"Ora andremo all'appello sperando in una giustizia vera, altrimenti dovremo confidare in quella divina". L'ex dg Juventus non nasconde l'amarezza all'indomani della sentenza che lo ha condannato a 5 anni e 4 mesi. Moratti: no comment... I VIDEO E LE FOTO
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"E' stata una sentenza già scritta, ora andremo all'appello sperando in una giustizia vera, altrimenti dovremo confidare in quella divina". Luciano Moggi non nasconde l'amarezza all'indomani della sentenza del processo Calciopoli che lo ha condannato a 5 anni e 4 mesi. "Solo il primo round - ha detto a Sky Sport - io combatto ancora".
"Siamo al primo round, però un round era già scritto. C’era poco da dire di diverso, se non che era già scritto tutto quanto. Adesso c’è l’appello, vediamo un po’ come si può collocare. Devo dire che mi sembrano delle stranezze. Io voglio sapere, ad esempio, se mettono la partita Chievo-Fiorentina cosa c’entra la Juventus e cosa c’entra il sottoscritto. Oppure, se mettono Udinese-Brescia, è scoppiata una gazzarra, gli investigatori dicono che sono stati ammoniti tre giocatori dell’Udinese che non avrebbero giocato a Torino contro la Juventus, invece giocano tutti quanti escluso Jankulovski che ha dato un pugno e la fattispecie era addirittura che Camerota era l’assistente. Sono tutte cose fatte così, adesso poi non posso analizzare, anche perché la sentenza è stata praticamente fatta ieri sera, quindi non abbiamo neppure gli elementi. Però, a lume di naso, quello che si può dire su alcune partite è questo. Quindi, sono state tolte otto frodi, ne sono state lasciate dieci, mi sembra così, per cui alcune che proprio non si capiscono neanche, quindi andremo poi ad analizzarle e vedremo. Ieri sera non avevo voglia di parlare perché non conoscevo gli elementi, poi mi sono visto un po’ le cose e sicuramente adesso andremo all’appello sperando in una giustizia che non c’è scritta ma in una giustizia vera, altrimenti dobbiamo sperare in una giustizia divina...".
"Non capisco bene il comunicato della Juventus , sembra che abbia giocato io da solo. Ma non era certo così. Mi difenderò, su questo non c'è alcun dubbio". Moggi si mostra deluso della presa di posizione del club bianconero alla luce delle sentenze. "La Juve vinceva perché era la più forte - ha aggiunto intervistato da Skytg 24 -. Questo è stato un processo che non aveva ragione di essere. Combatterò per me e per quelli distrutti dal processo".
"Umanamente mi sento bene - ha detto ancora Moggi nell'intervista a Skytg 24 -, devo continuare a combattere. Dio mi darà la forza, cercherò di dimostrare il contrario di quello che è stato fatto. Sono deluso da tutto: la giustizia sportiva ha fatto un processo con 20 telefonate senza tenere conto delle altre, e da quella ordinaria mi aspettavo che fosse uguale per tutti. la sentenza era già scritta, non ha tenuto conto di tre anni di dibattimento. Mi adopererò per l'appello, sono fiducioso, non potrebbe essere altrimenti".
Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, dal canto suo non commenta la sentenza di Calciopoli che ha visto condannato, tra gli altri, Luciano Moggi. "Nessun commento", queste le uniche parole pronunciate dal numero uno nerazzurro uscendo dai suoi uffici della Saras.
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"Siamo al primo round, però un round era già scritto. C’era poco da dire di diverso, se non che era già scritto tutto quanto. Adesso c’è l’appello, vediamo un po’ come si può collocare. Devo dire che mi sembrano delle stranezze. Io voglio sapere, ad esempio, se mettono la partita Chievo-Fiorentina cosa c’entra la Juventus e cosa c’entra il sottoscritto. Oppure, se mettono Udinese-Brescia, è scoppiata una gazzarra, gli investigatori dicono che sono stati ammoniti tre giocatori dell’Udinese che non avrebbero giocato a Torino contro la Juventus, invece giocano tutti quanti escluso Jankulovski che ha dato un pugno e la fattispecie era addirittura che Camerota era l’assistente. Sono tutte cose fatte così, adesso poi non posso analizzare, anche perché la sentenza è stata praticamente fatta ieri sera, quindi non abbiamo neppure gli elementi. Però, a lume di naso, quello che si può dire su alcune partite è questo. Quindi, sono state tolte otto frodi, ne sono state lasciate dieci, mi sembra così, per cui alcune che proprio non si capiscono neanche, quindi andremo poi ad analizzarle e vedremo. Ieri sera non avevo voglia di parlare perché non conoscevo gli elementi, poi mi sono visto un po’ le cose e sicuramente adesso andremo all’appello sperando in una giustizia che non c’è scritta ma in una giustizia vera, altrimenti dobbiamo sperare in una giustizia divina...".
"Non capisco bene il comunicato della Juventus , sembra che abbia giocato io da solo. Ma non era certo così. Mi difenderò, su questo non c'è alcun dubbio". Moggi si mostra deluso della presa di posizione del club bianconero alla luce delle sentenze. "La Juve vinceva perché era la più forte - ha aggiunto intervistato da Skytg 24 -. Questo è stato un processo che non aveva ragione di essere. Combatterò per me e per quelli distrutti dal processo".
"Umanamente mi sento bene - ha detto ancora Moggi nell'intervista a Skytg 24 -, devo continuare a combattere. Dio mi darà la forza, cercherò di dimostrare il contrario di quello che è stato fatto. Sono deluso da tutto: la giustizia sportiva ha fatto un processo con 20 telefonate senza tenere conto delle altre, e da quella ordinaria mi aspettavo che fosse uguale per tutti. la sentenza era già scritta, non ha tenuto conto di tre anni di dibattimento. Mi adopererò per l'appello, sono fiducioso, non potrebbe essere altrimenti".
Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, dal canto suo non commenta la sentenza di Calciopoli che ha visto condannato, tra gli altri, Luciano Moggi. "Nessun commento", queste le uniche parole pronunciate dal numero uno nerazzurro uscendo dai suoi uffici della Saras.
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