Agnelli: "Un progetto pioneristico che cambierà il calcio"

Calcio
Ecco il momento clou dell'inaugurazione del nuovo stadio della Juve: Andrea Agnelli taglia il nastro
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Il presidente dei bianconeri ha presentato il nuovo stadio di proprietà: "Benventuti a casa. Oggi si apre un nuovo capitolo della nostra leggenda". Del Piero: "Qui ho vinto il mondo". Capello: "Speriamo che i politici capiscano cosa abbiamo bisogno". FOTO

FOTO: Gianni Agnelli, il signore della Signora - Conte, da bandiera ad allenatore bianconero - Del Piero, da 18 anni l'uomo della Signora - L'intramontabile fascino della Juventus, sfoglia l'album

Così su Sky l'inaugurazione del nuovo stadio

"Benvenuti a casa. Siamo decine di milioni nel mondo, milioni in Italia e centinaia di migliaia in città. Siamo gente che sa gioire, soffrire, stringere i denti, noi siamo la gente della Juve. Siamo gente che si riconosce, che sa accettare i risultati ottenuti su un campo verde come questo, con linee che non mentono perchè il campo dice sempre la verità". Andrea Agnelli ha iniziato così il discorso inaugurale durante la cerimonia di apertura del nuovo stadio della Juventus. "Un prato come questo - ha aggiunto il presidente bianconero - ci ha consacrato 29 volte campioni d'Italia, 2 volte campioni  d'Europa e due volte campioni del mondo. Oggi si apre un nuovo capitolo di questa leggenda, che supera amarezze e gioie, che supera presidenti e calciatori. Una leggenda che ha scaldato cuori e generazioni, una leggenda che oggi entra in casa sua, la Juventus". "Quando entreremo a casa nostra - l'esortazione di Agnelli - sapremo guardarci negli occhi e i nostri sguardi incroceranno i nostri ragazzi, che vogliono vincere perchè vincere è sempre stata una nostra abitudine"

Agnelli, ai microfoni di Sky che ha trasmesso l'inaugurazione - definisce lo stadio un progetto "pioneristico, che cambierà il modo di intendere il calcio, e non solo per la Juve ma per tutto il calcio italiano". E aggiunge "Mi piace ricordare che l'idea nacque a metà degli anni '90, ma il progetto è partito nel 2008, in un momento non facile per la società ma anche per il contesto macroeconomico". Agnelli ha evitato di tornare sull'argomento degli scudetti revocati: "Ventinove o ventisette? Siamo sul campo, e abbiamo sempre detto che è il campo che dà certe emozioni. Però questo è un argomento delicato - ha concluso - non è l'occasione per parlarne. La nostra storia è fatta di momenti belli e di momenti meno belli, e noi ce la teniamo tutta".

Del Piero e Boniperti - Suggestivo accostamento, a centrocampo, fra la Juventus del presente, Alessandro Del Piero, e quella del passato, Giampiero Boniperti, classe 1928. Pieno di significato i loro brevi messaggi mandati dal tappeto verde del nuovo stadio. "Qui ho vinto il mondo - ha esordito Del Piero - e garantisco che la voglia di vincere è rimasta la stessa". "Sono qui dopo 67 anni a farvi gli auguri per altre grandi vittorie. Sono arrivato alla Juventus il 4 giugno 1946 - racconta Boniperti - e ricordo ancora adesso quel momento preciso. Ancora oggi penso che vincere non sia importante, ma sia l'unica cosa che conta".

Capello: " Che i politici capiscano di cosa abbiamo bisogno" - "Speriamo che da questa serata, da questo stadio, l'Italia, i politici capiscano di cosa abbiamo bisogno". Lo ha detto Fabio Capello, ai microfoni di Sky, parlando del nuovo stadio di proprietà della Juve. Poi gli scudetti contesi degli anni di Calciopoli: "Abbiamo fatto tutto quel che potevamo sul campo, e per quanto ci riguarda quei due scudetti li vincemmo sul campo". L'ex allenatore bianconero, ora ct della nazionale inglese, ha anche parlato della lunga risalita dalla B della Juve: "Questa maglia dà una pressione enorme, sono stati presi tanti buoni giocatori ma non top: il vino si fa con l'uva buona". Poi una carrellata storica: "Anche la mia Juve era molto forte, ma credo che quella di Platini e Scirea, allenata da Trapattoni, fosse davvero difficile da battere. Ma anche quella di Zidane era una bella Juve".

Fassino: "Si sentirà il dodicesimo giocatore, lo spettatore" - Un'opera che fa onore allo sport e a Torino". Così il sindaco di Torino, Piero Fassino, appena giunto con la moglie Anna Serafini all'inaugurazione del nuovo stadio della Juventus. "E' un bellissimo stadio, un'opera di architettura sportiva innovativa e moderna che consente allo spettatore di essere partecipe sul campo, creando una tensione emotiva molto forte. Il dodicesimo giocatore, cioè lo spettatore - ha concluso Fassino – peserà e si sentirà".