Gattuso, il nervo malato e la paura: "Ho temuto il peggio"

Calcio
Gennaro Gattuso si è presentato in sala stampa con una maglia rossonera dedicata a Simoncelli
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Il centrocampista rossonero, con una maglia ricordo di Simoncelli, parla del problema all'occhio che da 50 giorni lo costringe al riposo: "In campo non vedo. Tra quattro mesi mi opero. Ho temuto qualcosa di grave, molto più che di abbandonare il calcio"

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L'occhio sinistro strabico, gli occhiali squadrati da nerd, e un Gennaro Gattuso insolitamente mesto: "Ho un problema al nervo dell'occhio, dopo 50 giorni di stop ci vogliono ancora 4 mesi e poi mi opero", ha spiegato a Milanello il centrocampista rossonero e campione del mondo 2006. "Posso allenarmi, ma non posso giocare perché in campo non vedo - ha spiegato il giocatore - Pensavo negativo, c'è stato un momento che pensavo al peggio, altro che tornare in campo. Ora però voglio tornare a giocare".

Gattuso e il Milan omaggiano comunque Marco Simoncelli, il pilota della MotoGp morto ieri a
Sepang
e che era tifoso rossonero. Il centrocampista, in conferenza stampa, ha infatti esposto davanti al microfono una maglia rossonera con su stampato il nome "Simoncelli".

Ringhio, assente dai campi dopo una breve apparizione nella prima giornata di A disputata, Milan-Lazio, ha spiegato l'effetto della disfunzione - una paralisi del nervo cranico, come spiegato dal medico sociale del Milan, Rodolfo Tavana - con alcuni esempi: "E' brutto quando vai al computer a scrivere una mail, pensi di toccare il tasto di una lettera e invece scrivi altro - le parole del milanista - Oppure provi a guardare la televisione, e la vedi in un posto diverso da quello dove sta. Io mi alleno tutti i giorni, sto nello spogliatoio, partecipo della vita della squadra. Ma confesso che c'è stato un momento in cui ho temuto il peggio, altro che smettere col calcio". "Il calcio - ha aggiunto Gattuso - è la mia vita. Mi ritengo una persona fortunata. Ora che via via abbiamo escluso altre cause, so quale è il decorso. Tavana mi è stato vicinissimo, gli specialisti mi hanno dato speranze per il ritorno all'attività agonistica

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