Inter-Roma, che gara: ci si gioca 3 punti e una panchina

Calcio
Ma quale panettone! Gian Piero Gasperini sente la fiducia di Moratti
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I "traballanti" Gasperini e Luis Enrique a confronto. Il tecnico nerazzurro passa al 3-5-2 (Forlan e Milito in attacco) e spende belle parole per il progetto del collega spagnolo. Giallorossi con la certezza Totti e Bojan-Osvaldo a completare il tridente

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Inter-Roma vale tre punti e una panchina. Gian Piero Gasperini si avvia verso la sfida più importante della sua finora breve carriera all'Inter, quella che può regalargli il rilancio o la perdita del posto. Di fronte ha un collega precario quanto lui, Luis Enrique, tecnico di un'altra squadra che non ha cominciato col piede giusto in questo campionato.

Qui Inter - "Il motivo per essere ottimista è che quando vai giù è facile risalire, l'altro motivo meno scaramantico e più concreto è che credo che domani sera si possa fare una bella partita" - ha dichiarato l'allenatore nerazzurro in conferenza stampa.
"In questi ultimi giorni attorno a me c'è stata molta bufera, ma con squadra e dirigenza assolutamente no. Su questo lavoro e credo che già domani potremo dare una risposta importante. Può essere il momento per ripartire al meglio". "Mi regolo sul mio lavoro e sulla mia professionalità e su quello che dicono il presidente e la società, non su quello che sostengono altri", ha risposto a chi gli chiedeva se si sentisse appeso a un filo dopo le tre sconfitte consecutive dell'Inter in altrettante partite ufficiali.
Bufera in casa nerazzurra? Forse al di fuori ma, spiega l'allenatore, "non nei rapporti con la squadra nè con il club".

Poi una risposta anche per Roberto Mancini, che ha parlato della fine di un ciclo per i nerazzurri. "Un ciclo è finito? Se ne apre un altro. Siamo competitivi: di certo in Italia, mentre in Europa hai meno margini di recupero. Però ci basta poco per ribaltare il passo falso. Se c'è fiducia in me? Credo di sì, ma deve essere accompagnata dai risultati".

"La Roma è una squadra che ha avuto delle difficoltà, ma crede in un progetto importante che sta sviluppando bene e credo faranno cose molto buone con il passare del tempo e apprezzo molto questa idea". "Abbiamo molta considerazione di questa Roma - ha aggiunto - ha un possesso palla importante ed ha dei riferimenti e una organizzazione che già si vede, c'è l'impronta e noi dovremo essere molto precisi per non subire il loro possesso palla".

Il tecnico nerazzurro, però, non si sbilancia sul modulo ("Difesa a tre? L'organizzazione tattica da attuare per affrontare la Roma la conosciamo bene. Ci sono parecchi giocatori che in questo momento non riescono a recuperare, dobbiamo vedere queste situazioni e vedere come rimediare"), anche se pare che si vada verso il ritorno alla difesa a 3, abbandonata solo per la partita di Champions. Centrocampo a 5 (con Obi e Nagatomo larghi, Sneijder, Cambiasso e Zanetti in mezzo) e il tandem Forlan-Milito in avanti.

Qui Roma - "L'Inter non ha iniziato bene la stagione proprio come noi, ma non sarà facile - ha spiegato Luis Enrique - è una squadra di livello, ha vinto la Champions, Gasperini è un grande allenatore e ha ottimi giocatori. Sarà un importante test per vedere se siamo cresciuti. Noi andiamo a Milano per fare una bella partita e uscire dal campo con una vittoria".

I tre punti, d'altronde, non servirebbero solo a rassicurare l'ambiente, ma permetterebbero allo spagnolo di lavorare con maggiore serenità. Come diceva Mark Twain, infatti, "un uomo con una nuova idea non è tranquillo finché non la realizza", e finché Luis Enrique non avrà dimostrato la bontà del proprio progetto tecnico si sentirà costantemente in bilico.

In campo, Taddei dovrebbe completare la linea difensiva sulla sinistra (Luis Enrique vuole un giocatore in grado di spingere). Centrocampo con De Rossi, Pjanic e Perrotta. In attacco, accanto a Totti, Osvaldo e Bojan sono favoriti su Borriello e Borini.


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