Destini incrociati, Pastore-Palermo e la parabola di Mangia
CalcioLa piccola stella che se n'è andata a Parigi (Javier), e il piccolo Mago appena arrivato (il nuovo tecnico). Sono le due facce del tifo rosanero. Due volte felice: per l'ex idolo volato da Leonardo e per il mini Mourinho che prende appunti. FOTO
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di Christian Giordano
Duemila km più a sud, e un quarto d'ora dopo. Quando Javier Pastore decideva, al 68', con un lob dei suoi, Paris Saint Germain-Stade Brestois, il Palermo che non è più suo ma resta di Miccoli, pareggiava 2-2 con l'Inter non ancora di Gasperini. Poi sarebbero arrivati il secondo gol del capitano e il 4-2 di Pinilla.
Un debutto che neanche nei sogni, per Devis Mangia, promosso capoallenatore al Palermo con un salto triplo dalla Primavera del Varese a quella di Zamparini. La piccola stella senza cielo che se n'è andata, e il piccolo Mago appena arrivato. Sono le due facce del tifo rosanero. Due volte felice: per l'ex idolo volato da Leonardo, e per il mini Mourinho che in panchina prende appunti su un taccuino, un Conte dei poveri per la grinta con cui vive la partita davanti a una panchina su cui non siede mai.
Finché, alla fine, non festeggia come un ragazzino. Lui che i ragazzini li ha allenati fino al 31 agosto, e mai avrebbe pensato, a 37 anni - il più giovane allenatore in Serie A - di ritrovarsi a dare indicazioni a Miccoli, a far entrare Pinilla, a dare scacco matto a Gasperini e a un 3-4-3 che non ha convinto nessuno. Soprattutto la vecchia guardia, di cui lui era tifoso. Invece è successo, e senza la stella: volata lassù, duemila km più a nord e un quarto d'ora prima.
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Finché, alla fine, non festeggia come un ragazzino. Lui che i ragazzini li ha allenati fino al 31 agosto, e mai avrebbe pensato, a 37 anni - il più giovane allenatore in Serie A - di ritrovarsi a dare indicazioni a Miccoli, a far entrare Pinilla, a dare scacco matto a Gasperini e a un 3-4-3 che non ha convinto nessuno. Soprattutto la vecchia guardia, di cui lui era tifoso. Invece è successo, e senza la stella: volata lassù, duemila km più a nord e un quarto d'ora prima.
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