Derby, Olimpico blindato. Ma alla fine tutto è filato liscio
CalcioRafforzata la sicurezza intorno allo stadio all'indomani della manifestazione degli "indignados": fermati tre giovani trovati in possesso di coltelli e petardi. Sugli spalti però è stata solamente una serata di festa
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Al posto di bastoni e pietre da lanciare, bandiere e sciarpe da indossare. Invece dei temutissimi black bloc, tifosi di Lazio e Roma. Il derby fila via liscio dopo la giornata d'inferno vissuta dalla Capitale, messa a ferro e fuoco in occasione della manifestazione degli 'indignati'. Gli scontri tra violenti e forze dell'ordine non abitano all'Olimpico prima e durante la partita. L'attenzione è tutta per Lazio-Roma. Anche se, a poche ore dalla stracittadina, il sindaco Gianni Alemanno aveva alzato il livello di guardia dichiarando che "il derby desta preoccupazione". E infatti, per garantire l'ordine pubblico, sono stati disposti dalla Questura controlli a tappeto, aree pedonalizzate ad ampio raggio, divieto di transito per macchine e motorini nei pressi dello stadio. Insomma, un Olimpico blindato.
Le aree intorno all'impianto e al ministero degli Affari Esteri sono state chiuse al traffico a partire dalle 16, e nelle stesse strade il divieto di sosta era già scattato alle prime luci del mattino. L'afflusso dei tifosi all'inizio dell'incontro non ha destato particolari problemi se si escludono le tre persone fermate dalla Digos nell'ambito dei servizi preventivi svolti nei dintorni dello stadio. I tre tifosi, fermati per un controllo, sono stati trovati in possesso di un coltello, un petardo e un fumogeno. Il giovane che aveva il coltello, 23 anni, e' stato arrestato per il porto di armi ed oggetti atti ad offendere. Per lo stesso reato, invece, un altro dei fermati, minorenne, è stato denunciato. La denuncia è scattata anche per un 22enne, trovato in possesso di un fumogeno e di un petardo di grosso calibro. Per tutti è scattato inoltre il Daspo, rispettivamente della durata di 3 anni per l'arrestato, e di due anni per gli altri due fermati. Sono stati inoltre identificate altre 7 persone che si trovavano in compagnia con i tre fermati.
All'interno dello stadio, invece, da segnalare i cori antisemiti partiti dalla curva Nord biancoceleste prima del fischio d'inizio dell'incontro. "Su cantiamo tutti insieme giallorosso ebreo" il canto scandito più volte dagli ultras. "Di questo siamo stanchi e non vogliamo continuare a parlare" la presa netta di posizione del presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. Per evitare inutile problemi, poi, è stato annullato il consueto volo beneaugurante dell'aquila Olimpia, mascotte della Lazio, prima del fischio d'inizio del derby capitolino: per il rapace solo un ampio giro sotto la curva occupata dai sostenitori laziali assieme al suo addestratore. Infine, sia nel primo che nel secondo tempo, dagli altoparlanti dell'Olimpico sono stati inviati annunci affinché si sospendesse l'utilizzo di dispositivi laser puntati nei confronti dei giocatori in campo, disturbarti dalla luce negli occhi. Tutto sommato molto poco, se paragonato ai fantasmi di Roma e alle sue paure.
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Le aree intorno all'impianto e al ministero degli Affari Esteri sono state chiuse al traffico a partire dalle 16, e nelle stesse strade il divieto di sosta era già scattato alle prime luci del mattino. L'afflusso dei tifosi all'inizio dell'incontro non ha destato particolari problemi se si escludono le tre persone fermate dalla Digos nell'ambito dei servizi preventivi svolti nei dintorni dello stadio. I tre tifosi, fermati per un controllo, sono stati trovati in possesso di un coltello, un petardo e un fumogeno. Il giovane che aveva il coltello, 23 anni, e' stato arrestato per il porto di armi ed oggetti atti ad offendere. Per lo stesso reato, invece, un altro dei fermati, minorenne, è stato denunciato. La denuncia è scattata anche per un 22enne, trovato in possesso di un fumogeno e di un petardo di grosso calibro. Per tutti è scattato inoltre il Daspo, rispettivamente della durata di 3 anni per l'arrestato, e di due anni per gli altri due fermati. Sono stati inoltre identificate altre 7 persone che si trovavano in compagnia con i tre fermati.
All'interno dello stadio, invece, da segnalare i cori antisemiti partiti dalla curva Nord biancoceleste prima del fischio d'inizio dell'incontro. "Su cantiamo tutti insieme giallorosso ebreo" il canto scandito più volte dagli ultras. "Di questo siamo stanchi e non vogliamo continuare a parlare" la presa netta di posizione del presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. Per evitare inutile problemi, poi, è stato annullato il consueto volo beneaugurante dell'aquila Olimpia, mascotte della Lazio, prima del fischio d'inizio del derby capitolino: per il rapace solo un ampio giro sotto la curva occupata dai sostenitori laziali assieme al suo addestratore. Infine, sia nel primo che nel secondo tempo, dagli altoparlanti dell'Olimpico sono stati inviati annunci affinché si sospendesse l'utilizzo di dispositivi laser puntati nei confronti dei giocatori in campo, disturbarti dalla luce negli occhi. Tutto sommato molto poco, se paragonato ai fantasmi di Roma e alle sue paure.
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