Juve, giocattolo quasi perfetto. Ma se arriva il bomber...

Calcio
La Juve di Antonio Conte arriva alla sosta lagata alla Nazionale con una partita in meno e un virtuale terzo posto in classifica (Foto Getty)
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L'ANALISI. Le vittorie contro Fiorentina e Inter hanno dato precise indicazioni a Conte: il 4-3-3 funziona. Con troppi musi lunghi in panchina, però, a gennaio il mercato dovrà servire a fare cassa e a portare a Torino il top player sfumato in estate

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di ALFREDO ALBERICO

Chissà che campionato sarebbe oggi se il maltempo non avesse imposto il rinvio di Napoli-Juventus (recupero fissato il 29 novembre). A bocce ferme, nella settimana di sosta per gli impegni della Nazionale, lo slittamento appare sfavorevole soprattutto per i bianconeri. Il nubifragio ha fatto scivolare la squadra di Antonio Conte alle spalle della coppia di testa Udinese-Lazio, ma anche del Milan, secondo della classe e prepotentemente tornato alla ribalta. Movimenti di graduatoria temporanei certo, ma che qualche incertezza potrebbero suscitarla in chi è di colpo passato dalla modalità "inseguito" a quella "inseguitore". Lo stop arriva nel momento migliore della Juve, unica imbattuta del torneo che ha trovato una quadratura tattica dopo i successi di fila contro Fiorentina e Inter.

Cosa va
- Il modulo, non ci sono dubbi. Conte ha scelto il 4-3-3, e lo ha fatto dopo aver testato il 4-4-2, annusato il 4-5-1 e strizzato l'occhio al 4-2-4. Il tempo degli esperimenti è finito con una soluzione che dà solidità a tutti i reparti. Una soluzione che ricorda quella applicata dal "primo Lippi". Davanti Matri e Vucinic hanno i numeri per diventare la coppia perfetta. Molto però dipende dal montenegrino, accusato di essere capace di segnare gol impossibili e di fallire quelli più facili. Nulla di più vero.

Cosa non va
- Una delle leggi non scritte del calcio sostiene l'importanza della panchina lunga. La prospettiva cambia, però, se alle spalle del tecnico ci sono musi lunghi come quelli di Motta, Krasic, Elia, Toni, Quagliarella, Iaquinta e Amauri. In troppi non rientrano nei piani di Conte, il mercato di gennaio sarà propizio per delle cessioni.

Cosa serve - Fare cassa, dunque. E poi investire nell'acquisto di un bomber di razza. Operazione necessaria stando ai numeri: dei 15 gol realizzati in 9 partite, 7 portano la firma di centrocampisti (4 Marchisio, 1 Vidal, 1 Pepe, 1 Krasic). Tevez, da tempo ai ferri corti col Manchester City, è l'ipotesi che potrebbe tornare di moda dopo l'estate dei top player sfumati. Molto più probabile l'ingaggio di Farfan, attaccante esterno. Ci sono difficoltà per il rinnovo contrattuale del peruviano con lo Schalke 04. La Juve potrebbe approfittarne.

Promossi
- Il centrocampo bianconero, a pieni voti. Marchisio, Vidal, Pirlo e Pepe sono il giusto mix di qualità e quantità. L'ultimo è ormai un attaccante aggiunto, il primo indossa invece con disinvoltura i panni del trascinatore. I suoi gol hanno piegato Parma, Milan e Inter.

Bocciati -
Tutti quelli che non credono più in Alessandro Del Piero. Perché se è vero che il calcio è religione, non si può non avere fede in uno come lui. Il futuro del capitano (37 anni festeggiati da poco) è lontano da Torino. Fa male vedere un campione del genere, ancora in buona forma, tagliato fuori dai piani di una Juve, la sua Juve, finalmente in grado di tornare grande. Scampoli di partita e un contratto, l'ultimo, che scadrà a giugno. Le dichirazioni di metà ottobre del presidente Agnelli non lasciano spazio a ripensamenti. "Sicuri che andrà via?", ha detto giorni fa il portiere Buffon. In molti, come lui, si aggrappano a una speranza.

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