Petrucci attacca il calcio dei tribunali. Moratti concorda

Calcio
Duro sfogo di Gianni Petrucci contro i dirigenti del calcio (Getty)

All'indomani della sentenza del Tnas che si è detto incompetente sul ricorso della Juve per lo scudetto 2006, il presidente del Coni si sfoga: "Norme contro l'arroganza di una certa parte del calcio". L'interista: "Sono al suo fianco". VIDEO

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"Sono perfettamente d'accordo con il presidente del Coni Gianni Petrucci. Sono al suo fianco e condivido lo spirito e il senso di responsabilità con cui affronta questo momento del calcio italiano, che spero possa tornare a essere sport e meno un problema di tribunali". Lo ha scritto il presidente Moratti nerazzurro in una nota sul sito dell'Inter. Moratti ha poi glissato la domanda di un cronista se direbbe un sì a un tavolo con Petrucci dopo aver detto un no a un tavolo con Della Valle: "Quello di Petrucci - ha spiegato il presidente dell'Inter - è un invito da una istituzione, per il resto ho già risposto a questa domanda". Il numero uno di corso Vittorio Emanuele, dunque, torna sull'argomento che nelle ultime settimane ha monopolizzato le cronache dei giornali.

Infatti, dopo la sentenza del Tnas che si è dichiarato incompetente sul ricorso della Juve sullo scudetto 2006, Petrucci aveva lanciato un duro atto di accusa: "Basta, basta, io non ci sto. Il calcio è malato di doping legale. Se va avanti così sarà commissariato dall'opinione pubblica". E ancora: "Non è vero che chi urla più forte ha ragione. Basta, abbiamo affidato a un gruppo di saggi l'incarico di mettere a punto norme contro l'arroganza di una parte del calcio. Che senso ha andare avanti? - ha detto Petrucci riferendosi alla Juve - Fare un passo indietro vuol dire farne due avanti. La Lega è senza presidente da marzo, domani si riunisce. Faccia la sua scelta".

"Oggi le pagine giornali sono piene di aspetti legali - ha detto ancora Petrucci - C'è un'assenza di rispetto per le regole, di etica, finché c'è questa struttura gli arroganti non prevarranno". Prosegue Petrucci: "La prima giornata di campionato non è stata giocata, manca ancora la firma sul contratto collettivo, a marzo si è dimesso il presidente di A (Beretta, ndr) e, poiché non c'è un vice-presidente, non si è convocata un'assemblea elettiva. Ma si può andare avanti così? Abete, che difendo fino in fondo, viene criticato perché non aggredisce. Le regole vengono aggirate dai furbastri ma lo sport è un gioco e lo stiamo rovinando tutti. Abbiamo interpellato ieri sera e stamattina degli esperti di diritto: un presidente incaricato, Monti, sta salendo al Quirinale per sciogliere la riserva e, in un momento così delicato per il Paese, è umiliante dover difenderci da queste aggressioni.

Commentando la sentenza di incompetenza del Tnas sulla revisione dello scudetto del 2006 chiesta dalla Juventus. "Non so se sia giusto aver dato quello scudetto all'Inter, non sta al Coni dirlo - ha aggiunto Petrucci - Le regole però sono state rispettate e per il Coni il discorso è chiuso. Chi lo vuol riaprire creerà problemi alla serenità del calcio italiano: oggi si vive anche di credibilità e di curriculum. Abbiamo avuto un contenzioso con la Lazio, ieri abbiamo ritirato il reclamo, dimostrando buona volontà".

Circa la commissione di esperti di diritto a cui il Coni si affiderà composta da Pasquale De Lise, Paolo Salvatore, Piero Alberto Capotosti, Roberto Chieppa e Giulio Napolitano, il numero uno dello sport italiano assicura che "i tempi saranno rapidi. Ci sono chiare regole ma si supera ormai sempre la clausola compromissoria, andando direttamente al tribunale. Questi esperti dovranno dirci se c'è questo superamento e come difenderci da questi ricorsi perenni ai tribunali".

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