Platini: "Vedo luci rosse". Abete: "A rischio altre gare"

Calcio
Michel Platini, Presidente Uefa, lancia l'allarme sulla situazione che sta vivendo il calcio europeo (Foto Getty)

Weekend senza Serie A, tutte le reazioni. Il presidente Uefa: "C'è bisogno di una riflessione globale sulla crisi". Beretta (Lega di A): "Conclusione triste". Figc: "L'ipotesi di una protesta ad oltranza è uno dei problemi che si pone". VIDEO

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Lo sciopero dei calciatori di Serie A, per il mancato accordo sul contratto collettivo, per la prima giornata di Campionato non ha lasciato indifferenti i maggiori rappresentati di società e istituzioni sportive e non.

Platini: "Si stanno accendendo luci rosse" -
"Il mio messaggio sarà allarmista ma si stanno accendendo delle luci rosse: non si può vivere con miliardi di deficit senza pagarne le conseguenze prima o poi". L'allarme lo lancia il presidente dell'Uefa Michel Platini che da Montecarlo si sofferma sulla situazione difficile che sta vivendo il calcio europeo alla luce degli scioperi dei calciatori proclamati in Spagna prima ed ora anche in Italia.  "Ci sono giocatori che non vengono pagati - ha aggiunto il n.1 del calcio europeo - e trasferimenti che non vengono pagati". Secondo Platini è necessario "sedersi al tavolo per parlare perchè ha bisogno di una riflessione globale sulla crisi".  "Mi preoccupa molto quando i giocatori in Spagna e in Italia proclamano lo sciopero - ha aggiunto – perché sono ben pagati dai loro club. E non è solo un problema europeo o dell'Uefa ma del mondo".

Ghirardi: "Intollerabile" -
"Beretta convochi un'assemblea di Lega lunedì o martedì, l'Aic venga a spiegarci cosa intende per accordo ponte": è la proposta del presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, dopo il rinvio della prima giornata di serie A. "La proposta di un accordo ponte andava anche bene, ma non c'era tempo per discuterla - aggiunge all'Ansa, raccogliendo l'invito di Calderoli a fare un passo indietro - Lo sciopero è dei calciatori, non nostro, ed è intollerabile che non si giochi: si poteva scendere in campo e convocare un'assemblea".

Beretta amareggiato -
"In Spagna si sciopera perché non si pagano gli stipendi ai giocatori, in Italia per due questioni che dovrebbero essere scontate e in altri settori sono acquisite da tempo: la resistenza dell'Aic è incomprensibile, loro fanno un sindacato ideologico". Maurizio Beretta, presidente della Lega di serie A, si dice "amareggiato" per la conclusione della trattativa sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro dei giocatori.
"L'Aic - spiega Beretta all'Ansa - dice che i giocatori non avranno problemi a pagare secondo i termini di legge l'eventuale contributo di solidarietà? E allora perché non lo mette per iscritto? Se qualcuno pensa che sia stato per noi un pretesto per rompere, sbaglia: è una questione di merito, anche molto sostanziosa". Comunque, Beretta ammette che la conclusione della vicenda è "triste". "Noi stiamo cercando di fare un accordo collettivo innovativo che tenga conto del quadro generale del paese e possa assicurare al calcio italiano un futuro. Per ora non ci siamo riusciti, ma a quello si dovrà arrivare: perché è interesse non solo dei club, ma anche dei giocatori".

Abete preoccupato - "L'ipotesi di uno sciopero a oltranza è uno dei problemi che si pone": lo ha detto il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, dopo il rinvio della prima giornata di serie A per la serrata dei calciatori. "Permane il rischio pensando alle gare successive", ha aggiunto da Coverciano Abete.

Albertini, consigli alla Lega - "Prendo atto del voto dell'ultima assemblea di Lega, 18 contro 2 per il no all'accordo. Ma prendo atto anche di dichiarazioni spontanee di diversi presidenti, in disaccordo con questa linea. Si chiariscano allora all'interno, chi la pensa diversamente parli in assemblea di Lega": è l'invito lanciato dal vicepresidente della Federcalcio, Demetrio Albertini, ai dirigenti dei club di A. "C'è un'altra cosa da chiarire - spiega Albertini - La proposta di un contratto ponte non era stata formulata per farsi dire no, come dice Beretta: era un'apertura, l'Aic ha fatto un passo indietro per giocare, perchè poi avremmo rimesso tutto in discussione". Infine, i motivi della rottura. "Da ieri, la Lega non chiedeva all'Aic cosa intendeva fare di fronte alle proposte della sua assemblea, ma se formalizzava con due righe ufficiali uno sciopero che era stato annunciato da giorni, con la firma di tutti i capitani di serie A".

Moratti: "E' un errore" - "Lo sciopero dei calciatori? Peccato, è un errore". Lo ha detto il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, intercettato dai giornalisti sotto la sede della Saras. Il numero uno interista non ha poi voluto commentare l'attuale situazione di mercato della sua squadra.

Nicchi e gli arbitri - "Questa è una decisione che mi amareggia non come dirigente di calcio ma come cittadino. E' una situazione che mi lascia tanto amaro in bocca, perchè quando si arriva a certe decisioni vuol dire che la situazione è veramente preoccupante". Queste le parole del presidente dell'Associazione italiana arbitri Marcello Nicchi.

Crimi, sottosegretario allo sport -
"Nelle ultime ore abbiamo assistito a una sequenza di dichiarazioni dettate dall'incapacità di prospettare una soluzione condivisa e scongiurare quello che agli occhi degli italiani rappresenterebbe lo sciopero più anomalo della storia del Paese", sostiene il sottosegretario Crimi. "Credo che tutto il mondo del calcio debba compiere ogni sforzo possibile e sfruttare queste ultime ore per cambiare rotta e strategia. E' necessario abbandonare i personalismi e alcuni toni oggettivamente inaccettabili, tornare al dialogo, fare scendere in campo intanto il buon senso. Spero che dirigenti e calciatori abbiano ben presente che lo sciopero e il rinvio dell'inizio del campionato sarebbe una sconfitta per tutti".

Il Codacons chiede decurtazioni - "Se la prima di campionato di serie A dovesse saltare per via dello sciopero dei calciatori il loro stipendio dovrà essere decurtato di un trentottesimo, pari alla partita in meno giocata sulle 38 gare di campionato”

Diego Della Valle - "E' una banalità" così l'azionista di maggioranza della Fiorentina, Diego Della Valle, ha bollato la lunga diatriba tra Assocalciatori e Lega di Serie A: "Non mi sembra normale quello che si è vissuto negli ultimi giorni, non conta nulla chi ha più o meno ragione - ha osservato Della Valle - la cosa più normale sarebbe far godere una partita di calcio a chi l'aspetta da mesi come l'unica buona notizia del periodo".

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