Napoli-Juve, pagelle: dalla rivincita di Pandev al Pepe-show
CalcioL'incontro di ieri sera tra gli azzurri di Mazzarri e i bianconeri di Conte ha infiammato il San Paolo. Spettacolo, emozioni e divertimento. Con tanti gol e una grande rimonta juventina. Ecco i protagonisti e uomini-chiave del match
DOSSIER: Squadra per squadra: errori ed orrori arbitrali
FOTO: Le immagini più belle del campionato - Conte-Mazzarri, è sfida a colpi di capelli - Napoli-Juve tra sfottò, assenti e uomini-gol
Guarda anche: Il Napoli ci prova, la Juve lo riprende: finisce 3-3
Una partita attesissima, che ha regalato grandi emozioni e ben sei reti. E' stata la serata della rimonta juventina, sul 3-1 per il Napoli i bianconeri sono riusciti a riprendere in mano la partita e chiudere al triplice fischio sul 3 a 3. E la squadra di Conte, così, si consolida in testa alla classifica. Ecco allora le pagelle del match, sotto forma di giudizi più che di voti, dedicate da Sky Sport24 agli uomini-chiave della serata del San Paolo.
NAPOLI
Hamsik - Gli verrebbe davvero voglia di andar via dopo aver sbagliato il rigore-bis impensabile da fallire, poi Hamsik si ravvede e rimedia con la spazzola scaccia-guai al proprio errore. Quando manca il terzo vertice del magico triangolo soffre ancora troppo.
Pandev - Scusate il ritardo: pare rivolgersi così Pandev ai suoi tifosi, ricorrendo a un titolo del napoletanissimo Troisi. Chiamato a sostituire l'insostituibile Cavani, ne imita alla perfezione il risultato finale. E questo, al di là del pareggio,vale per lui come rivincita personale
Maggio - La fascia destra è il suo regno, ma deve il meglio continua a offrirlo quando c'è da attaccare. E con la Juventus c'è soprattutto da difendere, soprattutto nel secondo tempo, con la capolista ferita nel'orgoglio. Impossibile, però, non apprezzarne la forza
Lavezzi - Pesa ancor più di Cavani sul gioco del Napoli: Lavezzi è l'imprevedibile davanti al quale ogni allenatore si danna l'anima. La tentazione dei compagni, a volte, è quella di affidargli il pallone e aspettare la sua ispirazione. Qualcosa inventa prima o poi. Gli manca sempre il gol
Inler - Di fronte ha un monumento, non un avversario: Pirlo intimorisce solo a guardarlo, Inler non riesce ancora a essere altrettanto determinante. E questa è la differenza tra il Napoli e le altre grandi squadre. Annullarla, in Italia, è sempre più difficile
Mazzarri - Conte da qualche giorno aveva preannunciato il piano: copiare il Napoli. Mazzarri né è stato lusingato, ma non pensava la Juventus giungesse a tanto, sfruttando ogni minimo errore della sua squadra. Rivista con il MySky, la partita gli procurerà sicuramente un attacco di rabbia
JUVENTUS
Vucinic - Come direbbe Morgan: "E' un genio!". Gli riesce tutto: quando fa un assolo e quando canta in coro. Annulla la sregolatezza che da sempre sposa al genio per sostituirla con l'intelligenza della fantasia. Con piedi magici, prende i compagni per mano e cambia tutto: squadra e partita. X Factor.
Pirlo - Tra Pirlo in forma e Pirlo malandato, lo spread aumenta. E preoccupa. Fate presto! Prima che sia troppo tardi, dategli una settimana di convalescenza. Non sarà mai lui a chiederla, perché in campo esegue i compiti col rigore del soldatino. E per questo provoca anche un rigore… Oscillazioni pericolose.
Lichtsteiner - Trenta metri sopra il suo ruolo, perde la precisione di altre partite. Guardia svizzera della fascia destra, contiene Zuniga ma alle sue spalle Lavezzi galoppa nelle praterie. Fa il compito, non suo, dell'ala destra: per impegno e corsa porta a casa la sufficienza. Non è colpa sua se non è il posto giusto. Sognando Beckham.
Matri - Il caffè di Napoli lo rende nervoso. Ci vuole il tè caldo dell'intervallo, per rivederlo calmo. Così segna, e fa sempre la sua figura. Anche perché attira le attenzioni dei bodyguard Cannavaro&Co, tanto da consentire più libertà per Vucinic. Primattore o gregario: ci sa fare. Attore non protagonista.
Conte - In estate Marchisio era un optional, ora è fondamentale. D'accordo. Ma l'allenatore non può rivoluzionare, improvvisare, scombussolare e sorprendere una squadra intera per l'assenza di un solo giocatore. Sul primato della Juve c'è la sua firma. Sul grosso rischio della prima sconfitta, il suo autografo. Con te e contro di te.
Estigarribia - "Eppur si muove" viene da dire quando corre su e giù, con o senza palla. Ma ci vuole altro, per entrare nella partita. Eccolo: un pallone che spiove quasi per caso, e lui diventa eroe per caso. Così lo rivedi, lo ripensi, lo rivaluti. Nel bene e nel male, diventa l'ombra di Maggio. "Eppure serve". O no? Il bello del debuttante.
Pepe - Mezzapunta all'improvviso, per un'altra notte a tutto campo. Tre gol nelle ultime tre partite e consensi record, da Fiorello del calcio italiano. Con gli stessi ingredienti dello showman: non sta un attimo zitto né un minuto fermo. Imita bene tutti i ruoli che Conte gli assegna, segna quando fa il solista. Il più grande spettacolo..
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Una partita attesissima, che ha regalato grandi emozioni e ben sei reti. E' stata la serata della rimonta juventina, sul 3-1 per il Napoli i bianconeri sono riusciti a riprendere in mano la partita e chiudere al triplice fischio sul 3 a 3. E la squadra di Conte, così, si consolida in testa alla classifica. Ecco allora le pagelle del match, sotto forma di giudizi più che di voti, dedicate da Sky Sport24 agli uomini-chiave della serata del San Paolo.
NAPOLI
Hamsik - Gli verrebbe davvero voglia di andar via dopo aver sbagliato il rigore-bis impensabile da fallire, poi Hamsik si ravvede e rimedia con la spazzola scaccia-guai al proprio errore. Quando manca il terzo vertice del magico triangolo soffre ancora troppo.
Pandev - Scusate il ritardo: pare rivolgersi così Pandev ai suoi tifosi, ricorrendo a un titolo del napoletanissimo Troisi. Chiamato a sostituire l'insostituibile Cavani, ne imita alla perfezione il risultato finale. E questo, al di là del pareggio,vale per lui come rivincita personale
Maggio - La fascia destra è il suo regno, ma deve il meglio continua a offrirlo quando c'è da attaccare. E con la Juventus c'è soprattutto da difendere, soprattutto nel secondo tempo, con la capolista ferita nel'orgoglio. Impossibile, però, non apprezzarne la forza
Lavezzi - Pesa ancor più di Cavani sul gioco del Napoli: Lavezzi è l'imprevedibile davanti al quale ogni allenatore si danna l'anima. La tentazione dei compagni, a volte, è quella di affidargli il pallone e aspettare la sua ispirazione. Qualcosa inventa prima o poi. Gli manca sempre il gol
Inler - Di fronte ha un monumento, non un avversario: Pirlo intimorisce solo a guardarlo, Inler non riesce ancora a essere altrettanto determinante. E questa è la differenza tra il Napoli e le altre grandi squadre. Annullarla, in Italia, è sempre più difficile
Mazzarri - Conte da qualche giorno aveva preannunciato il piano: copiare il Napoli. Mazzarri né è stato lusingato, ma non pensava la Juventus giungesse a tanto, sfruttando ogni minimo errore della sua squadra. Rivista con il MySky, la partita gli procurerà sicuramente un attacco di rabbia
JUVENTUS
Vucinic - Come direbbe Morgan: "E' un genio!". Gli riesce tutto: quando fa un assolo e quando canta in coro. Annulla la sregolatezza che da sempre sposa al genio per sostituirla con l'intelligenza della fantasia. Con piedi magici, prende i compagni per mano e cambia tutto: squadra e partita. X Factor.
Pirlo - Tra Pirlo in forma e Pirlo malandato, lo spread aumenta. E preoccupa. Fate presto! Prima che sia troppo tardi, dategli una settimana di convalescenza. Non sarà mai lui a chiederla, perché in campo esegue i compiti col rigore del soldatino. E per questo provoca anche un rigore… Oscillazioni pericolose.
Lichtsteiner - Trenta metri sopra il suo ruolo, perde la precisione di altre partite. Guardia svizzera della fascia destra, contiene Zuniga ma alle sue spalle Lavezzi galoppa nelle praterie. Fa il compito, non suo, dell'ala destra: per impegno e corsa porta a casa la sufficienza. Non è colpa sua se non è il posto giusto. Sognando Beckham.
Matri - Il caffè di Napoli lo rende nervoso. Ci vuole il tè caldo dell'intervallo, per rivederlo calmo. Così segna, e fa sempre la sua figura. Anche perché attira le attenzioni dei bodyguard Cannavaro&Co, tanto da consentire più libertà per Vucinic. Primattore o gregario: ci sa fare. Attore non protagonista.
Conte - In estate Marchisio era un optional, ora è fondamentale. D'accordo. Ma l'allenatore non può rivoluzionare, improvvisare, scombussolare e sorprendere una squadra intera per l'assenza di un solo giocatore. Sul primato della Juve c'è la sua firma. Sul grosso rischio della prima sconfitta, il suo autografo. Con te e contro di te.
Estigarribia - "Eppur si muove" viene da dire quando corre su e giù, con o senza palla. Ma ci vuole altro, per entrare nella partita. Eccolo: un pallone che spiove quasi per caso, e lui diventa eroe per caso. Così lo rivedi, lo ripensi, lo rivaluti. Nel bene e nel male, diventa l'ombra di Maggio. "Eppure serve". O no? Il bello del debuttante.
Pepe - Mezzapunta all'improvviso, per un'altra notte a tutto campo. Tre gol nelle ultime tre partite e consensi record, da Fiorello del calcio italiano. Con gli stessi ingredienti dello showman: non sta un attimo zitto né un minuto fermo. Imita bene tutti i ruoli che Conte gli assegna, segna quando fa il solista. Il più grande spettacolo..