Roma, falsa partenza. De Rossi: "Non arriviamo mai a rete"
CalcioCapitan Futuro commenta il problema della squadra dopo la sconfitta interna con il Cagliari. Il tecnico Luis Enrique si prende le sue responsabilità: "Se gli attaccanti non sono andati così bene, prima di tutto è colpa mia. Totti? Può dare di più". FOTO
FOTO: Un giorno da Luis Enrique: che brutto esordio...
LE PAGELLE DI ROMA-CAGLIARI
Daniele De Rossi, come spesso gli capita, nei momenti difficili ci mette la faccia. "Potevamo fare meglio - esordisce con ironia ai microfoni Sky, dopo il ko interno contro il Cagliari -. L'identità c'è, l'impostazione anche, manca un bel po' di concretezza. Non arriviamo mai a rete". Nonostante i tanti nomi nuovi in campo, "l'identità è stata creata - aggiunge De Rossi - ma bisogna che non sia solo bella e capace di tener palla. Bisogna anche saper vincere". "I fischi? Io ho sentito anche gli applausi. I tifosi della Roma sono molto appassionati e questo a volte si trasforma in impazienza". Oggi a Roma faceva un gran caldo: "Le prime 4-5 partite di campionato non andrebbero giocare alle 15.00. Non ci vuole uno scienziato per capirlo e comunque il caldo c'era anche per il Cagliari, quindi non ci attacchiamo a questo". Infine una battuta sul rinnovo del contratto, che tarda: "Non sono venuto per parlarne. Non lo vivo con ansia, è un momento difficile per la squadra ed ora devo pensare a questo".
Il commento di Luis Enrique - "Totti in campo per 90'? E come ha giocato?...". Per una volta, è Luis Enrique a fare una domanda sul capitano giallorosso. Dopo le settimane di querelle sull'impiego o meno del n. 10 e sul suo ruolo nella nuova Roma, e i segnali di pace dei giorni scorsi, alla prima di campionato il tecnico spagnolo ha schierato un tridente con Totti, Osvaldo e Bojan: poi due cambi, ma per gli altri due attaccanti. "Può dare molto di più? - ha poi aggiunto Luis Enrique, ai microfoni di Sky - Lo so, lo conosco perfettamente anche io. Se gli attaccanti non sono andati così bene, prima di tutto è colpa mia".
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Daniele De Rossi, come spesso gli capita, nei momenti difficili ci mette la faccia. "Potevamo fare meglio - esordisce con ironia ai microfoni Sky, dopo il ko interno contro il Cagliari -. L'identità c'è, l'impostazione anche, manca un bel po' di concretezza. Non arriviamo mai a rete". Nonostante i tanti nomi nuovi in campo, "l'identità è stata creata - aggiunge De Rossi - ma bisogna che non sia solo bella e capace di tener palla. Bisogna anche saper vincere". "I fischi? Io ho sentito anche gli applausi. I tifosi della Roma sono molto appassionati e questo a volte si trasforma in impazienza". Oggi a Roma faceva un gran caldo: "Le prime 4-5 partite di campionato non andrebbero giocare alle 15.00. Non ci vuole uno scienziato per capirlo e comunque il caldo c'era anche per il Cagliari, quindi non ci attacchiamo a questo". Infine una battuta sul rinnovo del contratto, che tarda: "Non sono venuto per parlarne. Non lo vivo con ansia, è un momento difficile per la squadra ed ora devo pensare a questo".
Il commento di Luis Enrique - "Totti in campo per 90'? E come ha giocato?...". Per una volta, è Luis Enrique a fare una domanda sul capitano giallorosso. Dopo le settimane di querelle sull'impiego o meno del n. 10 e sul suo ruolo nella nuova Roma, e i segnali di pace dei giorni scorsi, alla prima di campionato il tecnico spagnolo ha schierato un tridente con Totti, Osvaldo e Bojan: poi due cambi, ma per gli altri due attaccanti. "Può dare molto di più? - ha poi aggiunto Luis Enrique, ai microfoni di Sky - Lo so, lo conosco perfettamente anche io. Se gli attaccanti non sono andati così bene, prima di tutto è colpa mia".
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