Vucinic-Marchisio, la Juve vola in vetta. Inter all'inferno

Calcio
Vucinic esulta dopo il gol del momentaneo vantaggio della Juve nel match di San Siro finito 2-1 in favore dei bianconeri sull'Inter
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Nell'anticipo serale della 10.a giornata di A i bianconeri s'impongono 2-1 a San Siro e tornano al comando della classifica. Il montenegrino e il centrocampista firmano il successo, Maicon il momentaneo pari. Nerazzurri in zona retrocessione. LE FOTO

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INTER-JUVENTUS 1-2
12' Vucinic (J), 28' Maicon (I), 33' Marchisio (J)

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di AUGUSTO DE BARTOLO

Questa volta le occasioni non sono mancate e i gol sono arrivati. La Juventus ha imparato ad essere cinica, è diventata grande, matura, nella notte dei veleni addolcita da un successo che riporta indietro nel tempo di 65 anni (15 dicembre 1946) con la Signora capolista e l'Inter ad arrancare in zona retrocessione. Questa è la realtà odierna e se il futuro dei bianconeri è proiettato al grande sogno, l'incubo dei nerazzurri è appena cominciato. Undici punti di distacco dalla vetta, otto conquistati in un campionato che al termine della 10.a giornata potrebbe vedere la formazione di Ranieri evidenziata in rosso nelle classifiche proposte dai media. E al tecnico nerazzurro non è servita nemmeno la telefonata talismano del rimpianto Mourinho che aveva chiesto a San Siro di spingere la squadra come ai tempi che furono. Di quell'Inter, furiosa, arrabbiata, affamata, è rimasto qualche giocatore ma lo spirito si è letteralmente dissolto.

Conte, da parte sua, ha inculcato ai suoi la voglia matta di tornare a recitare un ruolo da protagonisti nel campionato italiano dopo troppi anni di assenza. La squadra è giovane, corre da matti e finalmente ha anche trovato qualità e sicurezza. Quella data da Pirlo in mezzo al campo le cui geometrie si fondono alla perfezione con gli inserimenti letali di Marchisio, il gioco di sponda proposto da Matri, le finalizzazioni di Vucinic, la solidità difensiva, tutti ingredienti che sono bastati per conquistare il successo e tornare in vetta dopo l'exploit del Milan a Roma.

Qualche rischio corso, ma ordinaria amministrazione, un piccolo cedimento fisico nel finale che ci sta, sono state le uniche pecche di una squadra che ha dimostrato di non patire il gap di esperienza rispetto a quelle in partenza (ad agosto) più collaudate. Conte ha messo da parte i panni del "fondamentalista" del 4-2-4, ha saputo ridisegnare la squadra prima con un 4-3-1-2, poi risistemandola con una punta (Vucinic) più Vidal per contenere l'assalto finale dei nerazzurri.

Una disposizione tattica camaleontica che non concede punti di riferimento coadiuvata da una difesa che è rimasta cortissima pronta a spezzare sul nascere qualsiasi iniziativa interista. Sneijder, ingabbiato tra le linee, ha avuto vita durissima, Pazzini, stretto nella morsa tra Barzagli e Bonucci, è stato l'unico, con un colpo di testa incocciato sulla traversa e con un destro al volo terminato fuori, a creare qualche pericolo dalle parti di Buffon. Vucinic, terzo gol all'Inter, terzo a Milano, e uno straordinario Marchisio hanno dato il colpo di grazia al già ferito avversario. A Del Piero, nel finale, è capitata l'occasione di depositare la ciliegina sulla torta, ma il capitano bianconero l'ha clamorosamente mancata. Sarebbe stata una serata troppo perfetta per la Juve. Per ora basta l'aria pulita che si respira in vetta.