dieci anni con questa maglia ho dimostrato tanto, l'Atalanta è la cosa a cui tengo di più. "A Testa Alta" non è solo un gesto di esultanza ma uno stile di vita".
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Il capitano dell'Atalanta ribadisce la sua estraneità e quella di Thomas Manfredini alla vicenda calcioscommesse: "Noi, in questa storia, non c'entriamo niente. Chi ha dichiarato di aver usato il mio nome millantando, non è stato ascoltato. Di tutti i personaggi coinvolti non conosco nessuno, eppure pago perchè ero amico di Nicola Santoni (squalificato anche lui, ex portiere, ndr)".
"Se io fossi colpevole, pagherei - prosegue l'ex azzurro Cristiano Doni -. Non andrei nemmeno avanti a difendermi. Solo l'idea che qualcuno a Bergamo, tra i tifosi nerazzurri, possa pensarmi coinvolto in vicende che fanno del male all'Atalanta, mi ferisce dentro. In oltre dieci anni con questa maglia ho dimostrato tanto, l'Atalanta è la cosa a cui tengo di più. "A Testa Alta" non è solo un gesto di esultanza ma uno stile di vita".
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