Pea, l'idolo di Mou. E quel Sassuolino tolto dalla scarpa

Calcio
Fulvio Pea sta facendo grande il Sassuolo che sente profumo di serie A
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B COME BARONE. Il tecnico degli emiliani, terzi in classifica, è il personaggio della settimana. Non ha mai giocato a calcio ma ha vinto tutto con la Primavera della Samp. Allievo di Simoni, all'Inter lo volle fortemente Mourinho per allenare i giovani

STATISTICHE - Calendario, classifiche e cifre della Serie B 2011-12

di DANIELE BARONE

Dicono che vincere cinque volte 1-0 sia molto meglio che vincerne una 5-0. Non fa una piega. Ma a Fulvio Pea passare per quello che "ha vinto con il solito golletto" evidentemente non andava giù e, nel giorno del derby, ha pensato di andare oltre: 3-0 alla fine del primo tempo e 5-2 al novantesimo. Spettacolo servito. Applausi. E fischi, forse, nelle orecchie dei dirigenti della Sampdoria che con Pea hanno vinto tutto nel biennio della Primavera 2007-09 (scudetto, Coppa Italia e Supercoppa) e che oggi gli stanno sei punti sotto in classifica e molti di più in termini di tranquillità.

La seconda difesa del campionato e, lì davanti, il talento di Sansone e Boakye: il Sassuolo di Pea è la vera grande novità di questa serie Bwin. Un piccolo gioiello che nessuno aveva pensato tanto in alto, la scorsa estate, e adesso appena alle spalle di due vecchi santoni come Ventura e Zeman.
E molto più su del più "vecchio" di tutti e del più affezionato di tutti, Gigi Simoni, che un giorno prese Pea con sé e ne fece il suo fidatissimo vice: al CSKA di Sofia, all'Ancona, al Napoli, al Siena e anche alla Lucchese prima di passargli il testimone. "Vai, adesso tocca a te". Si sfideranno tra dieci giorni, il maestro che ha fatto tanta strada e che ancora si diverte a farne a Gubbio e l'allievo che, partito senza un grande passato (Pea non ha mai giocato a calcio), potrebbe avere un bel futuro dinanzi.

Già, perché deve avere qualcosa di speciale questo ragazzo quarantaquattrenne di Casalpusterlengo se è vero che fu Mourinho in persona a spingere e a convincere Moratti per portarlo nel settore giovanile dell'Inter (e dal portoghese, poi, lui resterà assolutamente conquistato) o se, appena arrivato ad Appiano, Ibrahimovic gli andò incontro per stringerli la mano e per dirgli che sapeva tutto di lui lasciandolo a bocca spalancata.

Ha vinto molto con i giovani, Pea, ha cresciuto Destro, Obi, Marilungo, Poli e molti altri che si fanno onore in B, sta cominciando a convincere anche i più grandi. Nel campionato che offre grandi occasioni, lui si è accomodato subito al tavolo migliore. E non sfigura per niente.

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