Non solo Serie A. Tutti gli scioperi del mondo dello sport
CalcioIn America si chiama lock out, in Spagna huelga, in Italia rinvio. Cambiano i nomi ma non la sostanza: i campionati si fermano e non è facile farli ripartire. Un fenomeno che ha messo in ginocchio i tifosi di mezzo mondo. VIDEO
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di ALBERTO MAURO
Paese che vai, sciopero che trovi. In America si chiama lock out, in Spagna huelga, in Italia rinvio. Cambiano i nomi ma non la sostanza: lo sport si ferma, e non è facile farlo ripartire. E' un fenomeno mondiale preoccupante, che mai come quest'anno ha messo in ginocchio i tifosi di mezzo mondo. L'America, come spesso accade, è arrivata per prima. Si è salvato soltanto il baseball, male il football, peggio ancora il basket.
L'Nfl ripartirà, anche se in ritardo, l'11 settembre (data simbolica) con la opening night dopo 134 giorni di battaglie legali. I proprietari delle franchigie e il comitato giocatori hanno sottoscritto il nuovo accordo collettivo decennale, nuovi equilibri finanziari e aumento dei salari minimi a 55.000 dollari.
Ancora ferma al palo, invece, la NBA. Troppa distanza tra le richieste economiche dell'associazione giocatori e le proposte dei proprietari, e così il 1° luglio è calato il sipario su tutti i parquet d'America, con un lockout che ricorda in tutto e per tutto quello della stagione 88 - 89.
Anche in Europa il mal-di-campo ha colpito lo sport più popolare: il calcio. In Spagna il sindacato dei giocatori ha proclamato uno sciopero ad oltranza per le prime due giornate del campionato. Motivo? Il mancato pagamento degli stipendi da parte di alcuni club di prima e seconda divisione, la prima giornata è saltata ma nel frattempo è stato raggiunto un accordo con la Lega e la seconda di campionato si giocherà.
Anche l'Italia non è immune al virus: Lega e Aic non hanno trovato l'accordo sull'articolo 7 e il contributo di solidarietà, ha fallito anche l'estremo tentativo di un contratto-ponte fino a giugno proposto da Tommasi. Risultato: prima giornata rinviata a data da destinarsi.
L'ultimo caso non è uno sciopero ma una protesta vibrante, da parte dei piloti del MotoGP che non vogliono correre a Motegi (causa radiazioni post Fukushima). I tifosi quest'anno devono avere pazienza.
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