I legali di Doni: "La giustizia ordinaria? E' un'ipotesi"

Calcio
Atalanta a caccia di sconti davanti alla Corte d'Appello Federale. I bergamaschi sperano di alleviare anche le posizioni di Doni e Manfredini (Kikapress)
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SCOMMESSE. Possibile strategia diversa per difendere il capitano dell'Atalanta: "E' a fine carriera, processo sportivo celere ma non dà strumenti per ottenere giustizia". Davanti alla Corte Federale società e tesserati coinvolti. Venerdì le sentenze

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Presso l'Hotel Parco dei Principi a Roma, prima giornata del processo di secondo grado, davanti alla Corte d'Appello federale, per il caso calcio scommesse. Dei penalizzati, tra società e calciatori, hanno presentato ricorso in 28 su 32. Nella giornata di venerdì sono attesa le sentenze. Dopo 6 ore e mezza di dibattimento, unici a rinunciare sono stati Mauro Bressan, Leonardo Rossi, Massimo Erodiani, Antonio Ciriello e il Ravenna Calcio. Chiesta la conferma delle sanzioni da parte del procuratore federale, Stefano Palazzi, mentre opposta è stata la richiesta da parte dei difensori che hanno chiesto la rilettura e rivalutazione delle posizioni dei loro assistiti. Ora la Corte federale si chiudera' in camera di consiglio e per domani sono attesi i dispositivi con le sanzioni.

I legali di Doni - "La debolezza dell'impianto accusatorio lasciava ampi margini per argomentazioni valide ma ne abbiamo spese solo alcune visto che la Corte ci ha riservato 5 minuti per ogni posizione. La nostra difesa verte sulla scarsa credibilità del 'pentito' Micolucci e, nel caso di Doni, abbiamo evidenziato che la sentenza si basa su voci correnti nel pubblico". Così Salvatore Pino, legale di Cristiano Doni e Thomas Manfredini, ai microfoni di Sky Sport 24 in merito alla difesa dei due giocatori dell'Atalanta.

In primo grado Doni è stato squalificato per 3 anni e 6 mesi, 3 anni invece per il difensore. "Sono sereni anche se la loro è una serenità turbata dalla preoccupazione che deriva dai possibili esiti di questo procedimento - spiega ancora Pino - Sono ottimista-attendista, speriamo che l'esito sia quello che ci aspettiamo anche se non ci spieghiamo come le dichiarazioni di Santoni, che sono liberatore per Doni, non siano prese in considerazione".

Non arrivasse alcuno 'sconto', il legale non esclude altre vie. "Nel caso di Doni ci poniamo il problema che è un giocatore a fine carriera e deve fare un bilanciamento di interessi - continua - cioe' se conviene continuare nell'ottica della giustizia sportiva, caratterizzata dalla celerità, o ricorrere alla giustizia ordinaria per ottenere quella giustizia che qui potrebbe non ottenere alla luce della struttura del processo sportivo".

Tornando alla Corte Federale, i legali si alterneranno dopo aver ascoltato Stefano Palazzi. Cercheranno sconti l'Atalanta, condannata a 6 punti di penalizzazione per responsabilità oggettiva e presunta per la gara contro il Piacenza e l'Ascoli: cercherà di far cadere la presunta e di conseguenza anche l'aggravante, per ottenere 2 punti di sconto. Discorso simile per la Cremonese, 6 punti di penalizzazione e 30mila euro di ammenda, e Benevento, 9 punti e 30mila euro: sosterranno la prima che proprio dalla denuncia fatta alla procura di Cremona ha preso avvio l'inchiesta "Last Bet", la seconda di esser stata condannata in modo eccessivo solo per aver tesserato Marco Paoloni, il portiere condannato a 5 anni con radiazione.

I compagni di squadra
- Nei giorni scorsi è arrivato anche il sostegno dei compagni di squadra e i due si sono detti arrabbiati e delusi: "E' tutto uno schifo, ma questa è giustizia? ? E’ incredibile - ha detto Manfredini il giorno dopo la sentenza -. Ma come si può rovinare due vite, due carriere, una squadra e una città con il niente? Con le bugie? Tutto questo non può essere vero, non e' giusto". Anche Giuseppe Signori, condannato al massimo della pena con 5 anni e radiazione, darà battaglia in aula dopo aver raccolto la solidarietà dei suoi ex tifosi della Lazio. Difficile, comunque, che possano esserci sconti di pena, soprattutto per i tesserati, uniche a sperare proprio le società.