Milan, la via per la rimonta: il gol che arriva da lontano
CalcioDelle sedici reti segnate dai rossoneri in campionato, ben dieci portano la firma di centrocampisti e difensori. Il capocannoniere Nocerino e Boateng hanno segnato due triplette in quattro giorni. Resta solo da ritrovare l'equilibrio difensivo
FOTO: Squadra per squadra: errori ed orrori arbitrali - Le immagini più belle del campionato - Milito, che gol mangiato! Il Principe non segna ma finisce in rete
di AUGUSTO DE BARTOLO
Dicono che per vincere un campionato occorrano i gol dei centrocampisti. Avere un difensore che segna è un plus non necessariamente richiesto, ma tanto meglio se disponibile. Le reti degli attaccanti, considerate ordinaria amministrazione se non arrivano in quantità maggiori di venti a stagione, necessitano di un aiutino. Le prodezze dei mediani spesso valgono quei punti che, a fine anno calcistico, contano per fregiarsi del titolo. Al Milan sta accadendo proprio questo. Ibra, Cassano, Robinho, El Shaarawy, Pato fino a questo momento, hanno firmato un numero di reti che restano nella media. In fatto di gol non eccelle nessuno degli avanti rossoneri, gli exploit dei centrocampisti, invece, hanno lasciato allo stesso tempo sorpreso e soddisfatto il tecnico Allegri.
Due triplette in 4 giorni, a nome di Boateng e Nocerino, il primo un solo gol nella passata stagione in rossonero, il secondo 6 in 122 partite con la maglia del Palermo. Il duttile Antonio, ultimo acquisto della campagna estiva 2011, spesso sin troppo sottovalutato, anche da un certo Montolivo (probabile rossonero del futuro), è addirittura il capocannoniere del Milan con 4 reti. Ma non solo, Aquilani ha dimostrato di saperci fare, di testa, nonostante il suo gol al Napoli non abbia portato punti e Seedorf ha regalato il successo sul Cesena. In quel di Lecce il gol vittoria è addirittura arrivato da molto lontano, Boateng ha pensato a suonare la carica, Yepes al colpo di grazia.
L'incidenza del blocco centrocampo (soprattutto) e difesa sull'incisività del Milan è di 10 gol contro i 6 messi a segno dalle punte. Nota lieta per la rimonta rossonera che sta passando attraverso un gioco in cui gli inserimenti da dietro contano almeno quanto le verticalizzazioni su Ibra e gli assist di Cassano. Da migliorare resta l'equilibrio difensivo che, rispetto allo scorso anno, quando il Milan vinse il tricolore con la miglior retroguardia, sembra a tratti smarrito e rende quella rossonera una squadra pericolosamente zemaniana.
In Champions, invece, il trend è quello consueto, 6 gol, 4 degli attaccanti e 2 dei centrocampisti. Il modo migliore per poter ambire al tricolore e arrivare fino in fondo in Europa è trovare il giusto compromesso.
Da non perdere - Addio Simoncelli, lo Speciale - da TG24: tutti gli aggiornamenti sull'alluvione in Liguria
di AUGUSTO DE BARTOLO
Dicono che per vincere un campionato occorrano i gol dei centrocampisti. Avere un difensore che segna è un plus non necessariamente richiesto, ma tanto meglio se disponibile. Le reti degli attaccanti, considerate ordinaria amministrazione se non arrivano in quantità maggiori di venti a stagione, necessitano di un aiutino. Le prodezze dei mediani spesso valgono quei punti che, a fine anno calcistico, contano per fregiarsi del titolo. Al Milan sta accadendo proprio questo. Ibra, Cassano, Robinho, El Shaarawy, Pato fino a questo momento, hanno firmato un numero di reti che restano nella media. In fatto di gol non eccelle nessuno degli avanti rossoneri, gli exploit dei centrocampisti, invece, hanno lasciato allo stesso tempo sorpreso e soddisfatto il tecnico Allegri.
Due triplette in 4 giorni, a nome di Boateng e Nocerino, il primo un solo gol nella passata stagione in rossonero, il secondo 6 in 122 partite con la maglia del Palermo. Il duttile Antonio, ultimo acquisto della campagna estiva 2011, spesso sin troppo sottovalutato, anche da un certo Montolivo (probabile rossonero del futuro), è addirittura il capocannoniere del Milan con 4 reti. Ma non solo, Aquilani ha dimostrato di saperci fare, di testa, nonostante il suo gol al Napoli non abbia portato punti e Seedorf ha regalato il successo sul Cesena. In quel di Lecce il gol vittoria è addirittura arrivato da molto lontano, Boateng ha pensato a suonare la carica, Yepes al colpo di grazia.
L'incidenza del blocco centrocampo (soprattutto) e difesa sull'incisività del Milan è di 10 gol contro i 6 messi a segno dalle punte. Nota lieta per la rimonta rossonera che sta passando attraverso un gioco in cui gli inserimenti da dietro contano almeno quanto le verticalizzazioni su Ibra e gli assist di Cassano. Da migliorare resta l'equilibrio difensivo che, rispetto allo scorso anno, quando il Milan vinse il tricolore con la miglior retroguardia, sembra a tratti smarrito e rende quella rossonera una squadra pericolosamente zemaniana.
In Champions, invece, il trend è quello consueto, 6 gol, 4 degli attaccanti e 2 dei centrocampisti. Il modo migliore per poter ambire al tricolore e arrivare fino in fondo in Europa è trovare il giusto compromesso.
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